venerdì 8 gennaio 2010

Gli alibi della sinistra


La storia degli ultimi vent'anni è stata fatta dalla destra, ma ha dato ragione alla sinistra. Con un briciolo di onestà intellettuale, gli ideologi della destra neoliberista oggi dovrebbero scrivere un biglietto di scuse al mondo e suicidarsi, o almeno ritirarsi in un convento. Non ne hanno azzeccata una. La crisi economica e quella ambientale, il fallimento militare in Iraq e Afganistan, gli sconquassi della globalizzazione selvaggia ed il tramonto definitivo dell'idea di un mondo governato unilateralmente dalla potenza americana, tutti questi fatti hanno sgomberato il campo una volta per tutte dalle cianfrusaglie teoriche dei neoconservatori. Quelli per cui la storia era finita con il trionfo planetario del liberismo. Avevano ragione su tutta la linea i movimenti della sinistra, il pacifismo, l'ambientalismo, i no global. Ora, la domanda da un milione di dollari sulla quale si arrovellano le migliori menti del riformismo è la seguente: se la destra ha avuto torto e la sinistra ragione, perchè nella crisi i partiti di sinistra perdono consensi? Ma la risposta è banale: perchè la sinistra in questi vent'anni non ha mai fatto la sinistra. Ha imitato la destra. Si è proposta di fare lo stesso lavoro del liberismo, ma in maniera più intelligente e moderata, promettendo di applicare le ricette conservatrici con un grado inferiore di conflitto sociale. Abbiamo assistito ad una sinistra imitativa dell'avversario, in quasi tutto l'Occidente (continua)

Curzio Maltese (La bolla - La pericolosa fine del sogno berlusconiano - Serie Bianca Feltrinelli)

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