mercoledì 24 luglio 2013

Lesina 2013


L'ozio rivoluzionario e lo spreco della vita consacrata al lavoro


Il Laboratorio cittadino di Arma di Taggia mi ha invitato a dibattere sullo stuzzicante tema: 'Oziare è rivoluzionario?'. Per rispondere bisognerebbe prima definire che cos'è l'ozio, perchè ne esistono vari tipi: c'è l'ozio del rentier, c'è quello, obbligato, del disoccupato, c'è quello di chi ne ha fatto una scelta di vita, c'è l'ozio laborioso e infine quello più delizioso: 'il padre di tutti i vizi' (un uomo senza vizi è pericolosissimo, Roberspierre insegna). Per semplificare le cose diciamo che l'ozio si contrappone al lavoro. Il 'Vangelo del lavoro', come si esprime Bertrand Russell nel suo 'Elogio dell'ozio', nasce con la Rivoluzione industriale e le due correnti di pensiero da essa partorite: il marxismo e il liberismo (continua)

 

Finestra incorniciata


Un popolo di sudditi che si ribella solo al bar


A Istanbul, città particolarmente priva di spazi verdi, il premier Erdogan vuole togliere di mezzo il Parco Gezi, abbattendo 600 alberi, per sostituirlo con un grande centro commerciale, con tutti gli annessi e i connessi, simbolo, secondo lui, di una Turchia che corre felice verso lo sviluppo e la modernizzazione. La gente della città si è ribellata, ha occupato il parco, lo ha circondato, si è scontrata duramente con una delle polizie più feroci del Medio Oriente (qualcuno ricorderà, forse, 'Fuga di mezzanotte'). Poi la rivolta è virata in senso politico, contro gli abusi e le violenze dell' 'amico Erdogan' come lo chiama Berlusconi (continua)


Prospettive diverse


Don Andrea Gallo è morto. Don Gallo Andrea vive

 
Genova, mercoledì 22 maggio 2013, ore 17,56, squilla il cellulare mentre sono in chiesa per un incontro. E’ Paola de Il Fatto Quotidiano che da Roma mi dice: «Ti porto brutte notizie da Genova: è morto don Gallo». Le prometto un pensiero mio che è questo.
La morte di don Andrea Gallo ci coglie di sorpresa, nonostante fossimo in attesa che accadesse. La verità è che non volevamo che morisse perché ci teneva sulle sue ginocchia e ci consolava, ci coccolava (continua)

 

Micio Bau Bau


Tortora e i "garantisti" liberi servi di Berlusconi


Nell'ormai famosa domenica del comizio di Berlusconi a Brescia ha suscitato molte polemiche la presenza di tre ministri Pdl. Anche se sarebbe meglio che quello degli Interni controllasse che le manifestazioni di piazza si svolgano senza scontri, stando al Viminale, invece di aizzarli con la sua presenza, questo è un falso problema rispetto alla questione principale. Che riguarda le dichiarazioni di Berlusconi sulla sentenza della Corte d'Appello di Milano che lo ha condannato per una colossale frode fiscale (continua)

 

L'elastico


Mafia, testo Pdl al Senato: “Dimezzare la pena per il concorso esterno”


Condanna dimezzata per concorso esterno in associazione mafiosa. Niente carcere e intercettazioni per chi svolge attività sotterranea di supporto ai componenti dell’associazione mafiosa. Si dovrà dimostrare che c’è un profitto. Lo prevede il testo Pdl appena assegnato in commissione Giustizia del Senato, relatore Giacomo Caliendo (continua)


Non tira vento ...


Partiti politici con bilanci taroccati? Ecco il “codicillo” che potrebbe salvarli


La riforma del finanziamento dei partiti di Alfano, Bersani e Casini, potrebbe rivelarsi un colpo di spugna. Grazie a un codicillo infilato da una manina ignota che depenalizza le irregolarità dei bilanci dei partiti. Gli apprendisti stregoni avrebbero approvato – a loro insaputa – una sanatoria pensando di votare un giro di vite. Almeno se passasse l’interpretazione letterale della normativa di luglio (continua)



SMS


Pd, la solitudine degli elettori


Di bandiere del Pd ce n’era una soltanto, ma siamo convinti che di elettori del Pd ce ne fossero davvero molti, forse la maggioranza tra i centomila di piazza San Giovanni a Roma dove, ieri, intorno alla Fiom-Cgil di Maurizio Landini, c’erano con la sinistra del lavoro, della legalità e della dignità, Stefano Rodotà, Sergio Cofferati, Gino Strada, Antonio Ingroia, Nichi Vendola e i 5Stelle (continua)

 

Emulazione


Nostalgia di Andreotti che mai ricuso' i tribunali


Nel mio 'coccodrillo' scrivevo che Andreotti, durante e dopo i suoi processi, non aveva mai accusato la Magistratura di 'complotto', non aveva mai parlato di «uso politico della giustizia», non aveva mai ricusato i Tribunali lasciando che i suoi processi si svolgessero davanti al proprio giudice naturale, come prevede la Costituzione (Particolarmente grottesca è la motivazione con cui i legali di Berlusconi hanno cercato di inficiare l'imparzialità di Alessandra Galli, uno dei tre giudici del processo Mediaset, la cui serenità sarebbe minata dal fatto che suo padre, Guido, fu assassinato nel 1980 dai terroristi. Che «c'azzecca» questo con Berlusconi? Tanto varrebbe sostenere che un magistrato che ha avuto delle disgrazie familiari non puo' fare il magistrato (continua)



domenica 7 luglio 2013

Esibizioni acrobatiche


Orlando fonda Coerenza e democrazia. Obiettivo: accogliere i ribelli dell’Idv


Non c’è ancora il logo e nemmeno lo statuto. E il nome non è ancora ufficiale. Ma il nuovo movimento lanciato da Leoluca Orlando ha già acceso parecchi appetiti politici. Il sindaco di Palermo ha ormai rotto definitivamente il sodalizio con Antonio Di Pietro e sta di fatto guidando la fuga dei ribelli da Italia dei Valori. Nelle scorse settimane Di Pietro aveva commissariato il partito in Sicilia, mettendo praticamente alla porta l’ex senatore Fabio Giambrone, fedelissimo di Orlando. Oggi è arrivata la risposta del sindaco di Palermo, che ha scoperto il movimento a cui stava lavorando da mesi e a Roma ha presentato Coerenza e democrazia, la sua nuova creatura che dovrebbe accogliere i vari transfughi dell’Italia dei Valori. Il nome per esteso del movimento dovrebbe essere Coerenza e democrazia 139, con un chiaro riferimento ai 139 articoli della Costituzione italiana (continua)

 
 

Porci con le ali


Fuori i bulli dal nostro Twitter


È nato un nuovo diritto. Il diritto ai social network. Il diritto di poter avere un account, di poter postare, leggere e commentare. In paesi come la Cina, Cuba, la Corea del Nord, l'Iran l'accesso ai social network è vincolato o persino negato. Spesso può avvenire solo in forme clandestine. I regimi che hanno represso le primavere arabe vietavano i social network che, in quel contesto, sono diventati vettori di informazioni necessarie alle proteste e simboli di una rinascita democratica (continua)

Roberto Saviano 

Educazione sessuale


FATE SCHIFO


Siccome non c’è limite alla vergogna, ieri il Coniglio Superiore della Magistratura, già organo di autogoverno della medesima e ora manganello politico per mettere in riga i “divisivi” che disturbano l’inciucio, ha condannato alla “censura” il pm minorile di Milano Anna Maria Fiorillo. Ha insabbiato un’indagine? È andata a cena con un inquisito? È stata beccata al telefono con un politico che le chiedeva un favore? No, altrimenti l’avrebbero promossa: ha raccontato la verità sulla notte del 27 maggio 2010 alla Questura di Milano, quando Karima el Marough in arte Ruby, minorenne marocchina senza documenti né fissa dimora fu fermata per furto e trattenuta per accertamenti. Quella notte, per sua somma sfortuna, era di turno la Fiorillo che, per sua somma sfortuna, è un pm rigoroso che osserva la Costituzione, dunque non è malleabile né manovrabile (continua)
Marco Travaglio (Il Fatto Quotidiano, 11.5.2013)

Red Wall - Pizzeria/Paninoteca


Colle, governo, commissioni: i due mesi che non hanno cambiato l’Italia

 
Il grande ritorno dei Cicchitto e dei Casini ai vertici delle commissioni parlamentari chiude il cerchio. Al voto del 24 e 25 febbraio un quarto degli elettori ha scelto un movimento in rotta di collisione con i vecchi partiti, i Cinque Stelle, e un altro quarto ha dato fiducia alle promesse di cambiamento del Pd, prima fra tutte quella di porre fine all’era berlusconiana. Messi insieme (senza contare i partiti minori e gli astenuti per protesta)  fanno 17 milioni di cittadini, la metà esatta di tutti quelli che sono andati alle urne.
Nei due mesi successivi, le loro aspirazioni sono state completamente affossate dall’eterno gattopardismo italiano, il “tutto cambi perché nulla cambi” (continua)


Aspetta e spera ...


In morte di Andreotti


A differenza di altri io ho avuto sempre una certa simpatia e anche stima per l’onorevole Giulio Andreotti.
Ho incontrato il 'divo Giulio' solo in due occasioni. Nel 1980 lavoravo per Il Settimanale e mi ero messo in testa di fare un’inchiesta sui danni che aveva provocato all’Italia l’aver fissato la capitale a Roma e avanzavo la proposta protoleghista di spostarla altrove («Via da Roma la capitale», Il Settimanale, 4/11/1980). Fra i personaggi da sentire mi sembrava indispensabile Giulio Andreotti, politico già allora di lunghissimo corso e oltretutto romano doc. Ma disperavo di arrivarci, Il Settimanale era un piccolo giornale. Telefonai alla segretaria, la mitica Enea, che mi chiese il tema dell’intervista, il tempo che mi occorreva e quello che avevo per andare in pagina. Le spiegai il tutto. Mi rispose che mi avrebbe fatto sapere entro una mezz’ora. E infatti dopo mezz’ora mi chiamò dicendomi che l’onorevole Andreotti mi avrebbe ricevuto per quaranta minuti in un centro diocesano di Metanopoli vicino all’aeroporto di Linate perché subito dopo sarebbe dovuto ripartire per Roma. La cosa mi stupì: era un modo di fare alla tedesca, non all’italiana (continua)

 

Inizio di un sogno ...


Emergenza femminicidio, ripartiamo da scuola e tv

 
Gentile Presidente Boldrini, gentili ministre Carrozza e Idem, in questi giorni il Corpo di noi Donne, pare stia diventando popolare. Ci sono voluti più di 100 donne ammazzate l’anno passato e un trend in ascesa anche quest’anno per convincere i media a dare risalto al femminicidio, neologismo che sta a significare omicidio di una donna in quanto donna.
In molte stiamo lavorando su questo tema da anni, a partire dalle donne attive nei centri per le donne maltrattate alle migliaia di attiviste ignote che con pazienza svolgono un ruolo fondamentale in rete, luogo prezioso di innalzamento del livello di consapevolezza, frequentato dalle e dai giovani e quindi luogo di formazione ed educazione quando ben utilizzato (continua)

 

Il trabucco a primavera


Attenti al trappolone


Il primo maggio nel mio editoriale avevo deliberatamente ignorato la proposta dei «saggi» di creare un nuovo organo costituente battezzato Convenzione per le riforme addetto, appunto, a rivedere e rifare la nostra Costituzione. L'avevo ignorata perché mi interessava spiegare come ci potevamo facilmente liberare del Porcellum sostituendolo con uno dei due sistemi elettorali più accreditati e ben riusciti dell'Occidente: il sistema maggioritario a doppio turno della Francia, oppure il sistema tedesco. Ad entrambi si sarebbero poi dovute aggiungere strutture costituzionali che avrebbero richiesto più tempo; ma intanto il rischio di restare con il Porcellum sarebbe sparito. Perché i sistemi elettorali sono, in Italia, materia di legge ordinaria, e quindi disgiungibili da riforme costituzionali i cui tempi possono essere lunghi e soprattutto facilmente allungabili (continua)

 

mercoledì 3 luglio 2013

Arrivoooooooo


O IMBROGLIONI O TARTASSATI

 
Non è vero che gli svedesi sono contenti di pagare le tasse. Non è vero che gli evasori in America finiscono in galera come capitò ad Al Capone. Non è vero che il contribuente italiano in ordine si sente felice: si considera invece un minorato, perché a lui manca il privilegio che hanno masse enormi di suoi compatrioti, che riescono a imbrogliare il fisco.
La ricevuta di un riparatore d’auto o di uno che aggiusta il televisore è rara e preziosa come un francobollo dei Ducati.
Dopo anni di prediche e di minacce, siamo arrivati al punto che metà della popolazione vive con redditi poco al di sopra dell'Uganda: questo non è il Terzo Mondo, è il Quarto. Quello dei dritti (continua)

Enzo Biagi (Il Fatto - 1995 - Rizzoli)
 

Baluardi d'un tempo


L’economia di Cosa Nostra al tempo della crisi


La mafia tra Nord e Sud
La notizia relativa alla confisca del patrimonio di un imprenditore siciliano che agiva nel settore delle energie rinnovabili (eolico) ha ricevuto particolare attenzione dai media. (1) Soprattutto, per l’ordine di grandezza dei beni confiscati (1,3 miliardi), tra cui compaiono quarantatré società di produzione di energia alternativa.
Viene spontaneo interrogarsi sullo “stato” dell’economia di Cosa Nostra in tempo di crisi, sulle sue strategie di investimento, sui rapporti con la politica, sull’andamento della redditività di alcuni suoi specifici settori di attività. I materiali resi disponibili dalle indagini giudiziarie ci presentano un’economia di Cosa Nostra differenziata per luogo d’azione, più che mai presente nel settore degli appalti, a maggior grado di politicizzazione (continua)

Falla


Travaglio su Andreotti: Colpevole, ma tutti in coro gridarono "Assolto"


Lo Stato non può processare se stesso", diceva Leonardo Sciascia. Senza prevedere che, in una breve e luminosa stagione, quella dei primi anni 90 del XX secolo, lo Stato avrebbe processato se stesso grazie a un pugno di magistrati coraggiosi, raccolti in poche Procure e Tribunali. Fra questi, quelli di Milano e di Palermo. Giulio Andreotti passerà alla storia come l'unico presidente del Consiglio (lo fu per ben sette volte) processato per mafia. Ma come sia finito il suo processo a Palermo, che per questo motivo è il più importante della storia non solo d'Italia, ma del mondo, lo sanno in pochi, e in pochissimi lo sapranno nelle generazioni future. Perché quel processo è stato il banco di prova di una delle più colossali manipolazioni mai viste nella storia dell'informazione (continua)

 

Residuati


Lettera di Aldo Moro a A Benigno Zaccagnini (non recapitate)

 
"Caro Zaccagnini,
ecco, sono qui per comunicarti la decisione cui sono pervenuto nel corso di questa lunga e drammatica esperienza ed è di lasciare in modo irrevocabile la Democrazia Cristiana.  Sono conseguentemente dimissionario dalle cariche di membro e presidente del Consiglio Nazionale e di componente la Direzione Centrale del Partito.  Escludo ovviamente candidature di qualsiasi genere nel futuro.  Sono deciso a chiedere al Presidente della Camera, appena potrò, di trasferirmi dal Gruppo Parlamentare della D.C. al Gruppo Misto. E' naturale che aggiunga qualche parola di spiegazione.  Anzi le parole dovrebbero essere molte, data la complessità della materia, ma io mi sforzerò di ridurle al minimo, cominciando, com'è ovvio, dalle più semplici.  Non avendo mai pensato, anche per la feroce avversione di tutti i miei familiari, alla Presidenza della Repubblica, avevo immaginato all'inizio di legislatura di completare quella in corso come un vecchio al quale qualche volta si chiedono dei consigli e con il quale si ama fare un commento sulle cose, che l'età ed il personale disinteresse rendono, forse, obiettivo (continua)


Stagnone di Marsala


Emma il ministro una "fanatica" dei diritti umani


C'è in Emma Bonino, nuovo ministro degli Esteri, la bontà sanguinaria di una Santa Caterina da Siena. E' una fanatica dei 'diritti umani'. Un po' meno degli esseri umani. Se sospetta che uno di questi Diritti sia leso, in una qualsiasi parte del globo, è pronta ad invocare l'arrivo delle truppe, dei carri armati, dei B52, delle bombe all'uranio impoverito. «Sono una non violenta, non una pacifista» dichiara. Fatto è che sono più di quindici anni che la Bonino è una guerrafondaia dai purissimi e santi intenti. Comincio' durante le vicende di Bosnia, saltellando da una Tv all'altra del Vecchio Continente e strillando: «Gli stupri etnici! Gli stupri etnici! Non possiamo tollerare gli stupri etnici!», mentre migliaia di persone morivano sotto le bombe all'uranio impoverito della Nato, il cui intervento, con questo pretesto, la Bonino aveva invocato nella sua qualità di Commissario europeo. E ha continuato, la 'non violenta', appoggiando tutte le guerre occidentali, successive e preventive: alla Serbia, all'Afghanistan, all'Iraq, alla Libia, mentre non sarebbe aliena alla «soluzione di forza» con l'Iran dove le donne indossano il chador che è una delle ossessioni di questa suorina laica (continua)


Termoli 2013


Il 2 giugno facciamo sfilare chi rappresenta davvero la Repubblica


Ancora una volta devo far riferimento al mio precedente post che ha suscitato molte reazioni, anche violente e aggressive. Ma non è dei toni che mi preoccupo quanto di un equivoco di cui evidentemente sono responsabile: quando molti lettori danno alle parole un senso a cui chi scrive non pensava neppure, la colpa non è certo di chi legge ma di chi scrive e non si fa capire. Non dico dunque che sono stato frainteso, ma che non sono riuscito a essere chiaro. Invitando i “ragassi” a mollare la brutta compagnia, non mi rivolgevo ai giovani per spingerli a lasciare l’Italia, ma ai parlamentari del Pd – giovani e meno giovani – perché escano al più presto da questa ambigua maggioranza (continua)

 

Scialuppe


«Ho visto Messina Denaro. Hanno bloccato le mie indagini»


«Noi non abbiamo intenzione di prendere Provenzano! Non hai capito niente allora? Ti devi fermare!». È sbigottito il maresciallo Saverio Masi quando, dopo aver chiesto uomini e mezzi per catturare il boss, sente urlare il suo superiore. «Hai finito di fare il finto coglione? Dicci cosa vuoi che te lo diamo. Ti serve il posto di lavoro per tua sorella?» Allo sbigottimento segue lo sconcerto. Nessuno nell’Arma era a conoscenza che la sorella fosse disoccupata.

È solo uno degli episodi che Masi ha descritto nella denuncia presentata alla Procura di Palermo. A distanza di anni rivela il nome del superiore e di tutti gli altri che avrebbero ostacolato le indagini su Provenzano prima e Messina Denaro poi (continua)