venerdì 17 aprile 2009

Giobbe è esempio di pazienza e rassegnazione alla volontà divina

Per il povero Giobbe la sua vita fu tutto un diciassette. Egli era ricco, aveva mogli e asini, figli e cammelli, buoi e pecore. Non gli mancava niente. Era anche buono, generoso e ubbidiente: se gli moriva una moglie o un asino, diceva «non fa niente». Dio allora lo mise alla prova. Gli fece morire prima tutti i fratelli, tutti i cognati e tutti i nipoti, poi tutte le mogli e tutti i figli. Egli rimase solo con le sue bestie, aveva settemila pecore, quattromila buoi e trentamila cammelli: mancavano solo figli e mogli. Il giorno dopo Dio fece morire in un sol colpo tutti gli animali e Giobbe rimase solo come un cane. Ma Dio, non contento, gli scaricò addosso tutte le malattie di questo mondo: peste, colera, lebbra, rogna, emorroidi. Forse pisciava pure nel pappagallo. Con tutto questo non si lamentava mai nemmeno per scherzo. Dio allora, vedendo che aveva superato la prova, gli fece resuscitare tutti i figli, i fratelli, le mogli, gli zìi e perfino i cammelli. E a lui tolse tutte le malattie e lo fece campare per altri cento anni.

Marcello D'Orta (Dio Ci Ha Creato Gratis - Il Vangelo secondo i bambini di Arzano - 1992)

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