L'Italia precipita in una rovinosa "democrazia del conflitto". Come è evidente, si fronteggiano due forze. Da una parte c'è lo Stato, con le sue ragioni e le sue istituzioni. Il simbolo dello Stato, oggi più che mai, è Giorgio Napolitano. Dall'altra parte c'è l'Anti-Stato, con le sue distorsioni e le sue convulsioni. Il paradigma dell'Anti-Stato, ormai, è Silvio Berlusconi. Dall'esito di questa contesa dipenderà l'assetto futuro del nostro sistema politico e costituzionale. La giornata di ieri fotografa con drammatica evidenza questa contrapposizione irriducibile tra due modi diversi di vivere la cosa pubblica e di interpretare il proprio ruolo nella "polis" (continua)
Massimo Giannini (La Repubblica - 21 febbraio 2011)
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