La Camera si ferma per mancanza di leggi da approvare. E così, tra ponte di Ognissanti e calendario vuoto, i parlamentari si godranno una ventina di giorni di ferie. Casta? Forse, ma non è dei privilegi dei parlamentari che ci si deve lamentare, questa volta. La verità – dice il deputato Furio Colombo – è che questo stallo si poteva prevedere da tempo. Almeno dalla pausa estiva, quando è apparso chiaro a tutti che il governo era “paralizzato dalle proprie stesse fratture interne”. I costi di questa paralisi, però sono altri, sono “pezzi dello stato repubblicano che si perdono” (continua)
Fabio Amato (Il Fatto Quotidiano - 25 ottobre 2010)
Nessun commento:
Posta un commento