Il falso miracolo imprenditoriale che nella leggenda di comodo aveva
generato e continuamente rigenerava l'avventura politica di Silvio
Berlusconi ieri ha rivelato la sua natura fraudolenta, trascinando nella
rovina vent'anni di storia politica travagliata del nostro Paese. La Corte di Cassazione ha infatti confermato la condanna di Berlusconi
a quattro anni per frode fiscale, chiedendo alla Corte d'Appello di
rideterminare il calcolo della pena accessoria di interdizione dai
pubblici uffici, dopo che il Procuratore Generale aveva proposto di
ridurla. La condanna diventa dunque definitiva, il crimine è accertato, e
tutto il mondo oggi sa che Berlusconi ha frodato il fisco, la sua
azienda, gli altri azionisti e il mercato, per costruirsi una provvista
illecita di fondi neri all'estero da usare per alterare un altro
mercato, quello delicatissimo della politica (continua)
Ezio Mauro (La Repubblica, 2 agosto 2013)
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