Dalla macchina da presa alle colonne del quotidiano più famoso del mondo. Michael Moore e Oliver Stone, i due registi più anticonformisti e discussi d’America, firmano sul New York Times un appello a quattro mani a favore di Julian Assange e della libertà di informazione. Una presa di posizione immediatamente successiva al discorso tenuto pochi giorni fa dal fondatore di Wikileaks all’ambasciata dell’Ecuador a Londra, dove è attualmente ospitato (continua)
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