mercoledì 20 ottobre 2010

Dalla Fiom ad Adro, il rock e il lento secondo Celentano


Caro direttore, quando il bel tempo ti regala giornate di sole come quella di ieri, in cui a farti compagnia è il rumore di una leggera brezza che muove le foglie degli alberi e rende terso l'azzurro del cielo sgombro da qualunque impurità, improvvisamente ti accorgi che è più facile riflettere sulle cose della vita. E allora, come per contrasto, succede che il pensiero inevitabilmente cade sullo «sfacelo politico» di questi giorni. Quasi come se il vento che spazza, ti spingesse a separare (secondo il tuo punto di vista) le cose buone da quelle inquinate. Una di queste che mi ha colpito favorevolmente e che avverto come un sotterraneo segnale di cambiamento, è la capacità della Fiom di portare in piazza centinaia di migliaia di persone senza un incidente, dove la protesta, pur se arrabbiata, non prevarica il rispetto umano fra le persone (continua)

Adriano Celentano

(Corriere della Sera - 19 ottobre 2010)

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