mercoledì 22 aprile 2009

Di tutte le poesie studiate quest'anno, quale ti è piaciuta di più?

Di tutte le poesie studiate quest'anno quella che mi è piaciuta di più è stata La Livella di Totò. In questa poesia Totò dice che i ricchi non tevono fare i buffoni perché sono ricchi, tanto, prima o dopo debbono morire lo stesso. Quando uno è morto, o è ricco o non è ricco, sempre deve morire. I ricchi se sono nobbili fanno i buffoni pure da morti. In questa poesia Totò dice che lui aveva visto due cadaveri che parlavano nel camposanto. Aumma-aumma1 s'era nascosto in una fossa è li aveva spiati. Il cadavere numero uno era quello di uno scopatore povero, il cadavere numero due quello di un nobbile ricco. Allora il ricco disse al povero: «Come hai osato farti seppellire vicino amme che tenevo tanti soldi?», e il povero gli diceva che la colpa era stata della moglie. Però quello lo voleva picchiare lo stesso, ma invece era meglio che picchiava la sua moglie, che aveva fatto il guaio. Allora lo scopatore si arrabbiò è gridava che mò se lui non si stava zitto lo picchiava lui a lui! Questa poesia c'ha il significato che la morte è uguale per tutti quanti, è che dobbiamo essere tutti fratelli anche se siamo salme. A Arzano ci sono più poveri che ricchi, ma un ricco io lo conosco. Si chiama dottor Basile,2 e c'ha un sacco di soldi. La moglie però è povera, e vende le figurine sulla salita. Quando Basile morirà lui si farà costruire una tomba più grande di un grattacielo, mentre alla moglie un solo piano. Se di notte si incontrano da morti, si bisticceranno come la livella di Totò.

1 Zitto zitto.

2 Anche qui sono ricorso a un nome fittizio.

Marcello D'Orta (IO SPERIAMO CHE ME LA CAVO -Sessanta temi di bambini napoletani -1990)

1 commento:

la signora in rosso ha detto...

fortissimo...
Speriamo che me la cavo è un libro cult!
Buona serata