C'era uno scienziato assai ambizioso e infelice. Era etnologo sociologo criminologo biologo psicologo etologo allologo, e vantava un notevole curriculum. Aveva ad esempio fondato l'antropocinosimmetria, scienza che studiava le somiglianze tra cane e padrone, aveva scoperto una tribù antropofagia amazzonica che si cibava solo di alluci, aveva individuato il cromosoma dell'ateismo, aveva inventato un'automobile a saliva e scoperto che Gesù aveva dodici figli. Non c'era trasmissione televisiva in cui non fosse apparso. Ma, ahimè, questo non gli era bastato per vincere il premio a cui ambiva, il SuperNobel. Allora decise che avrebbe fatto qualcosa di unico: qualcosa che solo lui poteva progettare, sperimentare e tradurre in teoria. Avrebbe scoperto l'uomo più solo del mondo. Perciò, dopo essersi a lungo documentato e preparato, partì. Si recò in un piccolo paese di montagna, abbandonato da tutti dopo un terremoto. Qui viveva da tempo immemorabile un uomo di centodue anni che si era rifiutato di lasciare la sua abitazione (continua)
Stefano Benni (La Grammatica di Dio - 2007 - Feltrinelli)
Stefano Benni (La Grammatica di Dio - 2007 - Feltrinelli)
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