'Il 25 settembre 2001 il governo Berlusconi vara il decreto del ministro dell'Economia Giulio Tremonti numero 350 sul rientro dei capitali detenuti all'estero: quelli illegalmente esportati, ma spesso anche illegalmente accumulati. Dietro la definizione di "scudo fiscale" si cela una realtà preoccupante. Chiunque vorrà rimpatriare i capitali parcheggiati oltre frontiera potrà farlo, depositandoli presso una banca italiana, che funge anche da "mediatore": cioè trattiene, per conto dello Stato, una modica cassa del 2,5 per cento e rilascia al cliente una "dichiarazione riservata" di ricevuta. Ma la novità più ghiotta è l'assoluto anonimato garantito a chi compie l'operazione: un regalo che non ha precedenti nella storia delle decine di provvedimenti di condono e amnistia che costellano la storia d'Italia del dopoguerra (continua)
Postato da Antonio Di Pietro in Mani Sporche
Nessun commento:
Posta un commento