Il Web ci umilia. Il Web ci rende feroci. In compenso, il Web ci rende curiosi e ci fa navigare tra chi non la pensa come noi. A leggere analisi e ricerche rese note negli ultimi giorni, il bilancio sembra in pareggio. Il «Wall Street Journal» si indigna su quello (o quelli, la storiella è ormai leggenda metropolitana) che ha postato la foto nuda della fidanzata traditrice su Facebook, sperando venisse diffusa.
Social networks uguale rischio umiliazione, state attenti. Il New York Times e Slate invece raccontano della ricerca che sta ribaltando i già radicati luoghi comuni dell’informazione online: non è (non sarebbe) vero che Internet polarizza e radicalizza le opinioni politiche, perché gli utenti tendono ad autoghettizzarsi nei siti con cui sono d’accordo. Anzi: chi si informa online è molto meno «ideologicamente segregato» di chi guarda la tv e legge solo giornali di carta. Perché tutto è a portata di clic, oramai. Notizie, opinioni e possibilità di sfogare rabbie varie in tempo reale (continua)
Maria Laura Rodotà (Corriere della sera - 07 maggio 2010)
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