martedì 12 gennaio 2010

LA NOTIZIA


Il maestro Arturo Saracino, di 37 anni, già nel fulgore della fama, stava dirigendo al teatro Argentina la ottava Sinfonia di Brahms in la maggiore, op. 137, e aveva ap-pena attaccato l'ultimo tempo, il glorioso «allegro appassionato». Egli dunque filava via sull'iniziale esposizione del tema, quella specie di monologo liscio, ostinato e in ve-rità un po' lungo, col quale tuttavia si concentra a poco a poco la carica potente di ispirazione che esploderà verso la fine, e chi ascolta non lo sa ma lui, Saracino, e tutti quelli dell'orchestra lo sapevano e perciò stavano godendo, cullati sull'onda dei violini, quella lieta e ingannevole vigilia del prodigio che fra poco avrebbe trascinato loro, esecutori, e l'intero teatro, in un meraviglioso vortice di gioia (continua)


Dino Buzzati (Sessanta Racconti)


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