lunedì 3 agosto 2009

Bossi s’inventa il dialetto obbligatorio


A Umberto Bossi il Tg1 Rai ha dedicato un breve servizio alle 13,30 di domenica 2 agosto. Il leader della Lega è apparso, forse per la prima volta, dietro una scrivania. Di solito fa i suoi annunci in circostanze informali, subito dopo un comizio o mentre esce da Palazzo Chigi. Si ferma qualche minuto, fa la sua dichiarazione – generalmente laconica ma efficace – e poi se ne va. Stavolta sono andati a trovarlo nella sede della Lega. E allora ci si aspetta che l’annuncio sia importante, comunque necessario, perché la consuetudine, melensa, del giornalismo televisivo del servizio pubblico impone una escussione dei testi – tutti a dire la loro – invece che un’illustrazione possibilmente chiara della questione. La troupe del Tg1 ha registrato poche parole del leader leghista. Nessun annuncio importante, nessuna replica all’avversario di turno, ma la necessità, da parte di Umberto Bossi, di ribadire che loro al dialetto che si studia nelle scuole ci tengono eccome. Punto e basta. Perciò, porteranno avanti la questione in sede parlamentare. Se ce l’avesse detto lunedì invece che domenica non sarebbe successo niente, ma Bossi (o il Tg1) aveva un’agenda delle priorità che includeva il dialetto (continua)

Sicilia Informazioni (2 agosto 2009)

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