venerdì 8 gennaio 2010

Essere o non essere questo è il problema...


“Io sono il pallido prence danese,
che parla solo, che veste a nero.
Che si diverte nelle contese,
che per diporto va al cimitero.
Se giuoco a carte fo il solitario
suono ad orecchio tutta la Jone.
Per far qualcosa di ameno e gaio
col babbo morto fo colazione.
Gustavo Modena, Rossi, Salvini
stanchi di amare la bionda Ofelia
forse sul serio o forse per celia
mi han detto vattene, con Petrolini, dei salamini.
Il gallo canta. Il padre mio ha fatto l'uovo. È là, mi si presenta sotto le spoglie di un
fantasma. Ma di ben so fantasma non hai mai preso qualche equivoco in tempo di vita
tua? Lo so ti fu inoculato il veleno in un orecchio. Ha il cimiero alzato, grida vendetta,
sarai vendicato! sarai vendicato!
Della defunta madre incestuosa,
spesso, fremente, pulso l'avello.
Buongiorno mamma, che fa? Riposa.
Perché la uccisi, prese cappello
Essere o non essere questo è il problema... e pensare che metà dell'umanità ha passato la
vita a studiare queste parole. Essere o non essere... (continua)

Ettore Petrolini (Il teatro - Newton Compton, Roma 1993)

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