«Uno scrittore che denunciava le gesta della malavita locale eliminato a colpi di pistola, un boss dell’industria nucleare implicato in grandi affari internazionali, un ministro dell’Interno che si dimette mentre la magistratura l’accusa di collusione con la criminalità organizzata, un “uomo d’affari” che nuota nel mare della mafia locale aiutato da banche e banditi».
Questo è l’inizio di un articolo che parla della Bulgaria di questi ultimi anni, un paese che riesce in questi giorni, nonostante questo grosso scandalo, a far approvare in parlamento uno emendamento unico nel suo genere. Una nuova legge che darà ai boss mafiosi il diritto di candidarsi, con l’aggiunta di tre settimane d’aria per la campagna elettorale (continua)
– 15 luglio 2009 - Diritto di Critica
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