Di
Enzo Jannacci non ne nasceranno più. Per la semplice ragione che la
Milano che cantava è scomparsa da tempo e, per la verità, non esisteva
già più, se non in qualche anfratto, anche ai tempi in cui,
nostalgicamente, la celebrava. Una volta gli dissi che in 'Ti te sè no' ,
del 1964, peraltro bellissima, il verso «Che bel ch'el ga de vèss èss
sciuri, cunt la radio noeuva e, nell'armadio, la torta per i fieu»,
suonava bizzarro perchè nel dopo boom non solo la radio ma la Tv ce
l'avevano tutti. Enzo, che era un tipo un po' puntuto, se ne risenti'.
Ma in realtà Jannacci cantava una Milano da dopoguerra (continua)
Massimo Fini (Il Fatto Quotidiano, 3 aprile 2013)
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