martedì 30 giugno 2009

Strumentario per consacrazioni



Le dieci nuove domande al Cavaliere


Giorno dopo giorno, si è definita sempre meglio la «licenziosità» del capo del governo, «la scelta sciagurata degli amici di bisboccia, la sciatteria in certe relazioni e soprattutto la caratterizzazione ostentatoria di tutti i suoi comportamenti privati» (Giuliano Ferrara, Panorama, 26 giugno). Quel filo si riannoda intorno a un «grandioso sé», lascia nudo un potere e un abuso di potere che si immagina senza contrappesi e irresponsabile.
Da due mesi, Berlusconi parla senza dire. Ci scherza su alquanto imbarazzato e come ossessivo, ma tace l’essenziale. Il tempo non è passato invano, però. Le dieci domande che Repubblica ha ritenuto di rivolgergli il 14 maggio hanno trovato più di una risposta, nonostante il loquace mutismo del presidente del consiglio. A volte, anche i silenzi sanno parlare. C’è oggi materia viva per eliminare qualche interrogativo e proporne altri, nuovi e dunque necessari e urgenti. «Chi è incaricato di una funzione pubblica deve chiarire», dice Silvio Berlusconi (Porta a Porta, 5 maggio). All’alba di questa storia, il premier sembra sapere che il significato etico e politico di accountability presuppone trasparenza; impegno a dichiararsi; rendiconto di quel che si è fatto e si fa; assunzione di responsabilità; censurabilità delle condotte riprovevoli – anche private – perché è chiaro a tutti che non ci può essere una radicale contrapposizione «tra il modo in cui un uomo di potere tratta coloro che gli sono vicini (la sua morale) e il modo in cui governa i cittadini e risponde a loro (la sua politica)»(Carlo Galli, Repubblica, 22 giugno). (continua)

Giuseppe D’Avanzo La Repubblica del 26 giugno 2009

Pescheria dell'amicizia

Villa spericolata di Massimo Gramellini


Villa spericolata


(Articolo da cantare, stonati compresi)

Voglio una villa maleducata – con la piscina piena di gin – voglio una bionda super truccata – con cui giocare insieme a nascondin – voglio una villa che non è mai tardi – per far scoppiare in spiaggia due petardi – voglio una villa con le veline vestite da camerieri sardi.

E poi ci troveremo io Alfano e Ghedin – a cercar foto sconce sotto i cuscin – ma forse non le troveremo mai – e allora amici cari saranno guai – mia moglie furibonda – la Cia che mi sfonda – e tutto il mondo a farsi sempre i fatti miei, eh. Voglio una villa spericolata – con Smaila al piano e Bondi al clarin – voglio una pillola esagerata – che mi faccia i muscoli di Obama e Putìn – voglio una villa che non è mai tardi – per travestirsi tutti da ghepardi – voglio lanciar reggiseni in un cespuglio di cardi.

E poi ci sposteremo a palazzo Grazioli – per mangiar con le amiche pizza e fagioli – ma non la digeriranno mai – vorranno un diamante o una fiction in Rai. Ognuna col suo book – ognuna col procuratore – ognuna avrà un registratore per farsi i fatti miei, eh.

Voglio una villa maleducata – dove sposare una disoccupata – voglio un Paese che se ne frega – e guarda i tiggì senza fare una piega – voglio un Paese che sia pieno di tordi – li voglio ciechi muti e pure un poco sordi – voglio un Paese che di me non si scordi.

(Grazie Vasco, e scusa per lo scempio).

Massimo Gramellini (La Stampa del 19 giugno 2009)

La nuova finanza

Il potere logora chi non ce l'ha


A pensare male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca.

L'umiltà è una virtù stupenda. Ma non quando si esercita nella dichiarazione dei redditi.

Aveva spiccatissimo il senso della famiglia. Era infatti bigamo ed oltre.

La cattiveria dei buoni è pericolosissima.

Il potere logora chi non ce l'ha.

Meglio tirare a campare che tirare le cuoia.

Non bisogna mai lasciare tracce (continua)

Giulio Andreotti


Orrori del passato

Idee per il Pd e per l'Italia. Bersani incontra i giovani


Con i ballottaggi si è chiuso un appuntamento elettorale difficile. Bisogna riconoscere l’impegno e la mobilitazione senza risparmio di centinaia di migliaia di militanti, candidati e dirigenti, segretario in testa. Abbiamo davvero combattuto e non sono mancate le buone prove, sia dove abbiamo vinto sia dove abbiamo perso. Nell’insieme non è stato un risultato buono per noi, ma non tanto cattivo da impedirci di vedere che la destra deve ridimensionare le sue aspettative e che noi possiamo riprendere il cammino. Riprendere il cammino significa innanzitutto riconoscere senza esitazioni che ci sono cose da correggere, alla luce dell’esperienza dei nostri primi venti mesi di vita. Abbiamo dunque bisogno di un confronto aperto e positivo; dobbiamo sottrarci ai personalismi ed alle semplificazioni che sembrano ormai una cosa sola con i meccanismi di comunicazione e che spesso ci prendono la mano. Rimuovere i problemi non si può, se davvero crediamo nel nostro progetto (continua)

Pierluigi Bersani

Appuntamento: mercoledì 1 luglio 2009 h 16.30 - Teatro Ambra Jovinelli Indirizzo: Via Guglielmo Pepe 43/47 Roma

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Sagome attente



Il sosia


Fu il terzo giorno dalla scoperta della Stanza che me lo vidi apparire all'improvviso, come se fosse un fantasma. Mi somigliava in modo impressionante: aveva un po' di pancetta, gli occhi azzurri e i capelli grigi. Avesse avuto anche la barba avrei detto che ero io allo specchio. Tra l'altro era vestito come me: aveva i jeans celesti e la sahariana bianca a maniche corte, quella che mi aveva regalato il mio amico Federico quando era tornato dalla Malesia. All'inizio mi spaventai. Poi, siccome mi venne incontro con un bel sorriso, capii di avere a che fare con una persona gentile e lo stetti a sentire. Provo a raccontare l'incontro e, volutamente, da questo momento in poi, almeno nei dialoghi, userò sempre il presente. "Ciao" mi dice e si siede su una delle seggioline. "Come hai fatto a entrare?" chiedo io. "Non sono entrato, sono apparso". "Che vuol dire 'sono apparso'?" "Che mi sono materializzato." "Ancora non capisco. Vorrei sapere, però, chi sei e che vuoi da me." "Io sono te". "In che senso?" "Nel senso che ti sono uguale in tutto e per tutto, a eccezione della barba ovviamente. Ti dirò, anzi, che il giorno in cui decidesti di fartela crescere anch'io ci feci sopra un pensierino. Poi ebbi paura che m'invecchiasse e ci rinunziai. Tra l'altro vorrei convincerti a tagliartela. Staresti meglio senza". "E secondo te perché me la sono fatta crescere?" "Boh? Vallo a capire. Forse per sembrare più intellettuale. Forse per piacere alla critica..." "Ho capito: mi somigli, ma non mi conosci (continua)


Luciano De Crescenzo (Tale e quale)

Animata discussione



Lei e' un cretino, s'informi.


A proposito di politica, ci sarebbe qualcosa da mangiare?

A volte è difficile fare la scelta giusta perché o sei roso dai morsi della coscienza o da quelli della fame.

Adesso che siamo a Milano, andiamo a vedere il famoso Colosseo.

Il napoletano lo si capisce subito da come si comporta, da come riesce a vivere senza una lira.

A volte, mi confrondo.

E tacio, ma non capisco un cacio (continua)

Antonio De Curtis (in arte Totò)

Classe del '92



BASTA.....!!!!!!!! E' ora di dire basta. a questi politici ke mangiano caviale grazie al nostro sudore..


BASTA.....!!!!!!!! E' ora di dire basta. a questi politici ke mangiano caviale grazie al nostro sudore...

Sono 430 mila e ci costano 3 miliardi l’anno.

* STIPENDIO Euro 19.150,00 AL MESE;
* STIPENDIO BASE circa Euro 9.980,00 al mese;
* PORTABORSE circa Euro 4.030,00 al mese (generalmente parente o familiare);
* RIMBORSO SPESE AFFITTO circa Euro 2.900,00 al mese;
* INDENNITA’ DI CARICA (da Euro 335,00 circa a Euro 6.455,00).

Inoltre: TELEFONO CELLULARE gratis (continua)


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Ray Bethell (San Vito Lo Capo 2009)

DESTRA-SINISTRA


Tutti noi ce la prendiamo con la storia
ma io dico che la colpa è nostra
è evidente che la gente è poco seria
quando parla di sinistra o destra.

Ma cos'è la destra cos'è la sinistra...
Ma cos'è la destra cos'è la sinistra...

Fare il bagno nella vasca è di destra
far la doccia invece è di sinistra
un pacchetto di Marlboro è di destra
di contrabbando è di sinistra.

Ma cos'è la destra cos'è la sinistra...

Una bella minestrina è di destra
il minestrone è sempre di sinistra
tutti i films che fanno oggi son di destra
se annoiano son di sinistra.

Ma cos'è la destra cos'è la sinistra...

Le scarpette da ginnastica o da tennis
hanno ancora un gusto un po' di destra
ma portarle tutte sporche e un po' slacciate
è da scemi più che di sinistra.

Ma cos'è la destra cos'è la sinistra... (continua)

Giorgio Gaber

Arredamento: particolari

La "devolution", una parola che sembra inventata da Celentano


Qualche volta è scomodo sentirsi fratelli, ma è grave considerarsi figli unici.

Cara Italia, perché giusto o sbagliato che sia questo è il mio paese con le sue grandi qualità ed i suoi grandi difetti.

È difficile non desiderare la donna d'altri, dato che quelle di nessuno di solito sono poco attraenti.

I giornali sarebbero ansiogeni? Ma la Bibbia non comincia forse con un delitto?

A Milano gli affari si combinano con un colpo di telefono, a Palermo anche con un colpo di lupara.

Era così ignorante che credeva che la cedrata fosse un'opera minore del Tassoni.

Il bello della democrazia è proprio questo: tutti possono parlare, ma non occorre ascoltare (continua)

Enzo Biagi

Penisola Sorrentina 2009

GLI STATALI DI PETROLINI

La battuta è di Petrolini: «C’è sempre uno stupido che le inventa e un cretino che le perfeziona». Alludeva a certe trovate inconsuete o strabilianti. Guardandosi attorno, se ne potrebbe fare un elenco: dall’autoregolamentazione, che è la pretesa di darsi una legge, possibilmente comoda, e da soli: il che ricorda Bertoldo, che non trovava mai l’albero giusto per impiccarsi; all’ultima invenzione, il «compenso incentivo», che viene assegnato ai dipendenti dello Stato, pur che vadano in ufficio, e si presentino puntuali. E’ anche ammesso, in via del tutto eccezionale, e con possibilità di recupero, un ritardo di 59 minuti: sessanta no, perché suona male se li si traduce in un'ora. C’è chi dice che il male del nostro paese è la corruzione, chi sostiene che sta nella mancanza di decisioni l’origine di tutti i guai; non ho la pretesa dell'infallibilità, e non possiedo neppure l’esclusiva del senso della giustizia: ma a mio parere, il vero problema è lo strapotere dei buffoni. Non escludo che le paghe o gli stipendi degli impiegati degli enti pubblici non risultino soddisfacenti, è anche quasi certo che ce ne siano più di quelli che servono, è pure provato che in queste terre ultimi decessi per scarsità di grassi e di vitamine, o troppa abbondanza di polenta, risalgono a un secolo fa: ma che si dia un premio speciale a chi rispetta il contratto, mi sembra una innovazione piuttosto assurda. Che cosa si deve fare, in Italia, per essere licenziati? Non basta «mandare a cagare» (continua)

Enzo Biagi (Il Fatto)


N. 12

Aforismi di Luciano De Crescenzo scelti da Bruno Cancellieri


La lunghezza effettiva della vita è data dal numero di giorni diversi che un individuo riesce a vivere. Quelli uguali non contano.

Due rette parallele si incontrano solo all'infinito quando ormai non gliene frega più niente.

Molti studiano come allungare la vita quando invece bisognerebbe allargarla.

Come si fa a credere che Dio esiste? E come si fa a credere che non esiste? Sia il credente che il non credente sono due presuntuosi. Non a caso presumono.

La probabilità di morire per un atto di terrorismo è di gran lunga inferiore a quella di morire viaggiando in automobile. Solo per incidenti stradali, infatti, in Italia, muoiono ogni anno più di settemila persone (continua)

Luciano De Crescenzo


Effusioni e zampilli

Vedere senza esser visti. Una superbia divina.


Platone dice che “se uno, con la parte migliore del suo occhio (la pupilla) guarda la parte migliore dell’occhio dell’altro, vede se stesso”. Questo riconoscimento, reso possibile dal reciproco incontro degli sguardi, oggi è in qualche modo impedito dall’uso sempre più diffuso degli occhiali da sole, grazie ai quali, chi li porta può vedere senza essere visto. Una prerogativa questa che gli uomini hanno sempre temuto, e come tutte le cose temute e scongiurate, hanno espulso dalle pratiche della loro vita comunitaria e attribuito alla divinità che, col suo occhio, vede senza essere vista. Nel primo libro della Bibbia leggiamo che Adamo ed Eva si aggiravano nel Paradiso terrestre in ingenua nudità, ma non appena gustarono il pomo dell’albero proibito “s’accorsero di essere nudi e ne provarono vergogna” (Genesi 3,7). È una vergogna che non nasce dalla nudità del loro corpo, ma dallo sguardo di Dio che li “mette a nudo” (continua)


Umberto Galimberti (La Repubblica, 30 aprile 2006)

Cavaliere appiedato

La Cnn: "Ci sono abbastanza ragioni per dimettersi"


Dall'estero ancora critiche e analisi sulla situazione del premier. Il Financial Times sostiene di aver consultato "alte fonti governative". Ft: "Berlusconi scaricato dagli alleati", Economist: "Al G8 rideranno di lui", La Cnn: "Ci sono abbastanza ragioni per dimettersi"


LONDRA - Circondato dai malumori di chi gli è vicino. E accompagnato da una scarsa credibilità all'estero. Arrivano da Financial Times ed Economist le due ultime bordate contro Silvio Berlusconi. Che parlano di "alleati" del premier pronti ad immaginare un futuro senza di lui e della poca credibilità del Cavaliere all'estero.
Financial Times. "Non siamo ancora al fuggi fuggi, ma importanti alleati di Silvio Berlusconi nella coalizione di governo stanno già contemplando un futuro senza di lui". E' uno scoop che in Italia varrebbe la prima pagina, quello che il Financial Times pubblica stamane, dedicando una pagina intera (la nona) al tema "il futuro di Berlusconi". Parlando con "alte fonti governative" a Roma, il quotidiano finanziario londinese raccoglie un messaggio che a quanto pare qualcuno, dall'interno del centro destra, ha deciso sia tempo di far diventare pubblico, scegliendo come megafono il giornale universalmente riconosciuto come il più autorevole e imparziale d'Europa (continua)

La Repubblica: ENRICO FRANCESCHINI (25 giugno 2009)

Tattoo Piercing

Come diceva Orson Welles, per avere materiale sempre nuovo basta affidarsi alla cronaca.


Dato che esistono oratori balbuzienti, umoristi tristi, parruchieri calvi, potrebbero anche esistere politici onesti.

Gli autori negano che io sia un autore. Gli attori negano che io sia un attore. Gli autori dicono: tu sei un attore che fa l'autore. Gli attori dicono: tu sei un autore che fa l'attore. Nessuno mi vuole nella sua categoria. Mi tollerano solo gli scenografi.

La risata, il divertimento liberatorio sta proprio nello scoprire che il contrario sta in piedi meglio del luogo comune, anzi è più vero o, almeno, più credibile.

Sangiano, il mio paese natale. Paese di contrabbandieri e di pescatori, più o meno di frodo. Due mestieri per i quali, oltre a una buona dose di coraggio, occorre molta, moltissima fantasia. È risaputo che chi usa la fantasia per trasgredire la legge ne preserva sempre una certa quantità per il piacere proprio e degli amici più intimi.

Il Premio Nobel per la Letteratura viene assegnato quest'anno allo scrittore italiano Dario Fo, perchè, seguendo la tradizione dei giullari medioevali, dileggia il potere restituendo la dignità agli oppressi.

Dite: «Com'è triste Venezia»? Si vede che non avete mai visto Monfalcone.

Come diceva Orson Welles, per avere materiale sempre nuovo basta affidarsi alla cronaca.

Dario Fo


Al bagno



Le donne vogliono un marito che sia un genio. Quando si sposano, vogliono che sia un babbeo


I lettori sono personaggi immaginari creati dalla fantasia degli scrittori.

Il segreto per andare d'accordo con le donne è avere torto.

Certo che per fare grandi scoperte oltre che essere grandi geni bisogna anche essere un po' ritardati. Come può venire in mente a qualcuno che una mela possa cadere in su?

Le donne vogliono un marito che sia un genio. Quando si sposano, vogliono che sia un babbeo.

La fortuna viene dormendo, e chi si alza presto le taglia la strada.

Non c'è alcun rapporto fra gli asparagi e l'immortalità dell'anima.

Mi spezzo ma non m'impiego.

Le donne ci piacciono perché sono meravigliose, o ci sembrano meravigliose perché ci piacciono?

Achille Campanile

giovedì 25 giugno 2009

Strada in salita



Nata due volte

Da cinque giorni era cominciato un anno tumultuoso che avrebbe portato l’Italia in guerra. I giornali di quella mattina raccontavano di un cannoneggiamento delle navi italiane a Durazzo, in Albania. A Torino maturavano manifestazioni di interventisti e di neutralisti, scioperi e una rivolta per il rincaro del prezzo del pane. Alle cinque del pomeriggio il dottor Buscaglino, di professione medico di famiglia, aveva finito il giro delle visite, quando decise di passare in via Pier Carlo Boggio 134, in quella zona tra la Crocetta e la zona industriale San Paolo che chiamavano il Polo Nord, perché lì faceva sempre freddo. Anche quel pomeriggio, nonostante fosse stata una giornata soleggiata, la temperatura era sotto lo zero e il termometro nella notte avrebbe fatto segnare -6. Si fermò davanti al portone, si aggiustò i baffi rossi che erano il suo biglietto da visita, entrò nell’androne e chiese alla portinaia notizie della signora Marietta Cavadore e della sua gravidanza. La donna scosse la testa: «È caduta nel primo pomeriggio e ha perso la bambina. È nata morta». «Perché, era femmina?» chiese istintivamente il medico. «Sì, ma non è sopravvissuta.» Il dottor Buscaglino rimase immobile, era padre di due maschi, una figlia femmina era il sogno della sua vita, e gli sembrava terribilmente ingiusto che quel giorno il mondo avesse perso una bambina. Prese le scale, salì al secondo piano e suonò (continua)

Mario Calabresi (La fortuna non esiste - Mondadori - 2009)


Architetture moderne?

Resiliency

Nel temperamento americano c’è una qualità, chiamata resiliency, che abbraccia i concetti di elasticità, di rimbalzo, di risorsa e di buon umore. Una ragazza perde il patrimonio, senza stare a commiserarsi si metterà a lavare i piatti e a fabbricare cappelli. Uno studente non si sentirà svilito lavorando qualche ora al giorno in un garage o in un caffè. Ho visitato l’America alla fine della presidenza Hoover, in una delle ore più tragiche della sua storia, quando tutte le banche avevano chiuso i battenti e la vita economica era ferma. L’angoscia stringeva i cuori, ma l’allegria e la fiducia splendevano nei volti di tutti. Ad ascoltare le frasi che si scambiavano si sarebbe detto che era tutto un enorme scherzo. E se qualche finanziere si gettava dalla finestra, non posso impedirmi di credere che lo facesse nella ingannevole speranza di rimbalzare.

Paul Claudel

Vulcano 2008

IL GIGANTE EGOISTA

Ogni pomeriggio, appena uscivano dalla scuola, i bambini avevano l'abitudine di andare a giocare nel giardino del Gigante. Era un grazioso e vasto giardino, con erba soffice e verde. Qua e là sull'erba c'erano bellissimi fiori che sembravano stelle, e dodici alberi di pesco che in primavera fiorivano di bianco e rosa, e in estate davano frutti succosi. Gli uccelli si posavano sugli alberi e cantavano così dolcemente che i bambini interrompevano i loro giochi per ascoltarli. "Come siamo felici qui!" gridarono gli uni agli altri. Un giorno il Gigante tornò. Era stato a visitare suo fratello, l'Orco di Cornovaglia, e si era trattenuto con lui per sette anni. Dopo sette anni aveva detto tutto quanto aveva da dire e si era deciso a ritornare nel suo castello. Quando arrivò, vide i bambini che giocavano nel giardino. "Che cosa state facendo laggiù?" gridò con voce burbera, e i bambini scapparono via. "Il mio giardino è mio! - proclamò il Gigante. - Chiunque può capirlo, e non permetterò a nessun altro di giocarci". Così vi costruì un alto muro tutt'intorno, e mise un cartello: VIETATO L'INGRESSO. I TRASGRESSORI SARANNO PERSEGUITI A TERMINI DI LEGGE (continua)

Oscar Wilde (Racconti)

Tenersi informato

"Ma stavolta Silvio ne verrà fuori?" - Big e peones tra precarietà e paure

ROMA - Nel centrodestra non era mai accaduto. La parola "rassegnazione" o il termine "precarietà" erano banditi dal vocabolario politico scelto da Silvio Berlusconi. E invece nell'ultima settimana sono spuntati fuori come se fossero sgraditi neologismi. Attraversano tutta la maggioranza. Scuotono i "big" e i peones. Suscitando per la prima volta la voglia di scendere dal carro del Cavaliere. Un dramma messo in scena negli ultimi due giorni nel teatro di Montecitorio. Protagonisti gli uomini del Pdl seduti ai loro banchi. Sempre sereni e decisi nell'ultimo anno, ora tesi e dubbiosi. "Altro che 25 luglio - si lascia scappare allora Mario Pepe, forzista di Salerno - Almeno il Gran Consiglio votava l'ordine del giorno Grandi, qui non si vota da nessuna parte". Nervosismo tangibile. Preoccupazione per il futuro (continua)





Creatività e fantasia

Da «Storia d'Italia» di Gasparri, Previti e Storace. Testo per le scuole medie dell'anno 2010

Ai primi del Novecento un giovane pittore di nome Adolf Hitler, si accorse che la dittatura comunista stava cingendo d'assedio la Germania e il mondo. Dopo essere stato perseguitato dalla magistratura e incarcerato, scrisse un veemente saggio sulla superiorità della razza nordica, che lo rese assai popolare. Egli si recò con una piccola scorta militare in Polonia, per promozionare le sue idee. Subito l'Europa filocomunista e parcondicionista gridò all'invasione e lo attaccò. Hitler si difese eroicamente. Per evitare danni ai civili, evacuò alcune città e sistemò gli abitanti in centri di accoglienza quali Auschwitz e Buchenwald. Purtroppo il grande numero di persone causò disagi e carenze nell'accoglienza. La storiografia marxista, con la consueta enfasi settaria, bollò l'accaduto col termine "Olocausto" (continua)

Stefano Benni (La Repubblica del 31 dicembre 2000)

Riccadonna

Curiosità dei cognomi italiani

Titolo

Cognome

Nome

Professione


Dottor

Mangione

Claudio

Dietologo


Dottor

Canino

Agostino

Dentista


Dottor

Stimolo

Aldo

Esami d'urina


Dottoressa

Malatesta

Addolorata

Cefalée


Avvocato

Sposato

Fedele

Divorzista


Architetto

Guastadisegni

Emlia

Arch. e pittrice


Signor

Mosso

Marcello

Fotografo


Signor

Zecca

Adriano

Veterinario