“Terrona del cazzo”.
La terrona sarebbe la sottoscritta, ma questo è un dettaglio secondario.
Il tipo di insulto, che non sentivo a Milano da un decennio, mi sembra però sintomatico del clima generale di questo Paese, dove si arriva ad organizzare i pullman per andare ad Avetrana e vedere da vicino dove è stata uccisa la povera Sarah Scazzi, per citare l’ultimo atto di inciviltà. Oppure si nega la mensa ai bambini di famiglie indigenti ad Adro, nel bresciano, ma si cerca di imporre loro una scuola tappezzata di simboli leghisti (continua)
Antonella Mascali (Il Fatto Quotidiano - 26 ottobre 2010)
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