Il capo dello Stato ha firmato anche la legge sul legittimo impedimento, per salvare Berlusconi e i ministri dai processi, anche se è palesemente incostituzionale
Con la promulgazione del "legittimo impedimento" per Berlusconi e i suoi ministri, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha firmato l’undicesima legge vergogna in quattro anni di mandato. Le altre dieci erano: l’indulto extralarge esteso ai reati dei colletti bianchi, il decreto Mastella per distruggere i dossier della security Telecom, l’ordinamento giudiziario Mastella-Castelli, la legge salva-Pollari, il lodo Alfano, la norma della penultima finanziaria che raddoppia l’Iva a Sky, i due pacchetti sicurezza Maroni contenenti norme razziali anti-rom e anti-immigrati, lo scudo fiscale Tremonti, il decreto salva-liste del Pdl. Resta da capire il perché di quel mese di melina, che aveva suscitato speranze nelle persone perbene e timori nel partito dell’impunità: semplicemente, dopo tanto firmare, il Presidente aveva finito l’inchiostro, o aveva inceppato la penna, o magari aspettava il dopo elezioni per dare un colpo al cerchio e uno alla botte: respinto il ddl sul Welfare (che estende l’arbitrato ai rapporti di lavoro), promulgato il legittimo impedimento (continua)
Marco Travaglio (Il Fatto Quotidiano - 7 aprile 2010)
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