lunedì 9 febbraio 2015

MATTEO LA PROMESSA - Un premier, mille impegni presi col Paese. Dalle scuole, all’Irap fino all’articolo 18. Ma solo alcuni sono stati mantenuti. Radiografia dell’azione di Renzi. E delle sue troppe parole.


La madre di tutte le promesse è la legge di Stabilità 2015 approvata dal Consiglio dei ministri il 15 ottobre, una manovra da 30 miliardi, finanziata per 13 miliardi dalla spending rewiew e per altri 11,5 in deficit aggiuntivo, una cosa che non si è mai vista nell’ultimo quarto di secolo. La sfida all’Europa, la massima forzatura alla camicia di forza dei vincoli europei. Anticipata all’assemblea di Confindustria di Bergamo, due giorni prima: «Taglieremo 18 miliardi di imposte, 6,5 miliardi soltanto di Irap», aveva annunciato il premier. La penultima promessa era stata lanciata soltanto qualche ora prima via Facebook, a proposito dell’alluvione di Genova: «Nei prossimi mesi utilizzeremo i due miliardi che lo Stato non ha mai speso». Quella precedente, la futura abolizione dell’articolo 18, non è prevista nella legge delega sul lavoro votata al Senato, è affidata ai decreti attuativi del governo, quando arriverà il momento: basta la parola (continua)


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