domenica 21 dicembre 2008

Ballarò (Palermo)

Se fossi miliardario...

Se fossi miliardario non farei come Berlusconi, che si tiene tutto per sé e non dà niente a nessuno e fa solo i filmi sporchi. Lui ai poveri non li pensa. Lui è miliardario solo per sé e per la sua famiglia, ma per gli altri non lo è. Io se fossi ricco come lui farei il bene, per andare in Paradiso. Se io fossi miliardario li darei tutti ai poveri, ai ciechi, al Terzo Mondo, ai cani randaggi (continua)

Marcello D'Orta - IO SPERIAMO CHE ME LA CAVO - Sessanta temi di bambini napoletani


Quartiere Capo (Palermo)

Faust 2001

Un giorno un signore quarantenne, agile, elegante, ben vestito, capelli curatissimi, faccia tirata a lucido, costosissima valigetta griffata in mano, riuscì a farsi ricevere dal Cavaliere. A questi il visitatore fece subito buona impressione: a prima vista, pareva il tipico dirigente-manager del partito che aveva fondato, poteva essere un buon acquisto in vista della prossima campagna elettorale. «Desidera?», domandò il Cavaliere (continua)

Andrea Camilleri

Oratorio dei Bianchi (Palermo)

COMMISSIONE PARLAMENTARE D'INCHIESTA SULLA LOGGIA MASSONICA P2

La trattazione che abbiamo condotto nel corso dei capitoli che precedono ci consente di procedere alla formulazione di alcune considerazioni di ordine conclusivo, specifiche sul problema della Loggia P2 e del suo inserimento nella vita del Paese. L'esame di queste situazioni ci consente in primo luogo di ribadire con fermezza il rilievo assoluto che la Loggia P2 ha rivestito nelle vicende della vita nazionale, intrecciandosi ad essa secondo trame che, se non completamente conosciute, non è possibile ignorare o ridurre ad interpretazioni di basso profilo. Questa è stata peraltro la valutazione che l'opinione pubblica - alla quale sola, si spera, troppo affrettatamente si è inteso fare riferimento, in pur autorevole sede, quando sì è parlato di "improvvisati tribunali di opinione" - ha istintivamente fornito al momento della pubblicazione delle liste, con un generale movimento di allarme e di necessariamente generica riprovazione (continua)

(Legge 23 settembre 1981, n. 527)


venerdì 19 dicembre 2008

Quartiere Capo (Palermo)

Vedere senza esser visti. Una superbia divina

Platone dice che “se uno, con la parte migliore del suo occhio (la pupilla) guarda la parte migliore dell’occhio dell’altro, vede se stesso”. Questo riconoscimento, reso possibile dal reciproco incontro degli sguardi, oggi è in qualche modo impedito dall’uso sempre più diffuso degli occhiali da sole, grazie ai quali, chi li porta può vedere senza essere visto (continua)

Umberto Galimberti ("La Repubblica" del 30 aprile 2006)

Sosta

Il viaggio del Papa, le paure dell' India LE RAGIONI DEGLI ALTRI

Il viaggio del Papa, le paure dell' India LE RAGIONI DEGLI ALTRI Una delle principali ragioni dei conflitti e, al limite, delle guerre e' che chi si trova da una parte non capisce le ragioni di quelli che sono dall'altra. La situazione si aggrava quando chi, trovandosi a raccontare quei conflitti o quelle guerre, si schiera con gli uni o con gli altri, ne rinforza così i pregiudizi e con ciò contribuisce a rendere ancor più irriconciliabili le due posizioni (continua)

Tiziano Terzani, 8 novembre 1999

Ballarò (Palermo)

Bettino Caxi - Discorso alla Camera dei Deputati del 3 luglio 1992

Nella vita democratica di una Nazione non c’è nulla di peggio del vuoto politico. Da un mio vecchio compagno ed amico che aveva visto nella sua vita i drammi delle democrazie, io ho imparato ad avere orrore del vuoto politico. Nel vuoto tutto si logora, si disgrega e si decompone. In questo senso ho sempre pensato e penso che un minuto prima che una situazione degeneri, bisogna saper prendere una decisione, assumere una responsabilità, correre un rischio (continua)

Bettino Craxi, 3 luglio 1992

mercoledì 17 dicembre 2008

Albergheria (Palermo)

Una destra gotica e guelfa

L'ultimo libro di Giulio Tremonti ('La paura e la speranza' editore Garzanti) è nelle librerie da pochi giorni ma è già diventato oggetto di pubbliche presentazioni e di private discussioni. L'autore stesso è molto attivo nel promuoverlo, al punto che i suoi detrattori non hanno mancato di far circolare la battuta di un ex ministro del Tesoro che tenta di riciclarsi come intellettuale in attesa di riprendere la carica perduta due anni fa se le urne elettorali saranno benevole con lui e con i suoi amici politici (continua)

Eugenio Scalfari (28 marzo 2008)

Albergheria (Palermo)

Sull'Aristocrazia e sulla mediocrità quotidiana.

Vorrei essere un talebano, avere valori fortissimi che santificano il sacrificio della vita, propria e altrui. Vorrei essere, per lo stesso motivo, un kamikaze islamico. Vorrei essere un afgano, un iracheno, un ceceno che si batte per la libertà del proprio Paese dall’occupante, arrogante e stupido. Avrei voluto essere un bolscevico, un fascista, un nazista che credeva in quello che faceva. O un ebreo che, nel lager, lottava con tutte le sue forze interiori per rimanere un uomo (continua)

Massimo Fini ("Libero" 31/05/07)

Lo Spasimo (Palermo)

PERCHÈ NON RIESCO A CREDERE

Io non sono un uomo di fede, sono un uomo di ragione e diffido di tutte le fedi, però distinguo la religione dalla religiosità. Religiosità significa per me, semplicemente, avere il senso dei propri limiti, sapere che la ragione dell'uomo è un piccolo lumicino, che illumina uno spazio infimo rispetto alla grandiosità, all'immensità dell'universo. L'unica cosa di cui sono sicuro, sempre stando nei limiti della mia ragione - perché non lo ripeterò mai abbastanza: non sono un uomo di fede, avere la fede è qualcosa che appartiene a un mondo che non è il mio - è semmai che io vivo il senso del mistero, che evidentemente è comune tanto all'uomo di ragione che all'uomo di fede. Con la differenza che l'uomo di fede riempie questo mistero con rivelazioni e verità che vengono dall'alto, e di cui non riesco a convincermi (continua)

Norberto Bobbio ("La Repubblica" 30 aprile 2000)

Amarcord

IN ATTESA DI PROSSIMI FUNERALI IMMANI (ELOGIO ALLA COMMEMORAZIONE DA VIVI)

Basta commemorare i morti! Commemoriamo i vivi! Appena morti si specializzano, si lavano, si innalzano, migliorano a vista di corteo o di omelia, e il ricordo fa’ il resto. La cara e bella e sconosciuta memoria comincia il suo lavoro, ma con la morte che gli punta l’arma alla tempia: lavora coatta, coartata, impura, impaurita. I ricordi privati o meglio privi, cominciano a diventare pubblici, comuni, e sbocciano cosi’ gli arrotondamenti per eccesso, le virtù indotte, le inesistenti curiosità se si e’ vivi, che diventano inestimabili bellezze se si e’ morti….Il rosa e’ rosso, ma il nero e’ grigio, o addirittura non esiste nemmeno più come colore (continua)

Alessandro Bergonzoni

sabato 15 novembre 2008

Motta d'Affermo (PA)

FANTOZZI SI OCCUPA DI RELAZIONI PUBBLICHE

Da molto tempo la società di Fantozzi versava in gravi condizioni. Ma ultimamente una fioca speranza: forse arrivava un investimento da una potentissima società tedesca. Le delicatissime trattative erano state portate avanti dallo stesso Direttore Generale. Era stata un'operazione lentissima durata quasi un anno, ma alla fine della quale, se le cose fossero andate a buon fine, sarebbero arrivati i soldi e con questi si salvava il pane a tutti i millecinquecento dipendenti. Tutti gli impiegati avevano seguito atterriti la manovra (continua)

Paolo Villaggio "Fantozzi"

Erice 2008

L'inno del corpo sciolto

E' questo l'inno del corpo sciolto, lo puo` cantare solo chi caca di molto. Se vi stupite la reazione e` strana perche` cacare soprattutto e` cosa umana. Noi ci svegliamo e dalla mattina il corpo sogna sulla latrina, le membra posano in mezzo all'orto e` questo l'inno l'inno si` del corpo sciolto. Ci han detto vili, brutti e schifosi ma son soltanto degli stitici gelosi ma il corpo e` lieto, lo sguardo e` puro, noi siamo quelli che han cacato di sicuro. Pulirsi il culo da gioie infinite, con foglie di zucca, di bietola o di vite; quindi cacate, perche` e` dimostrato, ci si pulisce il culo dopo aver cacato. Evviva i cessi, sian benedetti, evviva, i bagni, le toilettes e i gabinetti; evviva i campi da concimare, viva la merda e chi ha voglia di cacare. Se parlo co' un demente, un fetente, un ignorante, mi levo la giacca e la cacca gli fo' il bello nostro; e` che ci s'incazza parecchio, ci si calma solo dopo averne fatta un secchio, la vogliam reggere per una stagione e con la merda puoi far la rivoluzione. Pieni di merda andremo a lavorare, poi tutt'a un tratto si fa quello che ci pare e a chi ci dice fai questo e quello gli caghiamo addosso e lo copriam fino al cervello. Non sono stato mai cosi` giocondo, viva la merda che ricopre tutto il mondo, e` un mondo libero, un mondo squacchera, perche` spillacchera di qua e di la`, caconi, merdoni, stronzoni, puzzoni, la merda che mi scappa si sparga su di te.

Roberto Benigni

E vai .... che le sbronze talvolta aiutano .... a dimenticare

Sono di sinistra. Ma non esercito

Mi sono svegliato nel 2010 e ho avuto paura perché Berlusconi aveva comprato tutto. Perfino la Costituzione aveva fatto riscrivere. Da Mike Bongiorno. Il primo articolo diceva: “L’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro? Avete venti secondi per rispondere. Via al cronometro”.

"Hanno scritto un libro sul Centrosinistra che si chiama: Vincere e altre dieci possibilità” “E quali sarebbero?” “Pareggiare, perdere, perdere, perdere, perdere, perdere...”

Walter Veltroni: “C’è qualcosa che vorrei dirvi prima di cominciare e parlare”.

Il grande vantaggio di una democrazia matura è che tutti possono apparire in televisione e prendere in giro i politici. Naturalmente anche i politici possono apparire in televisione e prendere in giro tutti. Questa sì che è la par condicio.


Gino & Michele "Anche le formiche nol loro piccolo fanno politica (e s'incazzano)"

Linee e ..........

IL RE DEI CLOWN

È noto che più cala nei sondaggi, più Berlusconi si incazza e sputa bile, senza nemmeno avere il coraggio delle sue rabbie, anzi travestendosi subito dopo da vittima e da odiato. Il suo look plasticato e ridente si è guastato in ghigni da horror. Se una volta si affidava a Yves Saint Laurent adesso per truccarlo ci vuole Rambaldi. Come ultima, democratica riforma, ha deciso di abusare ogni giorno della televisione (tanto è sua) per spiegare ai suoi elettori e ai comunisti, ovvero il becero volgo italico manipolato e oppresso dalla bugie, cosa sta facendo il governo. Ne consegue che nel nostro paese o tutti sono cretini e bugiardi, oppure c’è un solo debordante cretino e bugiardo che pensa che tutti siano cretini e bugiardi (continua)

Stefano Benni (Tratto da "Il Manifesto" di venerdì 29 marzo 2002)

Barca in secca

Tanti anelli

Quante vite in noi, con noi, quante storie vissute nel tempo. Chiudere gli occhi e solo immaginare i tanti esseri che ci hanno preceduto, che ci accompagnano verso un eterno orizzonte che comunque permane lontano. E vedi una folla che non ha confini e tanti anelli di catene umane che continuano a rendere immortali fugaci tracce.

da Storie (L'Autore Firenze Libri - Ed. 2000)


Grand Prix

Come Tremonti e Berlusconi hanno conquistato Piazzetta Cuccia e dintorni

Da quando Piazzetta Cuccia si chiama Piazzetta Cuccia per ricordare Enrico, il banchiere di origine siciliana che al vertice di Mediobanca guidò la finanza italiana per più di mezzo secolo, non c’è più il salotto buono. Ha perso lo charme e, soprattutto, i silenzi del Grande Arbitro dell’industria e della finanza italiane. Nel ’92 il mondo della finanza fu rivoltato come un guanto, il banking ebbe il sopravvento sull’industria, gli istituti di credito del sud scomparvero e l’aristocrazia industriale rimase improvvisamente senza soldi. Enrico Cuccia cercò di pilotare con alterne fortune la transizione, ma il passaggio di testimone dalla finanza laica a quella cattolica fu guidata dal governatore della Banca d’Italia, Antonio Fazio, e da Cesare Geronzi. Enrico Cuccia non perdette il suo carisma, ma il salotto buono perdette i suoi protagonisti più prestigiosi. Per frequentarlo un tempo occorreva avere bon ton, soldi e due cognomi. O essere riconosciuti per il titolo di studio, come l’Avvocato (continua)

di Salvatore Parlagreco (SiciliaInformazioni)

giovedì 13 novembre 2008

"Cassatine da passeggio"

Dichiarazione di voto dell'Italia dei Valori alla legge finanziaria 2009

"Signor Presidente del Consiglio, anzi signor Presidente Videla, lei è proprio un capo di Governo modello Argentina. Lei ha umiliato e umilia ogni giorno il Parlamento con colpi di mano che violano ogni regola di democrazia parlamentare. Proprio pochi minuti fa, lei ha promosso e realizzato l'ultimo atto provocatore e promotore di una deriva antidemocratica, ovvero la nomina a presidente della Commissione di vigilanza RAI di una persona scelta dalla sua maggioranza. Lo dico a chi ci ascolta in diretta: questa maggioranza parlamentare ha avuto l'arroganza di scegliere anche chi deve rappresentare l'opposizione. Si tratta di un comportamento tipico, appunto, delle dittature argentine (continua)

http://www.antoniodipietro.com/

Tracce di sbronza

Petizione contro Legge “Ammazzablog”

E’ un uragano di protesta contro “l’ammazza-blog”. Eccolo: un gruppo su Facebook “Salva i Blog, contro il disegno di legge anti blog alla Camera” che in tre giorni raccoglie più di 1000 iscritti e lancia una petizione. Un articolo-denuncia del sito specializzato Punto Informatico che riassume la vicenda e cita l’urlo del blog di Di Pietro che parla di “disobbedienza civile” se questa legge dovesse passare e già promette assistenza legale per i disobbedienti. C’è perfino chi rispolvera il meritato sberleffo del Times di Londra che l’anno scorso parlò di “geriatria” all’attacco dei blog nel sistema politico italiano (continua)

"Scene Digitali" di Vittorio Zambardino (La Repubblica del 13 novembre 2008)



Riflessi n.2

Gli stipendi della mafia

"L'attività imprenditoriale delle mafie ha prodotto un'organizzazione interna tipicamente aziendale con tanto di manager, dirigenti, addetti e consulenti". Lo sottolinea l'undicesino Rapporto Sos Impresa presentato oggi dalla Confesercenti. "Oggi, i clan più potenti agiscono in un universo completamente diverso -si legge nel Rapporto- Prima di tutto, le attività criminali da casuali diventano permanenti, quotidiane. La gestione delle estorsioni, dell'usura, dell'imposizione di merce, dello spaccio di stupefacenti, necessita di un organico in pianta stabile, che ogni giorno curi (continua)
Fonte: adnkronos

http://www.siciliainformazioni.com/giornale/cronacaregionale/34278/ecco-stipendi-della-mafia-mesate-vanno-mila-euro-1000-minorenni.htm



lunedì 10 novembre 2008

Meglio abbronzato che nano pelato!


Proverbio siciliano recita:
"u immurutu pi la via u so immu un su talia!" (Il gobbo che cammina per la strada la sua gobba non se la guarda).

Foto tratta dal blog:
marcaval.blogspot.com

sabato 8 novembre 2008

Visita in Myanmar

Bombardati giornalmente da notizie, più o meno amplificate dai media, spesso ci si dimentica delle tragedie o di problematiche importanti o, peggio ancora, si rimane nell'indifferenza, come per la recente guerra fratricida in corso nel Congo della quale pochi danno conto.
L'amico Marco, di ritorno dal Myanmar (ex Birmania) scrive nel suo blog un articolo che condivido in pieno e che credo meriti attenzione:

"L'anno scorso durante un incontro con un sindalista birmano in esilio ebbi una lunga discussione sul boicottaggio del turismo in Myanmar, cosa su cui non mi trovavo assolutamente d'accordo in quanto la storia dimostra che solo l'apertura al turismo ha permesso l'emergere di un'opinione pubblica a conoscenza del problema del Tibet, però non potevo che dare maggior ascolto a chi lì ci vive. Certo il turismo rappresenta una voce del bilancio del famigerato regime che comanda il Myanmar con il pugno di ferro (repressione, torture, lavori forzati, traffici illeciti, corruzione altissima, ecc.ecc.) ma a mio parere non è certo una delle voci più importanti di un bilancio in cui trovano una posizione ben più importante gas naturali, rubini, legno pregiato, eroina, ecc.ecc. materiali di cui si servono anche ben note aziende italiane (continua).

Marco Cavallini (http://marcaval.blogspot.com/)

mercoledì 5 novembre 2008

Il discorso con cui Barack Obama ha celebrato la vittoria a Chicago

Ciao Chicago!
(APPLAUSO) Se ancora c'è qualcuno che dubita che l'America non sia un luogo nel quale nulla è impossibile, che ancora si chiede se il sogno dei nostri padri fondatori è tuttora vivo in questa nostra epoca, che ancora mette in dubbio il potere della nostra democrazia, questa notte ha avuto le risposte che cercava (continua)

Traduzione di Anna Bissanti (La Repubblica - 5 novembre 2008)

Solidarietà, sostegno, protezione

La crisi delle Borse vista dal Burkina Faso

Qui a Banfora, nel Burkina Faso, siamo tutti molto preoccupati per la grave crisi che ha colpito i mercati finanziari del mondo. Seguiamo con trepidazione lo svolgersi degli eventi, trattenendo il fiato ad ogni dichiarazione preoccupata, ad ogni vertice a Parigi, Londra, Washington. Siamo rimasti senza parole, qui nel Burkina Faso, quando la crisi è iniziata. E il 14 settembre, quando è fallita una grande banca, una certa Lehman Brothers, mandando in fumo in un giorno circa 630 miliardi dollari, una cifra 12 volte superiore a quella che basterebbe a sfamare tutti coloro che soffrono di fame, ci siamo rimasti così male che abbiamo digiunato per 3 giorni (continua)

Carlo Cipiciani (Comicomix)

Ripristino dei collegamenti

L'America volta pagina

CHICAGO - "Ho sognato così tanto questo momento che quasi mi sembra irreale". Alicia piange e ride, non sa neanche lei cose le stia esattamente accadendo. Sono da poco passate le 22 a Chicago, e sul grande schermo di Grant Park, dopo la suspense di exit poll e proiezioni, cala per un attimo il silenzio. La Cnn annuncia: "Barack Obama President". Il popolo di Grant Park si stringe in un unico urlo. Le famiglie si abbracciano. Gli uomini alzano il pugno in segno di vittoria. Centinaia di bandiere americane sventolano verso il cielo. C'è Les, un pensionato di 68 anni, che non ha dubbi: "Obama mi ricorda Jfk. Ora l'America volta pagina" (continua).

(La Repubblica - 5 novembre 2008)

lunedì 27 ottobre 2008

Question 2008: Wall Street Crash?

L' uomo della legge nella terra dei boss

Qualche volta, quando non ne posso più della mia vita blindata, sento Raffaele Cantone perché vive costantemente sotto scorta non da due anni, ma da molti di più. Cantone ha scritto un libro che racconta il suo periodo alla Dda di Napoli, intitolato Solo per giustizia. Diviene magistrato quasi per caso, dopo aver cominciato a fare pratica come avvocato penalista. Diviene magistrato per amore del diritto. Ed è proprio quel percorso che lo porta a divenire un nemico giurato dei clan. Non lo muove nessuna idea di redimere il mondo, nessuna vocazione missionaria a voler estirpare il cancro della criminalità organizzata. Lo guidano invece la conoscenza del diritto, la volontà di far bene il proprio lavoro, e anche il desiderio di capire un fenomeno vicino al quale era cresciuto. A Giugliano. Un territorio attraversato da guerre di camorra che ricorda sin da quando era ragazzo. (continua)

Roberto Saviano (
La Repubblica — 26 ottobre 2008 pagina 34 sezione: DOMENICALE)



venerdì 24 ottobre 2008

Bajamo (Cuba)

25 aprile: una ricorrenza fra retorica e mancato riscatto politico

Sulla Resistenza si è giocato un voluto equivoco, né innocente né innocuo, che ha permesso agli italiani di autoconvincersi di aver riconquistato la libertà con le proprie mani e anche di far finta di aver vinto una guerra che avevano invece perduto e nel modo più ignominioso. Nell'ambito di quel grandioso e drammatico evento che fu la Seconda Guerra mondiale, la Resistenza italiana ebbe un ruolo del tutto marginale. Fu un riscatto morale per quelle poche decine di migliaia di uomini e di donne che vi presero parte, non un riscatto politico dell'intero popolo italiano che dopo la caduta del Regime, il 25 luglio del 1943, si mise alla finestra, in attesa di salire sul carro del vincitore. Gli italiani avevano aderito in massa al fascismo. Ne fanno fede, oltre alla Storia in sè, i libri di De Felice («gli anni del consenso»), il fatto che furono solo tredici i docenti universitari (i cui nomi sono dimenticatissimi) che si rifiutarono di giurare fedeltà al Regime, perdendo la cattedra (continua)

Massimo Fini - 01/05/2007

Saline 2008

Dormi Liù (Stefano Benni)


DORMI LIÙ

Dorme la corriera
dorme la farfalla
dormono le mucche
nella stalla

il cane nel canile
il bimbo nel bimbile
il fuco nel fucile
e nella notte nera
dorme la pula
dentro la pantera

dormono i rapresentanti
nei motel dell'Esso
dormono negli Hilton
i cantanti di successo
dorme il barbone
dorme il vagone
dorme il contino
nel baldacchino
dorme a Betlemme
Gesù bambino
un po' di paglia
come cuscino
dorme Pilato
tutto agitato

dorme il bufalo
nella savana
e dorme il verme
nella banana
dorme il rondone
nel campanile
russa la seppia
sull'arenile
dorme il maiale
all'Hotel Nazionale
e sull'amaca
sta la lumaca
addormentata

dorme la mamma
dorme il figlio
dorme la lepre
dorme il coniglio
e sotto i camion
nelle autostazioni
dormono stretti
i copertoni

dormono i monti
dormono i mari
dorme quel porco
di Scandellari
che m'ha rubato
la mia Liù
per cui io solo
porcaputtana
non dormo più.

Stefano Benni (Poesie)

Tramonto (Nubia - Paceco)

Scajola: Ministro della Programmazione Economica (!!??!!)

Ne aveva parlato dettagliatamente Riccardo Iacona in un servizio inchiesta messo in onda da RAI3.
Ricevo e pubblico:


E IO PAGO… E IO PAGO…


I viaggetti
del Ministro della Programmazione Economica

Quando era Ministro dell' interno l'Alitalia istituì un volo diretto Albenga-Roma Fiumicino, che - ovviamente - fu immediatamente cancellato, alle dimissioni di Scajola dal Viminale; il volo ha registrato un quantitativo max di passeggeri pari a 18 (diciotto!) con un passeggero fisso : il ministro Scajola Claudio.
Col governo Berlusconi-3 il volo è stato immediatamente ripristinato
( grazie a un finanziamento - straordinario - di un milione di euro ) all'aeroporto di Albenga (che è minuscolo e sta a ben 50 km da quello di Genova! ).
Ora l'aereo è un Atr 47 e tre giorni a settimana sta fermo sulla pista ; i passeggeri sono otto nella migliore delle ipotesi e il passeggero fisso è - sempre - Scajola Claudio.
L'ATR 47 costa all'Alitalia (all'incirca) 100.000 (centomila) euro a settimana. Così il fatto che a Scajola non piaccia andare in macchina da Albenga a Genova , per quest'anno, costa agli italiani (dato che tutti i debiti dell' azienda Alitalia sono stati accollati alla popolazione) la notevole cifra di
6.200.000 (sei milioni e duecentomila euro ).

E questo qui è il Ministro della Programmazione Economica (!!!)

Tiro con la fionda

giovedì 23 ottobre 2008

Fondi sovrani, Berlusconi: pensare limite azionario 5%

NAPOLI (Reuters) - Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha detto che l'Italia non è contraria all'ingresso dei Fondi sovrani nel capitale delle aziende italiane a patto che non puntino, come per altro di solito avviene, al controllo. Per questo si potrebbe riflettere sull'opportunità di introdurre un tetto di partecipazione del 5%. Berlusconi ha anche auspicato, come già fatto dal ministro dell'Economia Giulio Tremonti, un allineamento della legislazione italiana a quella europea in materia di Opa (continua)

martedì, 21 ottobre 2008 1.39 - http://www.borsaitaliana.reuters.it/news/

Listino prezzi

Le ingiustizie del mondo (Trilussa)

L'ingiustizzie der monno


Quanno che senti di' "cleptomania"

è segno ch'è un signore ch'ha rubbato:

er ladro ricco è sempre un ammalato

e er furto che commette è una pazzia


Ma se domani è un povero affamato

che rubba una pagnotta e scappa via

pe' lui nun c'è nessuna malatia

che j'impedisca d'esse condannato!


Così va er monno! L'antra settimana

che Yeta se n'agnede cór sartore1

tutta la gente disse: - È una puttana. -


Ma la duchessa, che scappò in America

cór cammeriere de l'ambasciatore,

- Povera donna! - dissero - È un'isterica!... -


1) Fuggì col sarto.

Vetrine (Marilyn Monroe Photos)

Scandali, affari e misteri: tutti i segreti dello IOR

LA CHIESA cattolica è l'unica religione a disporre di una dottrina sociale, fondata sulla lotta alla povertà e la demonizzazione del danaro, "sterco del diavolo". Vangelo secondo Matteo: "E' più facile che un cammello passi nella cruna dell'ago, che un ricco entri nel regno dei cieli". Ma è anche l'unica religione ad avere una propria banca per maneggiare affari e investimenti, l'Istituto Opere Religiose. La sede dello Ior è uno scrigno di pietra all'interno delle mura vaticane. Una suggestiva torre del Quattrocento, fatta costruire da Niccolò V, con mura spesse nove metri alla base. Si entra attraverso una porta discreta, senza una scritta, una sigla o un simbolo. Soltanto il presidio delle guardie svizzere notte e giorno ne segnala l'importanza. All'interno si trovano una grande sala di computer, un solo sportello e un unico bancomat. Attraverso questa cruna dell'ago passano immense e spesso oscure fortune. Le stime più prudenti calcolano 5 miliardi di euro di depositi. La banca vaticana offre ai correntisti, fra i quali... come ha ammesso una volta il presidente Angelo Caloia "qualcuno ha avuto problemi con la giustizia", rendimenti superiori ai migliori hedge fund e un vantaggio inestimabile: la totale segretezza. Più impermeabile ai controlli delle isole Cayman, più riservato delle banche svizzere, l'istituto vaticano è un vero paradiso (fiscale) in terra (continua)

Curzio Maltese (sabato 26 gennaio 2008 - Repubblica.it)

mercoledì 22 ottobre 2008

Il cigno bianco

Aforisma


Anche in un vasto panorama di merda gli stronzi si distinguono (Toti-2008)