Una vespa si posò sul collo di un contadino. “Ora ti pungo” - fece la vespa. “Ragioniamo un momento” - disse il contadino - “Che te ne viene? Io massimo massimo mi faccio due giorni di febbre, tu invece, dopo avermi punto, sei costretta a morire. Ti pare cosa?” La vespa non rispose e lo punse. Colto da choc anafilattico, il contadino morì. Il suo ultimo pensiero fu: “Se l’ammazzavo con una botta invece di farla ragionare, a quest’ora sarei ancora vivo”. A poca distanza, sconciata, la vespa stava per morire. Il suo ultimo pensiero fu: “Se ragionavo invece di pungerlo, a quest’ora sarei ancora viva”.
Questa è una favola assolutamente inutile.
Andrea Camilleri (Favole del tramonto - Roma, Edizioni dell’Altana, 2000)
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