Era il 13 marzo 2008, in piena campagna elettorale, quando Giulio Tremonti, ospite di Repubblica TV, fece questa promessa agli elettori: Basta con i condoni. «Oggi non ci sono più le condizioni per farli, non li ho certo fatti volentieri, ma perché costretto dalla dura necessità. I condoni sono una cosa del passato» aggiunse inoltre, il futuro ministro dell’Economia. Oggi, un anno dopo, la situazione sembra mutata. Pochi giorni fa un giornalista, facendo notare questa nascente incongruenza, è stato insultato dal Ministro parole poco gentili Il governo infatti, attraverso un emendamento sul Ddl Anticrisi, sta introducendo una nuova norma fiscale che in molti punti ricorda un condono. Le persone che vorranno far rientrare capitali dall’estero, dovranno pagare una tassa del 5% sul totale. Chi aderirà avrà la certezza di non subire accertamenti e vedrà svanire le sanzioni amministrative eventualmente previste nel caso quei soldi fossero illeciti. É previsto anche che questa attività non possa «costituire elemento utilizzabile a sfavore del contribuente, in ogni sede amministrativa o giudiziaria, in via autonoma o addizionale» (continua)
– 22 luglio 2009 - Diritto di Critica
Nessun commento:
Posta un commento