Ci sono cose che non si possono dire senza il tempo lungo dell'articolazione del pensiero. E ci sono cose di cui non si può parlare senza indignazione. Altrimenti dai per scontato che siano inevitabili. La cultura di sinistra aderisce da decenni all'obbligo pseudo-epocale di essere ironici. L'ironico non usa il suo enunciato, ma lo menziona, lo cita come se fosse quello di un altro, a cui fa eco. Questo è ciò che viene esaltato come virtù massima: una rinuncia al contagio delle idee ( titolo di un libro di Sperber ), una rinuncia a parlare in termini di alternativa. Una miscela di cinismo e rassegnazione. Lo mette bene in evidenza Daniele Luttazzi nel suo “ La castrazione “ ( Feltrinelli ). D'Alema dichiara: “Il berlusconismo non è un fenomeno transitorio. “ Luttazzi replica: “Che bell'alibi.” D'Alema: “ Dovrei dire di no a Canale 5 che mi chiede un'intervista? “ Luttazzi: “ Naturale che dovresti dire di no. (...) Smettete di andare nei loro talk-show. Date un segno. “ Qualcuno si chiede come mai ci siano rimasti solo i comici a dire certe cose.
Daniele Luttazzi - LUTTAZZI INTERVISTE - Che ridere, tutto va male, di Carla Benedetti, L'espresso, 24 luglio 2003
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