"Io penso che quando si assume un picchiatore poi non ci si può meravigliare se quello picchia e domandarsi se il picchiatore assunto ha avuto un mandato diretto sugli obiettivi da picchiare, oppure se se li sceglie lui pensando di compiacere il padrone, penso sia abbastanza indifferente.
Vittorio Feltri è stato riassunto da Silvio Berlusconi, non da Paolo Berlusconi che è l'editore finto, l'editore pro forma per aggirare la legge Mammì: voi sapete che se dovesse essere vero che Silvio è il vero... il mero proprietario, come direbbe la legge Frattini, del Giornale dovrebbe perdere tutte le concessioni televisive perché la legge Mammì punisce ogni violazione di sé medesima con la revoca e lo spegnimento delle televisioni. Ecco perché l'escamotage di Paolo Berlusconi, ma ancora una volta come già ai tempi della cacciata di Montanelli e dell'assunzione di Feltri pure stavolta il direttore del Giornale è stato deciso da Silvio e non da Paolo, come lo stesso Feltri ha confessato bellamente – ormai le fanno allo scoperto queste porcherie – in una conferenza a Cortina.
Feltri il pestatore - Quindi, il direttore del giornale di Berlusconi scelto da Silvio Berlusconi, anche se Il Giornale risulterebbe essere di Paolo, è stato scelto per picchiare. Non che i precedenti non picchiassero, ma evidentemente è una questione di peso specifico del randello: Feltri ha un randello dal peso specifico più imponente (continua)
Marco Travaglio (Passaparola - 31.08.2009)
Marco Travaglio (Passaparola - 31.08.2009)
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