Dignità voleva
che questi nostri poveri marò tornassero in India rispettando la parola
data perché pacta sunt servanda soprattutto per i soldati scelti.
Massimiliano Latorre e Salvatore Girone ci tornano invece sbertucciati,
piegati dal fardello di un disastro diplomatico. Esposti alla gogna per
colpa soprattutto di un ministro degli Esteri che ha cercato di
costruire sulla loro fuga un futuro politico, ed eventualmente anche
elettorale, a destra. E non stiamo parlando della destra dei valori e
della patria, la destra dei tratti eroici, che so?, del duca d'Aosta o
di Cesare Battisti o di Enrico Toti, ma della destra badogliana del
"tutti a casa" (continua)
Francesco Merlo (La Repubblica - 22 marzo 2013)
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