Un magistrato non dovrebbe partecipare a comizi e, tanto meno, esprimere pubblicamente opinioni politiche. È un limite alla libertà di manifestazione del pensiero garantita dall’art. 21 della Costituzione? Lo è. Ma ci sono alcune funzioni pubbliche che contengono in se stesse questa limitazione. Il presidente della Repubblica non può dire ciò che vuole e che pensa perché ha un dovere di imparzialità cui lo obbliga la sua carica. Così il magistrato, non solo deve essere imparziale quando giudica o dà corso a un’azione penale, ma deve anche, come la moglie di Cesare, apparire tale (continua)
Massimo Fini (Il Fatto Quotidiano - 15 marzo 2011)
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