Era quasi l’ora di chiusura e il farmacista Waldemar leggeva una rivista di viaggi. Non c’erano più clienti. Solo una tossica che si rifaceva il trucco allo specchio del reparto cosmetici. Passava di lì tutte le sere, il farmacista non ci faceva neanche più caso. Era un fine inverno particolarmente propizio ai bacilli e ai consigli su come liberarsene. Anche quel giorno il farmacista aveva fatto un buon incasso. Una folata di vento fece cigolare la porta a vetri girevole. La tossica se n’era andata. Nella porta girevole entrò un vecchio alto e impacciato. Il signor Licata. Non aveva ancora imparato ad usare la porta. Ci rimaneva ogni volta bloccato dentro un momento, smarrito e sospettoso, attendendo chissà quale pericolo. La spingeva a piccoli passi e quando ne usciva aveva l’aria di aver scalato una montagna.
— Buonasera — disse il farmacista — come è andato il lavoro? (continua)
Stefano Benni (maggio 1990)
Nessun commento:
Posta un commento