lunedì 17 marzo 2008

Lo Strillone

Oggi pomeriggio ho incontrato De Renzi, mio vecchio amico di scuola. Io stavo ad una fermata dell’autobus al Rettifilo e lui era fermo di fronte a me, in macchina, prigioniero del «serpentone»
La velocità zero del traffico ci ha consentito di riconoscerci e di iniziare tutta una piccola rimpatriata dei nostri ricordi di scuola a base di: «Ma che ne sarà successo di Bottazzi?» «E ti ricordi del professore Avallone?» a Ma come si chiamava quella ragazza della I E?». Tutto questo sempre rimanendo io in piedi alla fermata dell’autobus, e lui, seduto in una 127 rossa targata Catania. Ad un certo punto De Renzi mi ha chiesto:
«Ma dov’è che devi andare?»
«Vicino piazza Nazionale.»
«E allora sali che ti dò un passaggio.»
E così, più per continuare la parata dei ricordi che per fare più in fretta, mi sono seduto in macchina accanto a lui.
«De Renzi, e dimmi una cosa: ma tu che fai? Dove lavori?»
«Sono direttore della filiale di Catania della SAMAPITALIA e mi occupo di articoli in plastica per l’edilizia. Diciamo che non sto né bene né male. Adesso sono qua per Natale. Ovviamente ho sempre un po’ di nostalgia di Napoli, ma ormai sono più di sette anni che mi sono trasferito. Ho sposato una catanese e tengo due bambini: uno di cinque ed uno di tre anni. Sai com’è? Abbiamo il nostro giro di amicizie e ringraziando Dio, stiamo tutti bene in salute. E tu invece che fai?»
Stavo per rispondere quando abbiamo sentito uno strillone che vendeva il Corriere di Napoli e che gridava a squarciagola: «Grande sciagura a Catania, grande sciagura!». Un po’ impressionato De Renzi ha comprato subito una copia del Corriere e velocemente si è messo a sfogliare il giornale. Nessun titolo però, nessun trafiletto, parlava di questa grande sciagura ed eravamo ancora alla ricerca della notizia quando il ragazzo dei giornali si è avvicinato di nuovo e ci ha detto: «Non vi preoccupate dottò, è cosa ‘e niente, se il giornale non lo porta vuol dire che non è successo niente d’importante».

E si è avviato verso una macchina targata Caserta.

(tratto da "Così parlò Bellavista" di Luciano De Crescenzo - ed. Mondadori 1977)

Tunis?

lunedì 3 marzo 2008

LA VISPA TERESA (rivisitata)

La vispa Teresa
avea tra l'erbetta
al volo sorpresa
gentil farfalletta

e tutta giuliva
stringendola viva
gridava distesa
"l'ho presa, l'ho presa"

"l'hai presa, cretina
e bene ti sta"
grido' farfallina
"la radioattivita'!"

"non sai che nei prati
i piu' ionizzati
siam noi, poveretti
i piccoli insetti?"

Confusa pentita
Teresa arrossi'
dischiuse le dita
in sei mesi mori'

Stefano Benni