sabato 8 novembre 2008

Visita in Myanmar

Bombardati giornalmente da notizie, più o meno amplificate dai media, spesso ci si dimentica delle tragedie o di problematiche importanti o, peggio ancora, si rimane nell'indifferenza, come per la recente guerra fratricida in corso nel Congo della quale pochi danno conto.
L'amico Marco, di ritorno dal Myanmar (ex Birmania) scrive nel suo blog un articolo che condivido in pieno e che credo meriti attenzione:

"L'anno scorso durante un incontro con un sindalista birmano in esilio ebbi una lunga discussione sul boicottaggio del turismo in Myanmar, cosa su cui non mi trovavo assolutamente d'accordo in quanto la storia dimostra che solo l'apertura al turismo ha permesso l'emergere di un'opinione pubblica a conoscenza del problema del Tibet, però non potevo che dare maggior ascolto a chi lì ci vive. Certo il turismo rappresenta una voce del bilancio del famigerato regime che comanda il Myanmar con il pugno di ferro (repressione, torture, lavori forzati, traffici illeciti, corruzione altissima, ecc.ecc.) ma a mio parere non è certo una delle voci più importanti di un bilancio in cui trovano una posizione ben più importante gas naturali, rubini, legno pregiato, eroina, ecc.ecc. materiali di cui si servono anche ben note aziende italiane (continua).

Marco Cavallini (http://marcaval.blogspot.com/)

Nessun commento: