A Napoli, una volta, c'era una bellissima abitudine: quando una persona stava su di giri e prendeva un caffè al bar, invece di uno ne pagava due. Il secondo lo riservava al cliente che veniva subito dopo. Detto con altre parole, era un caffè offerto all'umanità.
Poi, di tanto in tanto, c'era qualcuno che si affacciava alla porta del bar e chiedeva se c'era un "sospeso". Tutto questo era dovuto al fatto che erano più i clienti poveri che quelli ricchi.
Oggi purtroppo non solo non esiste più chi paga un "sospeso" ma nemmeno chi è disposto ad accettarlo.
Un giorno ho conosciuto un brav'uomo, bisognoso di fare amicizie, che di "sospesi" ne pagava addirittura cinque.
Luciano De Crescenzo ("Il caffè sospeso" - Mondarori - 2008)
Poi, di tanto in tanto, c'era qualcuno che si affacciava alla porta del bar e chiedeva se c'era un "sospeso". Tutto questo era dovuto al fatto che erano più i clienti poveri che quelli ricchi.
Oggi purtroppo non solo non esiste più chi paga un "sospeso" ma nemmeno chi è disposto ad accettarlo.
Un giorno ho conosciuto un brav'uomo, bisognoso di fare amicizie, che di "sospesi" ne pagava addirittura cinque.
Luciano De Crescenzo ("Il caffè sospeso" - Mondarori - 2008)
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