Non abbiamo titoli per parlare di televisione. Non ci andiamo mai, non la guardiamo quasi mai e abbiamo sempre ritenuto la tivu patria una delle più vuote e brutte del mondo, con buona pace di chi rimpiange leggendarie età dell’oro catodiche. Perciò siamo rimasti settari e partigiani e non abbiamo mai imparato il pluralismo televisivo. Intendendo per “pluralismo” una parola ormai tradita e storpiata che gli ipocriti e gli arraffatori usano ogni qualvolta si accingono a fare i loro comodi. In nome del pluralismo la sinistra ha preferito contrattare e occupare spazi e poltrone piuttosto che lottare per un’informazione il più possibile autonoma dai partiti e dalla pubblicità (continua)
by: Stefano Benni
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