domenica 11 gennaio 2009
E chi vi dice che sia una disgrazia?
Questa parabola non ha fine e potremmo applicarla a molti avvenimenti della nostra vita, pubblica e privata. Spesso quello che in un primo momento ci sembra irrimediabilmente nefasto può nascondere delle conseguenze positive assolutamente inaspettate, basta attendere un pò e lasciare che le cose abbiano il loro corso.
Anche per i fatti insomma, come per le persone, non bisogna mai aver fretta di giudicare dalle prime apparenze.
Luciano De Crescenzo ("Il caffè sospeso" - Mondadori - 2008)
Craxi: Discorso alla Camera dei Deputati del 29 Aprile 1993
Napoli: "Il caffè sospeso"
Poi, di tanto in tanto, c'era qualcuno che si affacciava alla porta del bar e chiedeva se c'era un "sospeso". Tutto questo era dovuto al fatto che erano più i clienti poveri che quelli ricchi.
Oggi purtroppo non solo non esiste più chi paga un "sospeso" ma nemmeno chi è disposto ad accettarlo.
Un giorno ho conosciuto un brav'uomo, bisognoso di fare amicizie, che di "sospesi" ne pagava addirittura cinque.
Luciano De Crescenzo ("Il caffè sospeso" - Mondarori - 2008)
SADAE (Sindrome di Attenzione Deficitaria Attivata dall'Età)
Ricevo e pubblico con estremo piacere questa divertente email inviatami dall'amico Giuseppe:
"Si chiama SADAE (Sindrome di Attenzione Deficitaria Attivata dall'Età).
Si manifesta così.
Decido di lavare la macchina.
Mentre mi avvio al garage vedo che c'è posta sul mobiletto dell'entrata.
Decido di controllare prima la posta.
Lascio le chiavi della macchina sul mobiletto per buttare le buste vuote e la pubblicità nella spazzatura e mi rendo conto che il secchio è strapieno.
Visto che fra la posta ho trovato una fattura decido di approfittare del fatto che esco a buttare la spazzatura per andare fino in banca (che sta dietro l'angolo) per pagare la fattura con un assegno.
Prendo dalla tasca il porta assegni e vedo che non ho assegni.
Vado su in camera a prendere un altro libretto, e sul comodino trovo una lattina di coca cola che stavo bevendo poco prima e che avevo dimenticata lì.
La sposto per cercare il libretto degli assegni e sento che è calda... allora decido di portarla in frigo.
Mentre esco dalla camera vedo sul comò i fiori che mi ha regalato mio figlio, ricordo che devo metterli nell'acqua.
Poso la coca cola sul comò e lì trovo gli occhiali da vista che è tutta la mattina che cerco.
Decido di portarli nello studio e poi metterò i fiori nell'acqua.
Mentre vado in cucina a cercare un vaso e portare gli occhiali sulla scrivania, con la coda dell'occhio vedo un telecomando.
Qualcuno deve averlo dimenticato lì (ricordo che ieri sera siamo diventati pazzi cercandolo).
Decido di portarlo in sala (al posto suo!!), appoggio gli occhiali sul frigo, non trovo nulla per i fiori, prendo un bicchiere alto e lo riempio di acqua... (intanto li metto qui dentro....).
Torno in camera con il bicchiere in mano, poso il telecomando sul comò e metto i fiori nel recipiente, che non è adatto naturalmente... e mi cade un bel pò di acqua... (mannaggia!).
Riprendo il telecomando in mano e vado in cucina a prendere uno straccio.
Lascio il telecomando sul tavolo della cucina ed esco... cerco di ricordarmi che dovevo fare con lo straccio che ho in mano...
Conclusione:
- sono trascorse due ore
- non ho lavato la macchina
- non ho pagato la fattura
- il secchio della spazzatura è ancora pieno
- c'è una lattina di coca cola calda sul comò
- non ho messo i fiori in un vaso decente
- nel porta assegni non c'è un assegno
- non trovo più il telecomando della televisione né i miei occhiali
- c'è una macchiaccia sul parquet in camera da letto... e non ho idea di dove siano le chiavi della macchina!!
Mi fermo a pensare:
"Come può essere? Non ho fatto nulla tutta la mattina, ma non ho avuto un momento di respiro... Mah!!"
Fammi un favore, rimanda questo messaggio a chi conosci perchè io non mi ricordo più a chi l'ho mandato.
E non ridere perché se ancora non ti è successo...ti succederà!!!
Israele e la causa palestinese oggi
"Condivido il fatto che la soluzione può essere solo politica ed il raggiungimento necessita di un complesso e lungo dialogo. Comunque occorrono prese di posizioni più decise da parte di coloro che contano nel mondo, anche perché questo stillicidio non giova ai popoli, a qualunque fazione appartengano.
Dici bene che lo schieramento di appartenenza induce all’intransigenza, ma basta solo farsi una domanda: come reagiresti se qualcuno brutalizzasse o eliminasse fisicamente un tuo caro?
Troppo facile aderire a qualunque forma d’integralismo (sia esso cattolico o islamico) e Hamas è senza dubbio una posizione limite, ma occorre più impegno civile per trovare soluzioni percorribili e nessuno (nemmeno Israele) può permettersi di barare o di ostentare oltremodo il suo status, in qualche modo pure frutto di generosità dell’occidente, impegnata a rinfrancarsi e a risarcire l’olocausto.
giovedì 8 gennaio 2009
IL MITO DEL «CHE»
Michele BRAMBILLA
Parla della condizione della donna
(1) Cartoccio conico, ad esempio per avvolgere le caldarroste.
Marcello D'Orta ("Dio ci ha creato Gratis - 1992)
L'incorregibile
In sogno, Dio apparve al Cavaliere. Questi lo riconobbe subito, perché il Signore era esattamente come lo raffiguravano, col tunicone e la gran barba bianca. «Sono venuto a trovarti», fece Dio, «per farti capire come la tua smodata ambizione, la tua inesauribile sete di potere siano assolutamente ridicole. Anche se tu conquistassi l’universo intero, resteresti sempre un nulla. L’universo, figlio mio, è finito». «In che senso?», domandò il Cavaliere. «Ora te lo spiego», rispose Dio. «Immagina che io possegga una collezione di migliaia e migliaia di bottiglie di champagne. Ne ho stappata una, e quello che chiamate big bang non era altro che il rumore del tappo che saltava, ho riempito un bicchiere, e ora sto per berlo. Le stelle che i vostri astronomi vedono nascere e morire sono semplicemente le bollicine che si formano e scoppiano. E tu sei dentro quel bicchiere e quel bicchiere è il tuo universo. Ma appena avrò bevuto il mio champagne, il vostro universo scomparirà. Hai capito?». «Perfettamente», rispose il Cavaliere. «E quanto mi verrebbe a costare questa vostra collezione?».
Andrea Camilleri
La solitudine dei numeri primi
Paolo Giordano (da "La solitudine dei numeri primi" - Mondadori - Premio Strega 2008)
Due volte in vendita la stessa patacca
EUGENIO SCALFARI (12 febbraio 2006)
martedì 6 gennaio 2009
Ho visto
Ho visto un binario morto che aspettava di essere sepolto.
Ho visto un cartello per la strada con scritto: ESSO a
Ho visto un gallo puntare una sveglia per paura di essere licenziato.
Ho visto gatti neri rincorsi da cani razzisti.
Ho visto genitori molto attempati mettere al mondo dei nipoti.
Ho visto firmare assegni circolari con un compasso.
Ho visto astronauti al ristorante chiedere il conto alla rovescia.
Ho visto un atleta mangiare 2 primi 3 secondi e 4 decimi.
Ho visto un caffè fare un errore ed essere corretto con la grappa.
Ho visto dei cannibali leccarsi le dita e dire: era una persona veramente squisita.
Ho visto un contadino soffiarsi il naso nel suo fazzoletto di terra.
Ho visto diabetici morire in luna di miele.
Ho visto donne talmente affezionate al loro marito da usare quello delle loro amiche.
Ho visto un uomo riportare una leggera ferita al suo legittimo proprietario.
Ho visto una cicala ereditare una fortuna da una formica morta di stress.
Ho visto donne conservare in frigo il terziario avanzato.
Ho visto gondole cambiare canale con il telecomando.
Ho visto un libro con l'indice fratturato.
Ho visto lenti da sole in cerca di compagnia.
Ho visto una moschea piena di zanzare.
Ho visto pescatori morire di fame perché non sapevano che pesci pigliare.
Ho visto un uomo con un occhio pesto e uno ragu'.
Ho visto un'attrice diventare porno per aver preso tutto sottogamba.
Ho visto una porta chiudersi in un ostinato mutismo.
Ho visto preti guariti negare di essere stati curati.
Ho visto un grande regista girare l'angolo.
Ho visto la Madonna di Fatima andare in vacanza a Lourdes.
Ho visto sci con attacchi epilettici.
Ho visto servizi segreti con la tazza nascosta dietro al bidét.
Ho visto un topo d'appartamento inseguito dal gatto delle nevi.
Ho visto un torero incornato dal marito di una entraineuse.
Ho visto un verme battersi per farsi chiamare single e non solitario.
Ho visto canguri aver le tasche piene dei loro figli.
Ho visto animali in via di Estinzione cambiare indirizzo.
Ho visto cannibali starnutire e dire: era una ragazza tutto pepe.
Ho visto giardinieri innaffiare le piantine della città.
Ho visto 22 giocatori di calcio dare botte ad un pallone gonfiato.
Ho visto donne di servizio apparecchiare una tavola numerica.
Ho visto dentisti estrarre la radice quadrata di un dente.
Ho visto tossici chiedere un limone per farsi una pera...
...ho visto tutto questo, ma ancora adesso non riesco a capire una cosa molto importante:
ma una rosa senza spine... va a batteria?
Alessandro BergonzoniLA BANDA DELLA MAGLIANA, LA P2, I SERVIZI, LA DESTRA EVERSIVA
Lettera di Aldo Moro a Eleonora Moro
Lettera di Aldo Moro indirizzata a Eleonora Moro (recapitata il 5 maggio)
dopo un momento di esilissimo ottimismo, dovuto forse ad un mio equivoco circa quel che mi si veniva dicendo, siamo ormai, credo, al momento conclusivo. Non mi pare il caso di discutere della cosa in sé e dell'incredibilità di una sanzione che cade sulla mia mitezza e la mia moderazione. Certo ho sbagliato, a fin di bene, nel definire l'indirizzo della mia vita. Ma ormai non si può cambiare. Resta solo di riconoscere che tu avevi ragione. Si può solo dire che forse saremmo stati in altro modo puniti, noi e i nostri piccoli. Vorrei restasse ben chiara la piena responsabilità della D.C. con il suo assurdo ed incredibile comportamento (continua)
domenica 4 gennaio 2009
L’istinto della potenza
Eugenio Scalfari (da “L’uomo che non credeva in Dio” – Einaudi - 2008)