Ho già accennato al fatto che Socrate riteneva di avere dentro di sé una «voce», uno «spirito divino e demoniaco» e che questa «coscienza» gli diceva che cosa fosse giusto. Chi sa ciò che è bene farà anche il bene, affermava. Secondo lui il vero sapere porta al giusto agire. E solo chi agisce in modo giusto diventa «un uomo giusto». Quando ci comportiamo in modo sbagliato, è perché non sappiamo. Per questo è così importante accrescere la nostra conoscenza. Socrate era occupato a trovare definizioni chiare e universali su ciò che è giusto e su ciò che è sbagliato. Al contrario dei sofisti, riteneva infatti che la capacità di distinguere tra quello che è giusto e quello che è sbagliato si trovi nella ragione, e non nella società.
Forse stai pensando che l'ultima parte non sia molto facile da mandare giù, Sofia. Riproviamo: per Socrate è impossibile essere felici se si agisce contro le proprie convinzioni. E chi sa come diventare un uomo felice cerca anche di diventarlo. Per questo chi sa che cosa è giusto agisce anche in modo giusto. Nessun essere umano desidera essere infelice, no?
Che ne pensi, Sofia? Saresti capace di vivere felicemente se continuassi a fare cose che dentro di te sai essere non giuste?
Ci sono molte persone che continuano a rubare, a mentire, a parlar male degli altri. Anche loro sanno che non è giusto, o perlomeno che è scorretto. Ma tu credi che questo li renda felici? Socrate non ci credeva (continua)
Jostein Gaarder (Il mondo di Sofia - Longanesi)
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