venerdì 8 gennaio 2010

Passaparola: Più dell'inciucio potè D'Alema (parte 1 e 2)


Uno di questi, protagonista dell’inciucio prossimo venturo, anzi in pieno corso con il Partito dell’Amore è Massimo D’Alema. Massimo D’Alema ormai non riesce più a nascondere neanche per trenta secondi quello che vuole fare, perché è arrivato a un tale livello di inciucismo che gli scappano gli inciuci anche senza volerlo e quindi l’altro giorno, quando una giornalista gli ha chiesto se siamo nuovamente in clima di inciucio, lui ha risposto “ beh, insomma, gli inciuci non sono mica sempre stati soltanto delle cose negative: per esempio, Togliatti ne fece di positivi, perché a volte gli inciuci servono”.

In realtà quello che serve ogni tanto è qualche compromesso, possibilmente non al ribasso, ma al rialzo, in nome di valori e infatti D’Alema si riferiva al compromesso fatto da Togliatti con il mondo cattolico al tempo del concordato, anzi della conferma del concordato di Mussolini, che fu inserito nella Costituzione italiana, d’accordo con i comunisti: una scelta che si può discutere, io per esempio sono contrario ai concordati e sono per il principio cavouriano, libera chiesa e libero Stato, senza che ci siano particolari accordi né privilegi tra il potere temporale della chiesa e lo Stato italiano, ma insomma questo non era certamente un inciucio che salvava gli interessi di bottega di qualcuno, l’accordo tra comunisti e cattolici a proposito dei rapporti tra Stato e chiesa. Quello di cui stiamo parlando oggi non c’entra niente con i principi, non c’entra niente con la religione, non c’entra niente con le idee: c’entra con la bottega, la solita o le solite, perché qualcuno un giorno o l’altro magari ci spiegherà che cosa ci guadagna la bottega del centrosinistra a darle tutte vinte a Berlusconi.D’Alema poi, dato che ormai è regolarmente il primo sospettato di ogni inciucio e ci mancherebbe altro, se ne è uscito, in un’intervista, in una chiacchierata con il vicedirettore de L’Unità, con questa frase: “ quali sarebbero in tutti questi anni gli accordi sottobanco che avremmo fatto con Berlusconi? Sarei curioso di sentire l’elenco”, evidentemente ha un principio di Alzheimer, speriamo di no! Non si ricorda più quello che ha fatto fino a poco prima e allora questa rubrica, questo Passaparola è felice di rinfrescare la memoria sbiadita e annebbiata di Massimo D’Alema (continua)

Marco Travaglio (Passaparola del 28 dicembre 2009 - Passaparola del 4 gennaio 2009)


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