venerdì 2 aprile 2010

Quelli del triplo incarico (e stipendio)


La Giunta delle elezioni ha esaminato 123 casi di poltrone multiple
- Più poltrone, più potere. Equazione ideale e logica per un parlamentare polivalente: deputato a Roma, presidente di provincia a Brescia, consigliere comunale o regionale in Calabria. Cariche politiche. E poi gli affari: consulente di una società, direttore generale di una spa, persino presidente del consiglio di amministrazione. Soltanto nella legislatura corrente, la Giunta delle elezioni ha esaminato 123 casi di doppia-tripla poltrona (e relativo doppio-triplo stipendio) e votato la compatibilità con il “mandato” nella Capitale. La legge impedisce l'incarico multiplo ai presidenti di provincia e ai sindaci (nelle città con oltre 20 mila abitanti), ma concede via libera a chi è onorevole e vuole candidarsi alle consultazioni locali (e sono oltre 30). Report di Milena Gabanelli aveva un’inchiesta pronta, il bavaglio della par condicio l’ha rimosso dal palinsesto di RaiTre.
Delibere - I colleghi della Giunta hanno costretto alla rinuncia ben 42 colleghi assessori e consiglieri regionali. I fantuttoni (continua)

Carlo Tecce (da il Fatto Quotidiano dell'11 marzo 2010)

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