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Un bunker segreto stampa biglietti clonati. Così l'Atac ricicla fondi neri per la politica
Nel 2008 si sigla un patto bipartisan per la pacificazione e la
continuità nella gestione dei trasporti capitolini tra centrodestra e
centrosinistra in una cena a casa dell'ex ad dell'Ente Eur, Riccardo
Mancini, braccio destro di Alemanno. Si blinda un sistema che consente
la produzione di milioni di titoli di viaggio paralleli che non sono
fatturati e che producono 70 milioni di euro l'anno da spartirsi e per
finanziare i partiti. L'incredibile frode denunciata in una relazione
finita in Procura e confermata da un'altra indagine interna rimasta
senza conseguenze. L'accesso alla struttura protetta consentito solo
allo stesso personale presente da dieci anni. Il silenzio dell'attuale
vertice dell'azienda (continua)
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