lunedì 11 febbraio 2013
La democrazia di Barabba
l. La democrazia pare aver guadagnato alla sua causa, in Italia, perfino l'ultimo partito, che le resisteva in nome della fedeltà alle sue conclamate radici totalitarie. Tuttavia è oggi diffuso tra molti un sentimento di incertezza. Possiamo pensare che non si tratti che di un abbaglio, e che la nostra democrazia non abbia mai goduto migliore salute. Ma se questo non crediamo, è forse perché si avverte che le stanno attorno, oltre ai veri, molti falsi amici (continua)
Gustavo Zagrebelsky - MicroMega,
1/95
Se anche Keynes è un estremista
I Principi che ci governano, il Fondo Monetario, i capi
europei che domani si riuniranno per discutere le future spese comuni
dell'Unione, dovrebbero fermarsi qualche minuto davanti alla scritta apparsa
giorni fa sui muri di Atene: "Non salvateci più!", e meditare sul
terribile monito, che suggella un rigetto diffuso e al tempo stesso uno scacco
dell'Europa intera. Si fa presto a bollare come populista la rabbia di parte
della sinistra, oltre che di certe destre, e a non vedere in essa che arcaismo
anti-moderno (continua)
BARBARA
SPINELLI (La
Repubblica - 06 febbraio 2013)
La stupidità che aiuta le aziende
Tra tutte le ricette per uscire dalla crisi, ne mancava giusto una che facesse appello alla stupidità. La bizzarra proposta è venuta fuori di recente in uno studio pubblicato sulla rivista Journal of Management Studies, a firma degli economisti della Lund University svedese. Gli scienziati hanno formulato la teoria della "stupidità funzionale", che, se applicata con moderazione, potrebbe avere una funzione importante per incrementare l'efficienza di un'azienda (continua)
Riferimenti: Journal of Management Studies
Monte dei Paschi di Siena: fuori i nomi!
Per lo scandalo del Monte Dei Paschi di Siena qualche politico di
primo piano potrebbe finire in galera. E' un'ipotesi molto plausibile.
Una voragine di 21 miliardi (7 mld di sovrapprezzo sull'acquisto di
Antoveneta, 7 di ulteriori versamenti su estero, 7 di debiti acquisiti
in seguito all'operazione di acquisto, 42.000 miliardi di vecchie lire,
due volte la Parmalat, un buco pari al valore di 5 IMU) senza l'avallo
del Sistema è logicamente, materialmente, umanamente IMPOSSIBILE. Io non
conosco le carte in mano ai magistrati ma, se in quelle carte, ci
fossero dei futuri ministri, sarebbe il caso di fare emergere i loro
nomi prima delle elezioni. Il problema è molto semplice, nessun governo,
nessuna legislatura reggerebbe a un trauma giudiziario che si prospetta
enorme nelle sue diramazioni e responsabilità se venissero chiamati in
causa dei suoi esponenti di spicco (continua)
Anche il gioco è malato di solitudine
La
passione per il gioco d'azzardo è diventata ufficialmente una malattia
degna delle cure del Servizio sanitario nazionale. Adesso si chiama
ludopatia. E' tipico di questo stato liberale che più liberale non si
puo' bollare come aberrazioni quasi tutte le passioni umane (anche la
gelosia, per esempio), salvo lucrare su alcune di esse. Non devi fumare,
ma le tasse sulle sigarette impinguano le casse dello Stato (continua)
Lettera d’amore a Dario
Sono nata nel 1929.
Quando ero piccola, sette, otto anni, mi veniva in testa un pensiero che mi esaltava: morire.
Quando morirò?
Com’è quando si muore?
Come mi vestirò da morta?
Forse mamma mi metterà quel bel vestito che m’ha cucito lei di taffetà lilla pallido orlato da un bordino di pizzo d’oro.
“Sembri un angelo! Quanto è bella la mia bimba che compie gli anni!” mi diceva (continua)
Quando morirò?
Com’è quando si muore?
Come mi vestirò da morta?
Forse mamma mi metterà quel bel vestito che m’ha cucito lei di taffetà lilla pallido orlato da un bordino di pizzo d’oro.
“Sembri un angelo! Quanto è bella la mia bimba che compie gli anni!” mi diceva (continua)
Franca Rame (Il Fatto Quotidiano - 30 gennaio 2013)
Facewash per ripulire il proprio profilo - Inventato da tre studenti, l'app permette di ricercare parole su Facebook ed eliminarle dalla propria vita digitale
Nella vita reale per ripulire la reputazione ci vogliono anni, in
quella digitale basta un'app. Si chiama Facewash, letteralmente lavaggio
del viso, e rimuove tutte le impurità da un'altra faccia ben
conosciuta, quella di Facebook o faccialibro, che dir si voglia (continua)
Alessio Lana (Corriere della Sera - 27 gennaio 2013)
Il ritorno di Dalemoni
Massimo D’Alema ha molti difetti, ma non la
mancanza di franchezza. Trattandosi del principale azionista politico
del Pd e della segreteria Bersani, le sue parole vanno prese
estremamente sul serio. L’altro ieri, presentando a Torino il suo ultimo
libro dal titolo spericolato Controcorrente, ha preannunciato
le linee guida della prossima “riforma della giustizia” (anzi dei pm, in
perfetta continuità col berlusconismo). Non una parola sulla durata di
processi e prescrizioni, sulla necessità di ripristinare il falso in
bilancio (tipo Mps), mandare in galera gli evasori, punire i rapporti
dolosi con la mafia, l’autoriciclaggio e la corruzione sbaraccando la
legge-fuffa Severino.Ben altre sono le priorità dalemiane:
eliminare “la confusione tra indipendenza della magistratura e difese
corporative” che consente “a ogni sostituto procuratore di fare quel che
vuole: questo è anarchismo distruttivo, altro che indipendenza.
Bisognerà mettere mano a una riforma” puntando “sulla responsabilità dei
capi degli uffici, perché se ogni pm fa come vuole non serve avere i
capi” (continua)
Marco Travaglio (Il Fatto Quotidiano, 26 gennaio 2013)
UN PROGRAMMA PER GOVERNARE L’ITALIA
Vogliamo realizzare una rivoluzione
civile per attuare i principi di uguaglianza, libertà e democrazia della
Costituzione repubblicana, nata dalla Resistenza.
Vogliamo realizzare un “nuovo corso” delle politiche economiche e sociali, a partire dal mezzogiorno, alternativo tanto all’iniquità e alla corruzione del ventennio berlusconiano, quanto alla distruzione dei diritti sociali, del lavoro e dell’ambiente che ha caratterizzato il governo Monti (continua)
Vogliamo realizzare un “nuovo corso” delle politiche economiche e sociali, a partire dal mezzogiorno, alternativo tanto all’iniquità e alla corruzione del ventennio berlusconiano, quanto alla distruzione dei diritti sociali, del lavoro e dell’ambiente che ha caratterizzato il governo Monti (continua)
Elezioni, scoperta la “cartiera” di firme false. Coinvolta La Destra di Storace
L'inchiesta della Procura di Lodi partita da un elenco di 500 sottoscrittori del partito dell'ex governatore del Lazio, "firmato" da un giudice di pace che in realtà non l'aveva mai visto. La replica: "Siamo parte lesa, già partita una denuncia". Sequestrati a MIlano anche timbri di Comuni e tribunali. Il Pd chiede chiarimenti al ministro dell'Interno (continua)
Redazione Il Fatto Quotidiano | 25 gennaio 2013
I meriti della Lega e il governo europeo
Nei
primi anni '90 irruppe sulla scena politica italiana la Lega. Dopo
trent'anni di dittatura partitocratica si presentava una vera forza di
opposizione dato che il Pci si era consociato al potere. La comparsa
della Lega permise le inchieste di Mani Pulite che scoperchiarono il
verminaio di Tangentopoli che ci è costata 630 mila miliardi, un quarto
del debito pubblico. Prima dell'avvento della Lega i magistrati che
avevano tentato di indagare sul fenomeno criminale delle tangenti erano
stati stoppati (continua)
Massimo Fini (Il Fatto Quotidiano, 26 gennaio 2013)
Scandalo Mps, l'allarme del Pd: "C'è chi non vuol farci vincere"
Ora Bersani
inizia davvero a temere per il risultato finale. L'attacco concentrico
di Monti, di Ingroia, di Grillo e del Pdl, la rapidità con cui è stata
decisa l'audizione del ministro Grilli a Camere sciolte, i rumors di
altri clamorosi colpi di scena in arrivo, i sospetti su una
maxitangente rilanciati dal Giornale e da Mentana, tutto ciò sta
rendendo la vicenda del Monte dei Paschi di Siena ad altissimo rischio.
"Si respira di nuovo l'aria avvelenata del 2005", sospira un dirigente
del Nazareno (continua)
Bei Francesco (La Repubblica - 26 gennaio 2013)
mercoledì 6 febbraio 2013
Fiorella Mannoia legge "La mia rivoluzione"
Che cosa evoca oggi la parola rivoluzione? Che cos’è oggi rivoluzionario? Viviamo in una sorta di mondo alla rovescia,
dove l’illecito è diventato normale, dove i politici fanno spettacolo e
gli attori, i cantanti, i comici, si occupano della politica. Dove
viene scambiato il diritto per il favore. Dove la cultura è giudicata
superflua e dispendiosa, praticamente inutile. Dove chi dovrebbe dare il
buon esempio si vanta delle sue malefatte e giudica stupido chi si
ostina a credere nella legalità, e lo discredita, lo calunnia, lo
annienta. E la parola rivoluzione assume un significato più profondo, che riguarda anche il comportamento di ognuno di noi. Provo a fare un elenco di quello che per me oggi è rivoluzionario: (continua)
Monti Bilderberg sparisce dal web
Monti insieme a Bilderberg, su Wikipedia non si trova più. Qualcuno ha rimosso la voce durante le feste.
In un articolo firmato da Stefano Filippi su Il Giornale, si legge infatti che, su Wikipedia, è stato depennato il collegamento e l'adesione del professore al club Bildeberg e alla "Trilaterale", così come l'accenno alla sua iscrizione allo "steering committee" del Gruppo Bilderberg, o alla presidenza onoraria del think tank del club Bruegel di Bruxelles. "Ogni volta che qualche utente tenta di infilare queste voci nel profilo di Monti - si legge ancora nell'articolo - subisce una censura (continua)
In un articolo firmato da Stefano Filippi su Il Giornale, si legge infatti che, su Wikipedia, è stato depennato il collegamento e l'adesione del professore al club Bildeberg e alla "Trilaterale", così come l'accenno alla sua iscrizione allo "steering committee" del Gruppo Bilderberg, o alla presidenza onoraria del think tank del club Bruegel di Bruxelles. "Ogni volta che qualche utente tenta di infilare queste voci nel profilo di Monti - si legge ancora nell'articolo - subisce una censura (continua)
MPS, BANKITALIA E CONSOB SAPEVANO
L'ultimo che può parlare sul fenomeno della commistione tra banca e politica e del fenomeno storico banche-politica, è il presidente del Consiglio Mario Monti, strapagato consulente di Goldman Sachs, una delle banche di affari maggiormente responsabile della crisi sistemica e massima esperta in prodotti derivati e nella creazione del denaro dal nulla.
Uno dei pochi soggetti titolati a parlare di derivati e di commistione banche -affari-autorità di controllo, quali principalmente Bankitalia e Consob sempre a braccetto coi vigilati, è l'Adusbef, che è bene ricordarlo oggi, nel momento in cui tutti fanno finta di aver preso le distanze dai 700.000 mld di derivati tossici che hanno infestato l'economia, creato un buco nero nei bilanci degli enti locali, costretto fior di aziende, ricattate dalle banche ed obbligate a sottoscriverli, come la Divania di Bari da parte di Unicredit al fallimento, con una mina da 218 miliardi di euro, subì un processo ed una sanzione da 100.000 euro dalla Consob per averne denunciato rischi e pericolosità (continua)
Uno dei pochi soggetti titolati a parlare di derivati e di commistione banche -affari-autorità di controllo, quali principalmente Bankitalia e Consob sempre a braccetto coi vigilati, è l'Adusbef, che è bene ricordarlo oggi, nel momento in cui tutti fanno finta di aver preso le distanze dai 700.000 mld di derivati tossici che hanno infestato l'economia, creato un buco nero nei bilanci degli enti locali, costretto fior di aziende, ricattate dalle banche ed obbligate a sottoscriverli, come la Divania di Bari da parte di Unicredit al fallimento, con una mina da 218 miliardi di euro, subì un processo ed una sanzione da 100.000 euro dalla Consob per averne denunciato rischi e pericolosità (continua)
Oblio digitale, il trattamento dei dati personali dopo la morte di una persona
La morte può assumere tante facce. E soprattutto, la fine della nostra
vita può essere improvvisa. È una delle poche cose che ancora non
possiamo controllare. Per questo, quando un nostro caro muore improvvisamente, potremmo trovarci a fare i conti con delle impellenze
che non avevamo messo in conto. Una di queste, tra le più arzigogolate e
in un certo fastidiose, è quella relativa al trattamento dei dati personali. La legislazione di questi casi è affidata al Decreto Legge 196 del 2003, ovvero il “Codice in materia di protezione dei dati personali”. L’articolo 9, comma terzo, regola l’accesso ai dati personali da parte di “chi ha un interesse proprio, o agisce a tutela dell'interessato o per ragioni familiari meritevoli di protezione”. In ambito europeo, un ruolo molto importante è stato svolto dall’ENISA (Agenzia Europea per la Sicurezza delle Reti e dell’Informazione), che nel corso della sua attività ultradecennale ha sempre promosso la difesa e la sicurezza dei dati sensibili (continua)
L'Occidente fomenta il terrorismo
Da
una settimana caccia francesi, sostenuti sul piano logistico dalla Gran
Bretagna e, più discretamente, dagli Stati Uniti (informazioni via
satellite), stanno bombardando le truppe degli islamici integralisti e
dei Tuareg che, dopo aver preso il potere, con l'appoggio della
maggioranza della popolazione, (all'80 per cento musulmana) nel Mali del
Nord, facendone uno stato secessionista con Gao come capitale, puntano
ora verso sud per unificare l'intero Paese e imporre la sharia (continua)
Impresentabili, ora e sempre Desistenza
Il Pd gradirebbe che Rivoluzione Civile di
Ingroia, Di Pietro & C. ritirasse i suoi candidati in Lombardia, in
Campania e in Sicilia, cioè nelle tre regioni decisive per assicurare al
primo classificato la maggioranza non solo alla Camera, ma anche al
Senato. Sulla carta, l’auspicio per un patto di desistenza è
perfettamente comprensibile e persino legittimo. Nella realtà dei fatti
accaduti in questo inizio di campagna elettorale, un po’ meno. Vediamo
perché (continua)
Marco Travaglio (Il Fatto Quotidiano, 15 gennaio 2013)
Almeno allo stadio lasciateci fischiare
Dopo i cori razzisti contro Boateng nell'amichevole Pro Patria –
Milan, la FIGC e il Viminale hanno deciso di varare la 'linea dura'. Lo
stesso giocatore preso di mira dai cori razzisti potrà rivolgersi
all'arbitro che, in accordo col responsabile dell'ordine pubblico, potrà
decidere per la sospensione temporanea ma anche definitiva della
partita.
Va da sé che il razzismo allo stadio é incivile, cretino e anche un
po' ridicolo (spesso i tifosi che contestano il 'negher' dell'altra
squadra hanno tre o quattro giocatori di colore nella propria, il che,
per la verità, attenua la gravità del fenomeno e fa dubitare che si
tratti di razzismo vero e proprio). Tuttavia non sono d'accordo con la
'linea dura'. Lo stadio di calcio non é solo un luogo di sport e di
spettacolo, oggi anche, e forse soprattutto, di un business che sta
svuotando questo gioco dei suoi contenuti mitici, rituali, simbolici,
identitari che ne hanno fatto la fortuna per più di un secolo.E'
un'arena (continua)
Il ‘complotto’ Stato-mafia tra spie e politica
Il 26 giugno scorso subivo uno strano furto nella mia camera di hotel. A 50 metri dalla Camera dei Deputati, a Piazza Montecitorio, quella sera presidiatissima dalle forze dell’ordine perché era in corso il voto di fiducia sulla riforma Fornero, qualcuno si introduceva nella mia camera e portava via computer, ipad e chiavetta usb.
Un episodio inquietante, che ti lascia un fastidioso e sgradevole pensiero difficile da scacciare; una vicenda di grave violenza anche psicologica,
e tanto strana quanto singolare nelle sue implicazioni eppure al tempo
stesso di estrema chiarezza se collocata in un contesto. Quale contesto?
Il ‘complotto‘ della trattativa Stato-mafia e lo sconcertante spionaggio illegale a cui sono stati, e probabilmente continuano ad essere, sottoposti i pm di Palermo (continua)
Orazio Licandro (Il Fatto Quotidiano - 13 gennaio 2012)
Berlusconi: "Il Rieccolo!"
“Il
Rieccolo!”. Così Indro Montanelli aveva ribattezzato Amintore Fanfani,
uno dei 'cavalli di razza' della DC negli anni '60 e '70, che dopo ogni
sconfitta, passato qualche periodo di quiescenza, se non di penitenza,
riemergeva più arzillo e pimpante di prima. Il montanelliano 'Rieccolo!'
si può benissimo adattare a Silvio Berlusconi, anche se con quell'
'antico cavallo di razza' ha in comune solo la statura. Anche Berlusconi
è, a suo modo, un campione, ma di faccia tosta. Preannunciando il suo
'ritorno in campo' ha dichiarato: “Non posso consentire che il mio Paese
precipiti nel baratro”. A parte l'irritante e ripetuta locuzione “il
mio Paese” (se il Cavaliere consente è anche il nostro), questo Paese,
negli ultimi diciotto anni, Berlusconi lo ha governato per dieci e per
gli altri otto è stato il totalitario capo dell'opposizione. Vorrà
riconoscersi qualche responsabilità se l'Italia è arrivata sull'orlo del
baratro? Nient'affatto. Berlusconi è una di quelle fortunate persone
per le quali la colpa è sempre degli altri (continua)
Massimo Fini (Il Gazzettino, 14 dicembre 2012)
Memoria a sostegno della richiesta di rinvio a giudizio
Oggetto: Memoria a sostegno della richiesta di rinvio a giudizio.
Il presente procedimento, giunto ora
all'udienza preliminare, costituisce la summa di una lunga, complessa e
laboriosa indagine, che comprende la lettura sintetica ed organica di una gran
mole di atti processuali di fonte eterogenea (dichiarazioni di collaboratori di
giustizia e testimoni, documenti, intercettazioni, telefoniche ed ambientali,
sentenze di varie AA.GG.), tutti inerenti la vicenda della c.d. “scellerata
trattativa”, sviluppatasi a cavallo delle stragi del '92-'93 fra i massimi
esponenti di Cosa Nostra ed alcuni rappresentanti dello Stato.
Quest'Ufficio non esita ad evidenziare
l'importanza della ricostruzione probatoria contenuta in questo procedimento,
che rappresenta l'esito di un faticoso ed ambizioso sforzo investigativo,
frutto dell'impegno di tanti magistrati che si sono avvicendati negli anni, in
ruoli e con funzioni diverse, e del quotidiano impegno di pochi e valorosi
investigatori di varie Forze di Polizia, soprattutto della D.I.A., che ha così
onorato, lavorando in condizioni davvero difficili, l'investimento che su
questo organismo investigativo fecero uomini come Giovanni Falcone e Paolo
Borsellino (continua)
I partiti accusano Grillo di ducismo ma la democrazia l'hanno uccisa loro
Mercoledì
sera a Porta a Porta c'erano i rappresentanti dei soliti partiti, gente
di seconda o terza fila. Ad un certo punto, sotto la sapiente regia di
Vespa, ii discorso è caduto su Beppe Grillo e tutti si dimostravano
fintamente preoccupati e sinceramente scandalizzati e indignati del modo
in cui l'ex comico conduce il suo movimento:antidemocratico e
autoritario. Particolarmente sdegnata era la rappresentante del Pdl,
Beatrice Lorenzin. Nel mio libro-dizionario 'Il Ribelle dalla A alla Z'
ho liquidato la voce pudore con una sola parola: scomparso. Se c'è un
partito che in questi anni ha avuto un padre-padrone assoluto è stato ed
è il Partito della libertà (di delinquere), un tempo Forza Italia, dove
il Capo si è permesso di tutto fino a imporre e far votare, senza che
nessuno osasse mettere becco, le sue troie (continua)
Massimo Fini (Il Fatto Quotidiano, 15 dicembre 2012)
Tra Obama e Romney preferivo Sandy
Non
riesco a capire come si possa prendere sul serio quel grande Barnum che
sono le elezioni presidenziali americane, cui in Italia per giorni e
giorni sono state dedicate dozzine di pagine, talk show e notturne ed
estenuanti dirette. Sono una sorta di SuperBowl politico, altrettanto
kitsch. Mancavano solo le puttanone scosciate a cavalcioni degli elefant
e sarebbe stato perfetto. “Michelle, non ti ho mai amato tanto in vita
mia come in questo momento” è una frase che, pronunciata nel più
importante discorso alla Nazione, nemmeno Silvio Berlusconi avrebbe
osato permettersi (continua)
Marco Travaglio: "miconsenta: i miei interventi di ieri a Servizio Pubblico"
Vittorio Mangano: vabbè, capita, errori di gioventù. Poi, se ti serve uno stalliere…
Licio Gelli: succede, sembrava una così brava persona. Poi il fascino del cappuccio…
Bettino Craxi: pareva un grande statista, poi ha tralignato. Vai a prevederlo.
Cesare Previti:
facile scambiarlo per un bravo avvocato, specie se non hai letto Cesare
Lombroso. Marcello Dell’Utri: era dell’Opus Dei, aveva tanti amici
siciliani, con tutti quei libri antichi ti confondeva, era molto colto,
soprattutto sul fatto. Vabbè, ha più processichecapelliintesta.Maallora
Gramsci, ne vogliamo parlare? Don Luigi Verzé, quello del San Raffaele:
si può capire, era un prete, sembrava un sant’uomo, vai a prevedere che
al Dio Uno e Trino preferiva il quattrino (continua)
La violenza è legittima contro chi è violento
La
violenza. L'eterna questione della violenza. La violenza è sempre
illegittima? Evidentemente no. E' lecita quella che si oppone ad un
altra violenza. Nel diritto penale di uno Stato si chiama 'legittima
difesa'. Nel mondo politico si considera legittima la violenza popolare
quando si esercita contro un regime repressivo, dispotico, dittatoriale (continua)
Massimo Fini (Il Fatto Quotidiano, 17 novembre 2012)
Il silenzio-assenso in materia edilizia favore agli speculatori
Non
credevo ai miei occhi quando ho letto che nella legge di stabilità c’è
una norma che in materia edilizia, sostituisce il silenzio-rifiuto col
silenzio assenso. Di che si tratta? Secondo la normativa vigente se un
imprenditore vuole costruire in deroga a "vincoli ambientali,
paesaggistici o culturali" deve ovviamente chiederne l’autorizzazione
alla Pubblica Amministrazione. Se questa non risponde equivale a un
rifiuto. Con la nuova normativa la non risposta entro 45 giorni è invece
un "liberi tutti". Già la normativa vigente si prestava a ogni sorta di
abusi e di corruttela (continua)
Massimo Fini (Il Gazzettino 19 ottobre 2012)
Italia terra di diseguaglianza: “Un Paese ricco abitato da poveri”
Se la ricchezza italiana fosse una montagna, sarebbe alta quanto il K2, mentre il debito pubblico,
al confronto, risulterebbe come il monte Pisanino nelle Alpi Apuane:
8611 metri contro poco meno di 2000. La ricchezza di cui stiamo parlando
costituisce il tesoro privato degli italiani, tra denaro contante, case, azioni e titoli, per un totale di 8.640 miliardi di euro netti, cioè oltre quattro volte il debito, con i suoi 1972 miliardi registrati ad agosto 2012 (continua)
Nunzia Penelope (Il Fatto Quotidiano del 15 novembre 2012)
Terremoto dell'Aquila ecco perché è ineccepibile la sentenza del Tribunale
Se
gli aruspici romani, dopo aver esaminato le interiora di un qualche
animale, davano un responso che, a conti fatti, si sarebbe rivelato
sbagliato, venivano immolati e squartati come gli animali da cui avevano
preteso di trarre le loro divinazioni. Una giusta punizione per la loro
presunzione. La sentenza con cui il Tribunale dell’Aquila ha condannato
a sei anni di reclusione i sette esperti della Commissione Grandi
Rischi è ineccepibile (continua)
Massimo Fini (Il Gazzettino, 26 ottobre 2012)
“Io voglio restare”, nasce il movimento dei giovani che resistono all’emigrazione
Nell’Europa delle frontiere aperte e dei voli low cost,
per molti giovani italiani andare a lavorare all’estero non è più
un’opportunità, ma una strada obbligata. Se fino a qualche anno fa la
fuga oltreconfine era una scelta, un’esperienza di vita che poteva
durare pochi mesi o decine di anni, adesso una società vecchia, dagli
ingranaggi arrugginiti, infestata dal malcostume e incapace di crescere
offre poche alternative alla generazione più giovane: rimanere è un
rischio che molti non si sentono di correre (continua)
Chiara Merico (Il Fatto Quotidiano - 9 novembre 2012)
Facce nuove e vecchie maschere
Bastano
la giovinezza e le facce pulite dei giovani 'grillini' siciliani
(un'antropologia che si riproporrà, e probabilmente con numeri ancor più
consistenti, alle prossime elezioni politiche) per sperare in un futuro
migliore? In linea di massima direi di no. Nei dintorni del
Sessantotto, quando imperversava il più spudorato giovanilismo ( il modo
migliore per inculare i giovani è farli sentire protagonisti, portarli
in palmo di mano – allora, nella società che assaporava il benessere,
c'era anche, e forse soprattutto, una ragione economica: i giovani erano
diventati un settore di mercato appetibile) scrissi per Linus un
articolo intitolato: 'Basta con i giovani' che concludeva così: “ la
cosa migliore, modesta ma onesta, che possono fare i giovani è una sola:
invecchiare” (continua)
Se Monti dicesse: “Trovate quei soldi, cazzo”
Gentile professor Monti, penso che a questa lettera
non risponderà mai o forse neppure la leggerà. Non certo per mancanza di
garbo. Lei è persona assai cortese e da quando gli italiani la
frequentano non le hanno mai sentito pronunciare una parola men che
levigata, anzi vien da pensare che la sera, prima del sonno del giusto,
lei rifaccia la piega a sostantivi e avverbi con il ferro da stiro e una
spruzzatina di amido (continua)
Il regime di Berlusconi ce lo siamo meritato
Questa
settimana non ci si può esimere dall’occuparsi di Berlusconi. Speriamo
sia l’ultima, anche se col Cavaliere non si può mai dire. Però il Tempo,
il padrone assoluto delle nostre vite, ha fatto il suo implacabile
lavoro, cui nessuno può sfuggire. Aveva 54 anni quando ‘scese in campo’,
oggi ne ha 76. Le sue formidabili energie, succhiate da migliaia di
saprofiti, si sono andate via via affievolendo. Oggi è un vecchio come
denuncia il suo volto che, nonostante tutti gli accorgimenti, anzi
proprio per essi, è diventato un mascherone impressionante. Lo stesso,
disperato, patetico, aggrapparsi a giovani donne è il segno di una
inesorabile, infantile, senilità. E’ un vecchio logoro perché a
differenza, poniamo, di Napolitano che non ha mai battuto chiodo in vita
sua (“coniglio bianco in campo bianco”), si è speso molto (continua)
Massimo Fini (Il Fatto Quotidiano, 27 ottobre 2012)
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