Ucci ucci, si diceva un tempo, sento odor di democristianucci.
Anche nella caduta di Berlusconi, evento cui tuttora si guarda con la
più disponibile incredulità, pare di scorgere una mano invisibile, un
po’ umida, ma ferma al momento giusto; qualcosa di gommoso e avvolgente,
però ad un tratto soffocante. Un’energia gentile e lievemente
soporifera fino a quando — zac — il colpo di Palazzo non è andato a
segno. Oh, crudele sapienza democristiana, già tante volte applicata tra
Palazzo Sturzo e il Gesù, oltre che in conventi, badie, cenobi e
istituti religiosi divenuti teatri di maestosi complotti e perfidi
avvelenamenti (continua)
Filippo Ceccarelli (Jack's Blog - La Repubblica, 3 ottobre 2013)
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