È stata una campagna elettorale bestiale. Nel senso proprio del
bestiario. Un campionario di gaffe, battute grevi, sdoppiamenti di
personalità e promesse inattuabili. Quella più famosa ha travolto Oscar Giannino,
che voleva fermare il declino, ma più che altro ha stoppato se stesso.
Il “Grillo dei moderati” ha sbagliato, peraltro, in maniera plateale. E
ha pagato, con molta più nettezza di chi ben altri scheletri
nell’armadio avrebbe (e ha). Una raccolta completa è impossibile, un
bignami-blob delle Elezioni 2013 si può fare.
“Restituirò l’Imu”. Il concetto di bugia, in Silvio Berlusconi,
è aleatorio. Non è la realtà a essere reale, bensì la sua proiezione
immaginifica da Arcore. L’Italia è il Matrix e non ci sono pasticche
magiche (anzi ci sono, ma non servono per aprire gli occhi). “Certo che è
possibile restituire l’Imu. Sono d’accordo con gli svizzeri” (e magari
pure coi lanzichenecchi). Quando agli svizzeri hanno riportato le parole
di Berlusconi, per la prima volta hanno rimpianto di essere neutrali (continua)
Andrea Scanzi (Il Fatto Quotidiano - 24 febbraio 2013)
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