Passati dal garantire l’Italia con la cancelliera Merkel e ridotti a dolorosi zimbelli di un Cesa o di un Olivero.
«Super Mario» avevano preso a chiamarlo anche a Strasburgo, e allora
lui con ferma modestia: «No, no, solo Mario». Ventisette applausi alla
presentazione del suo governo; e adesso un gelo imbarazzante ogni volta
che il professore interviene al Senato, nemmeno il consenso pieno dei
suoi, «un dilettante della politica» lo definiscono dopo avergli sfilato
il partito, «la forza che ho ispirato e fondato», da sotto i piedi,
come un tappeto, e addirittura ricevono felicitazioni per questo,
ammirati bigliettini a sfondo cannibalico: «Complimenti, Pier, per come
ti sei cucinato Monti» (continua)
Filippo Ceccarelli (Jack's Blog - 18 ottobre 2013)
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