Nel 1943 la guerra devastava l'Europa. Il nazismo e il fascismo non avevano più la certezza di vincere, ma erano ancora molto forti. In quell'Europa, dentro una piccola città italiana, una città piemontese, lungo il Po, viveva Giovanni, un bambino di 7 anni e mezzo. Aveva una madre, Giovanna, di 36 anni. Aveva una nonna, Margherita detta Rita, di 60 anni. Aveva tre zie, sorelle di sua mamma: Ines, di 40 anni, Angiolina, di 38 anni, e Vanda, di 27 anni. Questa era la sua famiglia. C'erano poi degli uomini, anch'essi abbastanza giovani, attorno al bambino e alle cinque donne. Ma contavano poco.
Un giorno del gennaio 1943, la zia Vanda disse alla mamma di Giovanni: «Oggi pomeriggio vado da un'amica che sa fare le carte. Ci stai a fartele fare anche tu?». La mamma di Giovanni si scoprì combattuta. Il futuro la spaventava e la attraeva (continua)
GIAMPAOLO PANSA (MA L'AMORE NO - STORIA DI GENTE COMUNE NELL'ITALIA DELLA GUERRA CIVILE)
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