Dicono che siamo intelligenti. È vero. Il problema è che vogliamo esserlo a tempo pieno. Voi stranieri restate
sconcertati dalle trovate a raffica, dalle girandole di fantasia, dalle esplosioni alternate di percettività e pignoleria: insomma, dai fuochi d'artificio che partono dalla testa di noi italiani. Un inglese, invece, può essere stupito ogni ora, un americano ogni mezz'ora, un francese ogni quarto d'ora. Non ogni tre minuti: altrimenti si spaventa.
Ecco perché, in Italia, le norme non vengono rispettate come in altri paesi: accettando una regola generale, ci sembra di far torto alla nostra intelligenza. Obbedire è banale, noi vogliamo ragionarci sopra. Vogliamo decidere se quella norma si applica al nostro caso particolare. Lì, in quel momento (continua)
sconcertati dalle trovate a raffica, dalle girandole di fantasia, dalle esplosioni alternate di percettività e pignoleria: insomma, dai fuochi d'artificio che partono dalla testa di noi italiani. Un inglese, invece, può essere stupito ogni ora, un americano ogni mezz'ora, un francese ogni quarto d'ora. Non ogni tre minuti: altrimenti si spaventa.
Ecco perché, in Italia, le norme non vengono rispettate come in altri paesi: accettando una regola generale, ci sembra di far torto alla nostra intelligenza. Obbedire è banale, noi vogliamo ragionarci sopra. Vogliamo decidere se quella norma si applica al nostro caso particolare. Lì, in quel momento (continua)
Beppe Servergnini (La testa degli italiani - 2006 - Rizzoli)
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