Come i peggiori azzeccagarbugli della
Prima Repubblica, hanno provato a sopire la vicenda Cancellieri con un
pasticcio doroteo. Un compromesso al ribasso che, a dispetto delle apparenze,
ammacca ulteriormente la credibilità della politica e intacca irrimediabilmente
la stabilità del governo. Ma com’era ovvio anche questo tentativo fallisce. Tre
minuti dopo il voto della Camera, dalla Procura di Milano arrivano i verbali
imbarazzanti di un interrogatorio di Salvatore Ligresti. E così, proprio nel
giorno in cui si doveva chiudere, il caso riesplode in tutta la sua gravità. E
la cortina fumogena, generosamente profusa dai palazzi romani, non può più
nasconderlo (continua)
Massimo Giannini (Jack's Blog - La Repubblica 21 novembre 2013)
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