Un’antica
regola della stampa anglosassone imponeva al giornalista di
«scomparire» come persona quando scrive, per garantire al lettore
neutralità, imparzialità.
Pur essendo un ammiratore di quel modello, qualche volta sono più credibile se mi metto in gioco, se la mia vita personale è inquadrata nell’obiettivo, fa parte delle cose che racconto. Così si sa da che parte sto, e perché.
Nel quinto anniversario della grande crisi del 2008, gli sviluppi che posso misurare nella mia vita quotidiana sono consistenti. Nell’azienda dove lavoro il mio nome è finito in una lista di «prepensionabili». È una perfida nemesi, per uno che ha scritto un Manifesto generazionale per non rinunciare al futuro che cominciava così: «Capita ogni volta che torno per qualche giorno in Italia: mi sento ingombrante (continua)
Pur essendo un ammiratore di quel modello, qualche volta sono più credibile se mi metto in gioco, se la mia vita personale è inquadrata nell’obiettivo, fa parte delle cose che racconto. Così si sa da che parte sto, e perché.
Nel quinto anniversario della grande crisi del 2008, gli sviluppi che posso misurare nella mia vita quotidiana sono consistenti. Nell’azienda dove lavoro il mio nome è finito in una lista di «prepensionabili». È una perfida nemesi, per uno che ha scritto un Manifesto generazionale per non rinunciare al futuro che cominciava così: «Capita ogni volta che torno per qualche giorno in Italia: mi sento ingombrante (continua)
Federico Rampini (Prefazione al volume "Banchieri" - 2013 - Arnoldo Mondadori Editore)
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