sabato 13 giugno 2015
Opportunità per le imprese italiane dall'Oracle Open World
Nei giorni immediatamente successivi alla visita del premier Renzi nella
Silicon Valley, volta a suscitare nuovo interesse di questo distretto dell'eccellenza nei confronti del
nostro Paese, si è tenuta a San Francisco l'evento Oracle Open World, che la grande multinazionale
americana dell'informatica organizza annualmente come punto di riferimento degli sviluppi
tecnologici in corso in questa fondamentale branca della società moderna (continua)
Daniele Corsini
LEOPOLDA PIGLIATUTTO
Che cos’è la Leopolda? ha chiesto tremando di
inquietudine all’ultima direzione del Pd Gianni Cuperlo. E non sapeva,
l’ex candidato alla segreteria, che inizialmente nello staff di Matteo
Renzi si era meditato di aprire la sera del 24 ottobre la quarta
edizione dell’appuntamento politico più atteso della stagione nella
grande ex stazione ferroviaria di Firenze con un video che ricordava la
sconfitta del premier-segretario alle primarie del 2012 vinte da Pier
Luigi Bersani. A sottolineare che da quella caduta è partita la
cavalcata che ha portato oggi Renzi a governare il Pd e il Paese (continua)
Marco Damilano (Jack's Blog - L'Espresso - 24 ottobre 2014)
Nave senza nocchiere in gran tempesta, non donna di province, ma bordello!
I titoli dei miei articoli domenicali
li faccio utilizzando spesso i versi dei poeti che si attengono secondo
me a descrivere il tema meglio d'ogni altra soluzione. Di solito
utilizzo Dante ma non sempre. Questa volta m'era venuto in mente paggio
Fernando, un bellissimo giovane che gioca una partita a scacchi con una
principessa straniera che corteggia e vuole sposare (continua)
Nozze gay: 16 coppie ottengono la trascrizione in Campidoglio
Clima da
assedio in Campidoglio per la prima registrazione ufficiale delle nozze
gay. Il sindaco della Capitale Ignazio Marino ha deciso di procedere
comunque alla cerimonia, nonostante la formale diffida del prefetto
Pecoraro che ha annunciato di essere deciso ad annullare gli atti. In
piazza dell’Aracoeli uno sparuto gruppetto di attivisti contrari ai
matrimoni tra omosessuali, riuniti dal Nuovo Centrodestra, protesta
perché non gli è consentito l’accesso alla piazza (continua)
Monica Ricci Sargentini (Corriere della Sera - 18 ottobre 2014)
Care donne scusate, è anche colpa vostra
Le
donne hanno fatto un altro passo avanti sulla strada della parità.
Prima morivano sette anni dopo gli uomini, adesso questo scarto si è
dimezzato: 3,8. Ben gli sta. Hanno voluto entrare nel mondo del lavoro
maschile e ne hanno assunto tutto lo stress, fumano, bevono, si fanno di
coca. Eppoi nella competitività sul lavoro – altra fucina di nevrosi -
non hanno rivali (continua)
Massimo Fini (Il Fatto Quotidiano, 18 ottobre 2014)
LÌ DOVE IL BISAGNO SCORRE NELLE CASE
Il decreto “Sblocca Italia” sarà ufficialmente
presentato alla stampa con qualche settimana di ritardo perché mancano
ancora le marche da bollo, la vidimazione del Coreco, il visto
dell’Arpa, il placet della Corte dei Conti, il parere del Tribunale dei
minori, la valutazione di impatto dell’Ente Valutazione Impatti,
l’approvazione dell’Ordine dei geometri comunali e la lettera di nulla
osta (prevista dalle normative europee) degli ambasciatori dei 98 paesi
in rapporti commerciali con l’Italia. Ma che cosa dice, nella sostanza,
questo discusso provvedimento del governo Renzi? (continua)
Michele Serra (Jack's Blog - La Repubblica - 17 ottobre 2014)
Questo Bel Paese alluvionato dai soliti ignoti: noi
Genova.
Parma. Grosseto. Trieste. L'Italia cade in pezzi. Ogni autunno, ma
ormai anche in altre stagioni, ci sono alluvioni del tipo di quelle cui
stiamo assistendo in questi giorni. E ogni volta si grida allo scandalo e
si additano al ludibrio delle genti i responsabili che possono essere, a
piacere, il sindaco, il governo, la burocrazia, il Servizio
metereologico che ha sbagliato le previsioni, la Protezione civile che
non è intervenuta in tempo e con mezzi adeguati (continua)
Massimo Fini (Il Gazzettino, 17 ottobre 2014)
BENEDETTI RAGAZZI, STUDIATE OGNI TANTO
Il problema di Renzi & C. è l’ignoranza. Vogliono fare; ma non sanno quello che fanno. Almeno, in materia di giustizia non lo sanno.
Prendiamo le
ferie dei magistrati: 45 giorni sono troppi, si capisce che la giustizia sia in
crisi con magistrati che lavorano così poco, si devono ridurre a 30; e i
Tribunali non devono “chiudere” per 45 giorni, basta un mese, dall’1 al 30
agosto. Fatto. E adesso cominciano i guai (continua)
Bruno
Tinti (Jack's Blog - Il Fatto Quotidiano - 17 ottobre 2014)
lunedì 9 febbraio 2015
MATTEO LA PROMESSA - Un premier, mille impegni presi col Paese. Dalle scuole, all’Irap fino all’articolo 18. Ma solo alcuni sono stati mantenuti. Radiografia dell’azione di Renzi. E delle sue troppe parole.
La madre di tutte le promesse è la legge di Stabilità 2015
approvata dal Consiglio dei ministri il 15 ottobre, una manovra da 30 miliardi,
finanziata per 13 miliardi dalla spending rewiew e per altri 11,5 in deficit
aggiuntivo, una cosa che non si è mai vista nell’ultimo quarto di secolo. La
sfida all’Europa, la massima forzatura alla camicia di forza dei vincoli
europei. Anticipata all’assemblea di Confindustria di Bergamo, due giorni
prima: «Taglieremo 18 miliardi di imposte, 6,5 miliardi soltanto di Irap»,
aveva annunciato il premier. La penultima promessa era stata lanciata soltanto
qualche ora prima via Facebook, a proposito dell’alluvione di Genova: «Nei
prossimi mesi utilizzeremo i due miliardi che lo Stato non ha mai speso».
Quella precedente, la futura abolizione dell’articolo 18, non è prevista nella
legge delega sul lavoro votata al Senato, è affidata ai decreti attuativi del
governo, quando arriverà il momento: basta la parola (continua)
Marco Damilano (Jack's Blog - L'Espresso - 17 ottobre 2014)
ALLA MEMORIA
Non contento di aver impartito per otto anni
ordini e moniti a tutte le categorie professionali, dai parlamenti ai
governi, dai partiti di maggioranza a quelli di opposizione, dagli
elettori ai magistrati, dalla Consulta ai giornalisti, dai movimenti di
piazza ai sindacati, dagli storici agl’intellettuali, senza dimenticare i
calciatori, i produttori cinematografici, i registi e gli attori, con
l’eccezione forse dei cantanti e dei trapezisti, Re Giorgio I e II di
Borbone ha voluto insegnare ai pm antimafia come si fa il pm antimafia (continua)
Marco Travaglio (Jack's Blog - Il Fatto Quotidiano - 16 ottobre 2014)
Alluvione Genova, lettera di ditte a Renzi rimasta nel cassetto: “Sblocchi i lavori”
"Rimandare
e temporeggiare ancora espone la collettività al concreto rischio di
riaccendere la tragedia del novembre 2011". Così, il 5 agosto,
scrivevano a Palazzo Chigi le aziende che dovevano occuparsi della messa
in sicurezza del Bisagno. "Tutti i ricorsi respinti". Ma non hanno
ottenuto risposta. E ora il premier accusa la burocrazia (continua)
Chi è l'infame? Daniele Luttazzi
Non
aspettavano altro. La procura di Civitavecchia ha iscritto Daniele
Luttazzi nel registro degli indagati per una presunta frode fiscale di
140 mila euro. Il moralista che conduce da anni una campagna contro i
misfatti di Silvio Berlusconi preso con le mani nella marmellata (continua)
QUIRIINALE - "Vergognatevi, se ancora sapete cos’è la vergogna: fate schifo".
Negli ultimi 22 anni centrodestra e/o
centrosinistra hanno, nell’ordine: stipulato un patto con Cosa Nostra
per metterle in mano lo Stato in cambio della sospensione delle stragi e
del sacrificio di Paolo Borsellino e di decine di altri innocenti
sterminati o feriti a Palermo, Firenze, Milano e Roma, trafficando poi
indefessamente ai massimi livelli istituzionali per coprire tutto e
depistare le indagini (continua)
Marco Travaglio (Jack's Blog - Il Fatto Quotidiano - 11 ottobre 2014)
Gesù Cristo non si è fermato ad Eboli ma davanti all'Articolo 18
L'altro giorno sono accaduti al Senato
alcuni fatti assai rilevanti e tutt'altro che positivi. Giornali e
televisioni li hanno diffusi ampiamente ma a me non sembra che ne
abbiano messo in rilievo il vero significato. Cercherò di farlo qui
sforzandomi d'essere obiettivo nel racconto e ovviamente soggettivo nel
giudizio il quale riguarda soltanto me e chi come me ne dà identica
valutazione (continua)
Eugenio Scalfari (La Repubblica - 12 ottobre 2014)
"Ciccio" Callari
Professore
di matematica e fisica, portava sempre i capelli cortissimi - diceva
lui tagliati all’Umberto - e ostentava con fierezza la insita
peculiarità d’igiene: “così alla mattina in unico colpo ognuno può
procedere al lavaggio non solo del viso ma anche della testa”.
Fu il terrore di noi giovani alunni nei primi due anni di ragioneria. A quel tempo, severissimo e autoritario, non tollerava alcuna trasgressione e - nei frequenti casi di rigore – affibbiava a più non posso convocazione di genitori, magari con sospensioni (continua)
Fu il terrore di noi giovani alunni nei primi due anni di ragioneria. A quel tempo, severissimo e autoritario, non tollerava alcuna trasgressione e - nei frequenti casi di rigore – affibbiava a più non posso convocazione di genitori, magari con sospensioni (continua)
Essec
Contro l’ordinanza della Corte d’Assise: "LO STATUTO GIORGINO"
Dopo l’ordinanza della Corte d’Assise di
Palermo che vieta agli imputati e alle parti civili di presenziare al
loro processo perché il testimone Napolitano non li vuole e dopo la
sentenza del Tribunale di Roma che condanna due bersagli fissi su Sua
Maestà, De Magistris e Genchi, per abuso d’ufficio senza competenza né
danno ingiusto, cioè senza reato, s’impone un lesto ritorno allo Statuto
Albertino (continua)
Marco Travaglio (Jack's Blog - Il Fatto Quotidiano - 10 ottobre 2014)
Non solo Isis: un mare di miseria ci farà affogare
All'Assemblea
delle Nazioni Unite il presidente Obama ha dichiarato che quella
dell'Isis «non è una guerra di religione ma una guerra contro il
Progresso». L'ha seguito il presidente iraniano Rohani parlando di
«guerra contro la civiltà». Per una volta due leader mondiali sono
riusciti a guardare un po' più in là del proprio naso. Quella dell'Isis
è, per dirla con Evola, 'una rivolta contro il mondo moderno', che per
il momento ha connotazioni religiose e islamiche ma che in futuro
potrebbe assumerne anche altre (continua)
Massimo Fini (Il Fatto Quotidiano, 4 ottobre 2014)
IL DECRETO ABRACADABRA DEL MAGO MATTEO
È l’ultima delle leggi abracadabra. Un grande pentolone dove galleggiano linee guida, forse buoni propositi ma anche tanti cattivi pensieri. Galleggiano fino a perdersi, nel continuo moto ondoso renziano che restituisce a riva pezzi di provincie abrogate ma vive, di leggi elettorali definite ma forse anche sconfessate, riforme annunciate ma mai approvate, tagli decisi ma poi revocati (continua)
Antonello Caporale (Jack's Blog - Il Fatto Quotidiano - 9 ottobre 2014)
martedì 27 gennaio 2015
Walter Tocci: " Mio intervento in Senato del 7 Ottobre nel dibattito sulla legge delega per il lavoro".
La richiesta del voto di fiducia sembra una prova
di forza ma è un segno di debolezza. Il governo chiede al Parlamento una delega
a legiferare mentre impedisce al Parlamento di precisare i contenuti di quella
stessa delega. Il potere esecutivo si impadronisce del potere legislativo per
disporne a suo piacimento, senza alcun contrappeso istituzionale. Il Senato
delega per sentito dire nelle televisioni, senza quei “principi e criteri
direttivi” prescritti dalla Costituzione. È l’anticipazione di un metodo che
diventerà normale con la revisione costituzionale in atto.
Si forzano le regole per paura di un libero
dibattito parlamentare. Il Presidente del Consiglio non è in grado di
presentare gli emendamenti che ha proposto come segretario del suo partito (continua)
Walter Tocci (waltertocci.blogspot - 7 ottobre 2014)
FIDUCIA CIECA
Non bastava la delega in bianco, non bastava
l’auto fiducia dell’esecutivo a se stesso, il governo aveva in serbo
un’altra umiliazione per il parlamento. Ha imposto ai senatori di
discutere tutto il pomeriggio un disegno di legge che non
conoscono. Che nessuno ancora ufficialmente conosce. E i senatori
lo hanno fatto, offrendo qualche ragione a chi ne teorizza l’inutilità
e accettando di dibattere il disegno di legge delega, cosiddetto
jobs act, che il governo stava intanto riscrivendo. Quando oggi lo
leggeranno avranno appena il tempo di approvarlo. Con la fiducia (continua)
Andrea Fabozzi (Jack's Blog - 8 ottobre 2014)
Consulta e Csm: il vergognoso balletto orchestrato dai partiti
Donato
Bruno, uno dei possibili 'papabili', insieme a Luciano Violante,
all'incarico di giudice della Corte Costituzionale per completarne la
composizione, ma la cui candidatura, come quella del collega, con cui
viaggiava in tandem, era stata bloccata per settimane perché in
Parlamento, dopo varie tornate, nessuno dei due era riuscito a
raggiungere il quorum, aveva dichiarato un paio di giorni fa: «Ritengo
doveroso rimettere nelle mani del presidente Silvio Berlusconi la mia
candidatura» (continua)
Massimo Fini (Il Gazzettino, 3 ottobre 2014)
Mario Savio: "IL RAGAZZO SULLA MACCHINA"
“LO STUDENTE CHE CAMBIÒ IL MONDO ” oggi avrebbe
settantadue anni. Avrebbe potuto diventare un grande leader politico,
ma non volle: la vita pubblica gli avrebbe richiesto troppi compromessi;
quella privata fu fin troppo tormentata. Morì giovane, per un infarto, a
soli cinquantaquattro anni. Si chiamava Mario Savio e il primo ottobre
1964 all’università di Berkeley — cinquant’anni fa — diventò il simbolo
genuino e quasi involontario di un movimento degli studenti che sarebbe
poi esploso in tutto il mondo quattro anni dopo, nello storico 1968. Ed
ecco come andò la storia. Siamo nell’autunno del 1964, nel campus di
Berkeley, la più antica delle università statali della California, nella
baia di San Francisco; l’anno che si avvia a finire è un concentrato di
contraddizioni americane. John Kennedy è stato ucciso da appena dieci
mesi (continua)
Enrico Deaglio (Jack's Blog - 5 ottobre 2014)
Risparmi, regole e ragione
Mi confortava
la frase incorniciata e collocata in bella evidenza sulla parete dietro la sua
scrivania.
Mi faceva
superare anche l’istintiva diffidenza che provo quando qualcuno per venderti qualcosa - sia esso un tappeto o,
come in quel caso, prodotti finanziari -
trasforma tutti i tuoi molteplici dubbi in
poche e granitiche certezze, guarda caso sempre foriere di risvolti positivi (continua)
P.T.
domenica 18 gennaio 2015
“ARTICOLO 18 SÌ”, ANZI “NO”: IL MATTEO DOUBLE FACE
Uno specchietto per le allodole, un
totem ideologico, una cosa che “non interessa nessun imprenditore e
nessun precario”. L’articolo 18 è “un falso problema”, un modo per “non
parlare dei problemi reali” concentrandosi solo sulle “fisime
ideologiche”. Quanto era combattivo Matteo Renzi quando era lontano da
Palazzo Chigi e si candidava alle primarie del Pd. Oppure quando si
preparava alla rivincita mentre Bersani cercava di vincere le elezioni.
Risentire oggi, o rileggere, quelle parole è illuminante oltre che
agghiacciante (continua)
Salvatore Cannavò (Jack's Blog - Il Fatto Quotidiano - 27 settembre 2014)
Le quattro mosse per sanare il calcio dall'overdose mortale
Carlo
Tavecchio, neopresidente della Federcalcio, è stato ferocemente
osteggiato per essersi lasciato andare a una battuta infelice: aveva
definito un giocatore di colore «un mangiatore di banane» (Buon Dio, non
si può dire più nulla, il nostro vocabolario, come nel '1984' di
Orwell, sarà presto ridotto a una 'neolingua' fatta di eufemismi
ridicoli). Però le sue prime proposte di riforma, riduzione della rosa
delle squadre a 25 giocatori, almeno 8 devono provenire dal vivaio, non
più di due extracomunitari per squadra, sono coerenti e, sia pur
puntando su diversi obbiettivi, vanno tutte nella stessa direzione (continua)
Massimo Fini (Il Gazzettino, 19 settembre 2014)
Caro Capanna, ti autoassolvi con troppa disinvoltura
Ho letto la bella intervista di Emiliano Liuzzi a Mario Capanna.
Conosco Capanna dal 1968 e ho per lui stima e anche affetto. Perché è
stato una delle rarissime persone capace di entusiasmarmi, agli inizi
del movimento studentesco, non ancora MS. Capanna era personalmente
contrario alla violenza. Preferiva gli sberleffi ludici, come il lancio
delle uova alla Scala sulle 'sciure' invisonate. O come quando in Largo
Gemelli, con un megafono in mano, ordinò ai carabinieri della locale
stazione di arrendersi. Fummo subito caricati e ci rifugiammo in una
chiesa sconsacrata, lì vicino. Ma eravamo circondati, in trappola.
Capanna con altri afferrò una grande asse di legno che serviva per i
restauri e la usò come un maglio contro una porticina che dava sul
retro. Era una scena medioevale (continua)
Massimo Fini (Il Fatto Quotidiano, 5 settembre 2014)
Mappe - Il leader che spara sul quartier generale
Lo sguardo degli italiani sul futuro economico del Paese è scettico. Anzi: piuttosto pessimista. Eppure, la fiducia nel governo resiste. Tanto più nei confronti del premier. Di Renzi. Lo dimostrano i primi sondaggi realizzati dopo la pausa estiva. Non è un fatto nuovo. È avvenuto anche in passato. Quando al governo erano Berlusconi, in particolare, e, più di recente, Monti. È l’effetto di diversi fattori. Riflette, in particolare, la capacità del leader di trasmettere fiducia ai cittadini. E, reciprocamente, la ricerca, da parte dei cittadini, di qualcosa o qualcuno in cui credere, in tempi di crisi. Il problema, però, è che se la crisi dovesse acuirsi ancora e durare a lungo, com’è probabile, allora la sfiducia tenderebbe a trasferirsi, soprattutto, sul governo e, per primo, sul Capo. Ne è ben consapevole Renzi. Il quale, anche per questo, sta seguendo una strategia di comunicazione e di relazioni, in parte, diversa dalla fase precedente (continua)
Ilvo Diamanti (La Repubblica - 8 settembre 2014)
Crisi euro: il coniglio dal cilindro di Mario Draghi
Mario Draghi, il grande illusionista, ha tirato fuori un altro coniglio dal cappello, ma questa volta i mercati potrebbero rubarglielo per arrostirlo. Ed infatti i broker di mezzo mondo hanno già iniziato a diffondere la notizia del prossimo banchetto. Ma andiamo con ordine e spieghiamo bene cosa sta succedendo nella quasi moribonda economia europea.
Ormai è chiaro che Eurolandia è in deflazione,
su questo nessuno ha alcun dubbio anche se i falchi tedeschi continuano
a negare l’evidenza. Deflazione legata alla caduta della domanda,
basicamente non ci sono soldi e le aspettative della popolazione sono
negative, non c’è fiducia nei governi e nella finanza. Risultato i
prezzi iniziano a scendere perché nessuno compra e questo deprime
ulteriormente l’economia e gli umori. Scenario nero insomma (continua)
Loretta Napoleoni (Il Fatto Quotidiano - 7 settembre 2014)
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