sabato 19 febbraio 2011
Sogno in due tempi
Non si capisce perché quasi sempre i sogni, proprio nel momento in cui, come specchi fedeli dell'anima, stanno per svelare al soggetto i suoi intendimenti nascosti, si interrompono.
Ero lì, in una specie di zattera... un naufragio, chi lo sa...
Insomma, sono lì su un relitto di un metro per un metro e mezzo circa, e, stranamente tranquillo in mezzo all'oceano, galleggio.
Cosa vorrà dire... Va be', vedremo poi. A dir la verità avevo già sognato di essere su una zattera con una dozzina di donne stupende... nude. Ma lì il significato mi sembra chiaro.
Ora sono qui da solo, ho il mio giusto spazio vitale, mi sono organizzato bene, il vino non manca, ho una discreta riserva d'acqua, i servizi… è come averli in camera... ho anche un robusto bastone che mi serve da remo.
Non è un sogno angoscioso, ma cosa vorrà dire? Fuga, ritiro, solitudine, probabilmente desiderio di sfuggire la vita esterna che ci preme da ogni parte. Si diventa filosofi, nei sogni.
Oddio, oddio cosa vedo? Fine della filosofia. No, non può essere una testa. Forse una boa. Non so per cosa fare il tifo.
La boa fa meno compagnia, ma è più rassicurante.
No, no... si muove, si muove. Mi sembra di vedere gli spruzzi.
Non è possibile che sia un pesce. È qualcosa che annaspa, sprofonda, riappare, lotta disperatamente con le onde.
(con enfasi decrescente) È un uomo, è un uomo, è un uomo, è un uomo, è un uomo! (continua)
Giorgio Gaber - Sandro Luporini (1994)
Ad Atene noi facciamo così (di Pericle)
Qui ad Atene noi facciamo così.
Qui il nostro governo favorisce i molti invece dei pochi: e per questo viene chiamato democrazia.
Qui ad Atene noi facciamo così.
Le leggi qui assicurano una giustizia eguale per tutti nelle loro dispute private, ma noi non ignoriamo mai i meriti dell'eccellenza.
Quando un cittadino si distingue, allora esso sarà, a preferenza di altri, chiamato a servire lo Stato, ma non come un atto di privilegio, come una ricompensa al merito, e la povertà non costituisce un impedimento (continua)
Il monologo che Paolo Rossi avrebbe recitato a Domenica In se non fosse stato censurato...
Sembra che i politici stiano letteralmente impazzendo perché non sono in grado di attribuirci un'appartenenza.
Sembra che i politici stiano letteralmente impazzendo perché non sono in grado di attribuirci un'appartenenza. Non si capacitano: ritengono che in Italia, come succede a loro, e come succede evidentemente a tanti altri (perché altrimenti si capaciterebbero), non esista nessuno che non abbia un'appartenenza. Che possano esistere magistrati indipendenti, neanche a pensarci! Ma, allora, non riescono proprio ad affibbiarci ad alcuno, e questo li disorienta. Non avendo individuato un'appartenenza, non capiscono "per conto di chi abbiamo operato", e non riescono pertanto a capire a chi devono rivolgersi per lamentarsi del nostro lavoro, ovvero per "trattare".
All'epoca, infatti, era convinzione diffusa negli ambienti politici che, in certi campi, per esempio in quelli che coinvolgevano l'alta finanza e l'economia, i magistrati agissero in qualche misura a comando, o perlomeno inconsapevolmente strumentalizzati da questa o quella fetta del potere, per condizionare e ricattare altre fette. Sapevano dell'esistenza di scavezzacolli che non rispondevano a nessuno, ma questi per norma, secondo la loro concezione, dovevano essere controllati dai capi e non essere incaricati di indagini che li avrebbero potuti portare a infilare il naso nel potere (continua)
Gherardo Colombo (Il Vizio della memoria - 1996 - Feltrinelli)
La vita eccetera
"Se ti parlo un po' del mio fidanzato -- ti racconto la sua vita, come ci siamo conosciuti, qual è il suo colore preferito eccetera -- tu poi sapresti consigliarmi un romanzo da regalargli?"
L'apprendista Libraio
'Berlusconi pagliaccio, agisce solo nel suo interesse'
Silvio Berlusconi? «Le sue frequenti gaffe e la povera scelta di parole hanno offeso praticamente tutte le categorie di cittadini italiani e molti leader europei... Ha danneggiato l'immagine del Paese in Europa e creato un tono comico alla reputazione italiana in molti settori del governo statunitense». Non è un giudizio a caldo, ma una sintesi ponderata fin nell'ultimo aggettivo e destinata a rimanere segreta. L'ha scritta Ronald Spogli, l'ambasciatore americano a Roma (continua)
Stefania Maurizi e Gianluca Di Feo (L'Espresso - 18 febbraio 2011)
Carmelo Bene: monologo da "Nostra Signora dei Turchi"
Ci sono cretini che hanno visto la Madonna e ci sono cretini che non hanno visto la Madonna.
Io sono un cretino che la Madonna non l’ha vista mai.
Tutto consiste in questo, vedere la Madonna o non vederla (continua)
Carmelo Bene
Uno scandalo della democrazia
Forse avrà qualche ragione Umberto Bossi, che nella sua deriva neo-dorotea dichiara "oggi è un buon giorno per la maggioranza". Ma una cosa è certa: l'ulteriore compravendita di parlamentari appena conclusa dalla coalizione forzaleghista è una giornata nera per la democrazia. Ce n'erano state già tante altre, in questi mesi nei quali il berlusconismo da combattimento non ci ha risparmiato proprio nulla: dall'attacco contro lo Stato al killeraggio contro gli avversari (continua)
Massimo Giannini (La Repubblica - 18 febbraio 2011)
Berlusconi salvo almeno fino ad aprile La Casta non vuole perdere il vitalizio
Sara Nicoli (Il Fatto Quotidiano - 18 febbraio 2011)
martedì 15 febbraio 2011
Il Gip: "C'è la prova, processate Berlusconi" Rito immediato, prima udienza il 6 aprile
Lette le carte del caso Ruby, il Gip non ha dubbi: Silvio Berlusconi deve essere processato con rito immediato per i reati di concussione e favoreggiamento della prostituzione minorile. Il giudice Cristina Di Censo rileva così la sussistenza della prova evidente, rinvia a giudizio il premier e fissa la prima data dell'udienza: il prossimo 6 aprile, ore 9,30, davanti alla quarta sezione penale. Dove Berlusconi sarà giudicato da un collegio composto da tre donne, stando a quanto comunica la cancelleria: i magistrati Carmen D'Elia, Orsola De Cristofaro e Giulia Turri.
Nel provvedimento, il Gip Di Censo afferma la competenza territoriale del tribunale di Milano per entrambi i reati contestati a Berlusconi e ritiene che la competenza funzionale sia propria della magistratura ordinaria e non del tribunale dei ministri (continua)
La Repubblica (15 febbraio 2011)
Berlusconiani oltre la linea del non-ritorno.
Qualche giorno fa Repubblica ha pubblicato un'originale analisi di Gabriele Romagnoli sul culto dei berlusconiani per il loro "capo".
Il filo conduttore dell'articolo è la domanda: di fronte alla smaccata evidenza dei suoi torti e delle storture che la sua presenza impone alla nostra comunità, come è possibile restare berlusconiani ?
Oltre al tornaconto personale, cosa che può valere per una frazione della popolazione, cosa c'è di più profondo ?
Il filo logico del ragionamento arriva fino al paragone con i seguaci di alcune sette mistiche, che sacrificano tutti gli averi e gli affetti alla devozione per il proprio guru (continua)
L'angolino
Troppe critiche su Facebook scoperti, perdono il posto
Fabiola viene convocata d'urgenza dal direttore generale. In 12 anni di lavoro alla Cassa Nazionale di Previdenza dei Commercialisti non le era mai capitato di essere chiamata dalla direzione. Sale al terzo piano, entra nell'ufficio di Tommaso Pellegrini senza sapere cosa aspettarsi. Ne esce dopo appena un minuto con un provvedimento di sospensione disciplinare in mano. Mentre la scortano fuori dalla sede, sotto gli occhi increduli dei colleghi, legge la lettera: "Sospesa 15 giorni per un commento scritto su Facebook". Il commento era questo: "Anche due stronzi" (continua)
Marco Mesurati e Fabio Tonacci (La Repubblica - 13 febbraio 2011)
Lo Stato sono io, oppure no
Silvio Berlusconi annuncia una “causa allo Stato”, ed essendo lo Stato anche lui, se ne deduce che sta per fare causa a se stesso.
Ci sarebbe da ridere, ma non è proprio il caso. Perché dietro le parole grottesche del Cavaliere si cela la sua personalissima concezione della democrazia: “Lo Stato sono io, e laddove non sono ancora io, allora io sono contro lo Stato” (continua)
Marco Bracconi (La Repubblica - 9 febbraio 2011)
Passaparola: "Codice Berlusconi"
Buogiorno a tutti. Non so voi ma io Berlusconi lo vedo male, lo vedo male perché la scorsa settimana aveva garantito che Mubarak era un uomo saggio e che quindi era bene che restasse al suo posto, è stato travolto dalle proteste di piazza, segno evidente che le proteste di piazza servono a mandare a casa i tiranni e ora, dalle ultime notizie, pare sia addirittura in coma Mubarak, dimostrazione di quello che diceva Andreotti, il potere logora chi non ce l’ha, oppure chi lo perde, chi non ce l’ha più (continua)
Marco Travaglio (Passaparola del 14 febbraio 2011)
Non ci concentriamo sulla mutanda
Il Tg1 di Minzolini, dopo averci inflitto nei giorni scorsi la comica intervista in ginocchio di uno spaventato spaventapasseri a Silvio Berlusconi, l’altro ieri ci ha presentato il debordante, equilibrato, equo, non fazioso Giuliano Ferrara in un monologo di parecchi minuti sul “moralismo, il bacchettonismo, lo Stato Etico” (poteva mancare lo Stato Etico?) che è patrimonio della sinistra in generale e che si è scatenato sulle recenti vicende giudiziarie che coinvolgono l’onorevole Berlusconi. Se fossimo di destra potremmo dire, come sempre fan loro, che “mancava il contraddittorio” cosa grave in un talk-show e ancor più nel primo telegiornale della televisione di Stato (continua)
Massimo Fini (Il Fatto Quotidiano, 12 febbraio 2011)
La spina nel cuore
«È evidente che alcune difficoltà nelle commissioni parlamentari debbono essere risolte: se si è in condizione di poterlo fare siamo della partita, se siamo di fronte a un'oggettiva impossibilità tanto meglio staccare la spina». È il ragionamento di Roberto Calderoli.
Mi sembra pericoloso associare le parole "ragionamento" e "Calderoli", però il vantaggio di staccare la spina è che si risparmia sulla bolletta.
Gorillik
martedì 8 febbraio 2011
UNA DOMENICA AD ARCORE
Ieri, domenica 6 febbraio 2011, era una bella giornata quasi primaverile; un lieve alito di vento ed il sole splendente avevano spazzato via quella cappa di grigio che per settimane gravava sulla pianura padana. Migliaia di persone ci siamo dati tacitamente appuntamento ad Arcore, ai limiti meridionali delle splendide colline brianzole, per manifestare il nostro disappunto, o peggio la nostra indignazione, contro il malgoverno ed il malcostume che caratterizzano l'attuale momento politico e sociale, la cui responsabilità non può che ricadere innanzitutto su chi è investito del mandato di governare il Paese, cioè l'on. Silvio Berlusconi. Villa San Martino, ad Arcore, è la sua residenza privata. Come noto, è lì che egli è solito trascorrere i suoi fine-settimana (continua)
Roberto Li Castri
lunedì 7 febbraio 2011
Il re è cotto
Silvio Berlusconi, fatte le debite proporzioni, è nella stessa situazione di Mubarak. Dopo sedici anni di regime personale mascherato da democrazia c’è quasi un intero Paese che non ne può più di lui, di questo energumeno che ha monopolizzato per tre lustri la vita politica, e non solo la vita politica, italiana.
Importanti pezzi della sua coalizione lo hanno abbandonato, prima l’Udc di Casini, poi il “cofondatore” Fini con Futuro e libertà. Anche giornali, Libero, e uomini, Feltri e Belpietro, che lo hanno sempre sostenuto a spada tratta cominciano a prenderne le distanze (continua)
Massimo Fini (Il Fatto Quotidiano, 5 febbraio 2011)
Perché sono antiberlusconiano da sempre
Silvio Berlusconi è entrato nel mio mirino nell'estate del 1986, un quarto di secolo fa, quando presentò il Milan all'Arena di Milano con contorno di vallette, letterine, cantanti alla moda, saltimbanchi. Mancava la puttanona scosciata in groppa all'elefante e saremmo stati in pieno Super Bowl. Era l'inizio dell'americanizzazione del calcio e quella definitiva del nostro Paese. Scrissi per l'Europeo un pezzo intitolato "Un americano a Milano" che cominciava così: «O il calcio distruggerà Berlusconi o Berlusconi distruggerà il calcio» (Europeo, 2/8/1986). Naturalmente ha vinto lui, come sempre (continua)
Massimo Fini
Angela Napoli (Fli): «Così Barbareschi ha cambiato il suo voto»
«Barbareschi ha premuto il rosso, cioè contrario al deliberato della Giunta, così come era stato concordato da tutto il Fli. Poi ha messo il telefonino sulla lucetta rossa e ha scattato una foto. Che cinema... quindi ha lasciato il telefonino sopra la lucetta rossa. Ho capito che stava per fare qualcosa e ho toccato il braccio di Buonfiglio, facendogli segno di guardare lì. Alla fine, mentre il presidente Fini stava dicendo "votazione chiusa", Barbareschi ha cambiato premendo il bianco, e dunque votando l'astensione, così come è apparso sul quadro generale d'Aula» (continua)
Corriere della Sera - 06 febbraio 2011
Il Garante di Ruby
Buongiorno a tutti, il Presidente della Repubblica Napolitano ha lanciato un appello ai giornali perché si occupino meno della cronaca giudiziaria e della cronaca nera e più di cose più elevate, più importanti, per carità sappiamo tutti che ci sono cose più importanti delle indagini su Berlusconi, il problema è che le indagini su Berlusconi, anche se di materia molto vile, diventano importanti in quanto Berlusconi rimane Presidente del Consiglio, se fosse un privato cittadino non fregherebbe nulla a nessuno (continua)
Marco Travaglio (Passaparola del 7 febbraio 2011)
Come fidarsi di un manager simile?
Dopo l’affondo di ieri, oggi Sergio Marchionne finge una mezza marcia indietro. Non è vero che pensa di spostare la direzione Fiat da Torino a Detroit, sostiene, perché “in Italia si fa troppa politica”. Tutt’alpiù si potrebbero moltiplicare le direzioni: una a Torino, una a Detroit, una in Brasile, un’altra chissà dove… (continua)
Antonio Di Pietro – 6 febbraio 2011
Lo starnuto batte il colpo di tosse fa viaggiare il virus a velocità doppia
Un'arma potentissima che può far viaggiare il virus a una velocità di oltre 160 chilometri orari producendo effetti estesi anche nel tempo. Non si parla di armi batteriologiche, ma più semplicemente di banali starnuti e colpi di tosse dei quali uno studio della Virginia Tech del Maryland ha ora calcolato la capacità vettoriale di contagio. Secondo la ricerca, quando si ha l'influenza stagionale, un solo starnuto è in grado di "contaminare" con il virus influenzale per ore un'intera stanza, ma anche la carrozza di un treno, la cabina di un aereo o l'abitacolo di un bus (continua)
(La Repubblica - 02 febbraio 2011)
Renato Vallanzasca, nemico pubblico n°1 degli anni Settanta italiani, nel film di Michele Placido
Renato Vallanzasca fu autore negli anni settanta e seguenti di numerose rapine, sequestri, omicidi ed evasioni. Condannato, complessivamente, a quattro ergastoli e 260 anni di reclusione, dall'8 marzo 2010 può usufruire del beneficio del lavoro esterno.
Michele Placido, basandosi su di uno scritto autobiografico dello stesso Renée Vallanzasca e con una sceneggiatura scritta a quattro mani con Kim Rossi-Stuart e altri collaboratori, ha realizzato un film sulla storia violenta di Vallanzasca e della sua banda.
Maurizio Crispi (Sicilia Informazione – 6 febbraio 2011)
Chi non Ruba è un Cretino
Adriano Celentano, ogni tanto, manda un suo scritto al Corriere. Non sempre siamo d'accordo con lui. Ma la libertà dell'artista, specie di questi tempi, è sacra ed è sempre una ventata d'aria fresca. Per fortuna. È un colloquio con Beppe Grillo su temi d'attualità. Grillo non è mai stato tenero con noi. Ma anche la sua libertà qui è rispettata. (f. de b.)
Adriano Celentano (Corriere della Sera - 07 febbraio 2011)
Il web “tradisce” Alfano
Antefatto. Nelle oltre 500 mail per commentare la “confessione” del pm Profiti tantissimi hanno chiesto, com’è giusto che sia, una giustizia rapida ed efficiente. Per una pura coincidenza, proprio nelle stesse ore in cui il magistrato di Trento metteva a punto e dava gli ultimi ritocchi al suo testo che ha suscitato tanti consensi, ecco che un gravissimo temporale si stava abbattendo sui giudici e sulla loro capacità lavorativa. Visto che, anche se c’è chi nel governo li definisce “fannulloni”, loro lavorano anche di sabato e domenica. Uno di quegli accidenti che, tutto interno com’è all’organizzazione, non può essere conosciuto dai cittadini. I quali però ne subiscono le conseguenze negative (continua)
Liana Minnella (La Repubblica - 2 febbraio 2011)
Parlamento senza dignità, solo i cittadini possono salvare l'Italia
Mi rivolgo al presidente del Consiglio, chiedendogli perché ancora una volta tiene impegnato il parlamento ad occuparsi dei fatti suoi anziché dei problemi degli italiani e ancora oggi non ha la buona creanza di presentarsi a giustificare i suoi comportamenti. D’altronde, lei presidente del Consiglio, da tempo ha trasformato quest’Aula in una sua succursale aziendale, pretende ogni giorno di ordinare a noi di sfornare leggi ad personam che assicurino la sua impunità. Lei ieri, ancora una volta, si è intrufolato nel telegiornale Rai per illudere i cittadini dicendo che il suo governo intenderebbe davvero occuparsi di (continua)
Antonio Di Pietro (3 febbraio 2011)
Lettera a Indro Montanelli
Caro direttore,
sono quasi 6 anni che non ci sentiamo. Da quel 22 luglio 2001 quando, dopo avere speso gli ultimi respiri a mettere in guardia gli italiani dal virus Berlusconi, te ne volasti in cielo. Ora che sei in Paradiso, immagino che tu abbia di meglio da fare che occuparti dell’Italia: in 92 anni di vita, hai già dato. Ma qui succedono cose talmente strane che devo proprio raccontartele. Intanto Berlusconi non c’è più, al governo intendo. Ma non è che si noti molto. Anzi (continua)
Marco Travaglio, 31 maggio 2007 (Posta prioritaria - Anno Zero)
Tornare al digiuno, contro la voracità dei consumi
Non si può vivere la quaresima senza vivere il digiuno. Anzi, la quaresima – come testimoniano ancora i testi liturgici che i cristiani continuano a pregare in questi quaranta giorni, senza rendersi conto della schizofrenia tra il loro dire e il loro fare – è il tempo del digiuno per eccellenza. Ma sappiamo tutti che, purtroppo, il digiuno ha perso significato per i cristiani d’occidente – a differenza di quanto avviene ancora oggi per le chiese ortodosse e orientali – e che ormai quasi nessuno crede che il rapporto con il cibo sia un luogo di esperienza spirituale (continua)
Enzo Bianchi (Avvenire - 3 marzo 2002)
Vocabolario romanesco
ANVEDI CHE CIELO, ME PARE QUELLO DE WINDOV 95!:
contemplazione romantica di una coppia, in genere sdraiata a pancia all'aria su un bel prato
SEI TARMENTE CHIAPPONA CHE SE PATRIC DE GAJARDO SE METTEVA 'E TU' MUTANNE AR POSTO DER PARACADUTE, MO' ERA ANCORA VIVO:
c'hai i fianchi larghi
QUALE CAZZO DE TINTA DE VERDE STAI A 'SPETTA PE' POTE TOJE 'STO CAZZO DE SCALLAPIZZETE DA 'A STRADA?:
ti faccio notare che il semaforo è verde
MA CHE T'ASCIUGHI LI CAPELLI CO' 'A CARTA DE 'A PIZZA?:
i tuoi capelli sono unti in modo impressionante (continua)
I Quagliarello che si sono venduti l’anima
“Si fa presto a dire: prendete le distanze da Berlusconi. Ma qui rischiamo tutti il licenziamento“. Frase attribuita da l’Espresso a un deputato del Popolo della Libertà. E trattasi di un personaggio di prima fila, figurati gli altri… Per inciso, vale la pena osservare come – dipendenti per dipendenti – gli operai della Fiat abbiano dimostrato ben altra fibra morale.
Comunque, il significato profondo di tale immortale dichiarazione è che ci troviamo al cospetto di nient’altro che una genia di camerieri, tremebondi (Bondi!) e servili, su cui grava in permanenza la spada di damocle del perdere il posto a insindacabile capriccio del proprio padrone (continua)
Pierfranco Pellizzetti (Il Fatto Quotidiano - 5 febbraio 2011)
mercoledì 2 febbraio 2011
E qualcosa rimane .....
Una sera, ascoltando alcune canzoni ad uno spettacolo di karaoke, mi chiedevo: chi non si è mai sentito vagabondo ("Io vagabondo che son io, vagabondo che non sono altro") o non ha apprezzato "Le bionde trecce e gli occhi azzurri"? Basta pronunciare frasi di canzoni conosciute che si ha voglia di canticchiare il motivo musicale e sovvengono ricordi di momenti gioiosi e (continua)
Testo originale di Pasquale Tribuzio
Monsignor Mogavero: "Sotto gli occhi di tutti la debolezza del premier"
"E' sotto gli occhi di tutti la debolezza morale del presidente del Consiglio". Lo dice monsignor Domenico Mogavero, vescovo di Mazara del Vallo (Tp), intervenuto stamattina da Algeri a "24 Mattino" su Radio 24. "La debolezza delle diverse forme di governo - aggiunge - sta tutta nella approssimazione di coloro che governano le nazioni. Anche qui c'era parecchia corruzione, anche in Tunisia c'era una debolezza dovuta al fatto che tutte le leve dell' economia e del potere erano nelle mani del presidente, della sua famiglia e della sua potentissima moglie. In Italia i problemi sono di natura morale. Ma la radice comune è la debolezza della personalità dei governanti (continua)
Sicilia Informazioni
Quanto ci piacciono i dittatori
È evidente l’estremo imbarazzo dell’Occidente (con ciò intendendo l’America e tutti i Paesi cosiddetti democratici che le fanno da codazzo) di fronte alle rivoluzioni popolari, laiche, emerse improvvisamente in Tunisia, in Albania, in Egitto. Perché ci mette di fronte alla nostra contraddizione di fondo: da una parte noi siamo i grandi vessilliferi dell’ideale democratico tanto che non esitiamo a imporlo, anche a suon di “bombe blu” e all’uranio impoverito, a popoli che non ne vogliono sapere (Afghanistan), dall’altra se emergono forze, democraticamente elette (continua)
Massimo Fini (Il Fatto Quotidiano, 1 febbraio 2011)
Occhio agli indici!
TUNISI (Reuters) - Ben Ali è fuggito in Arabia Saudita il 14 gennaio, dopo che le violente rivolte contro povertà, oppressione e corruzione lo hanno costretto alla resa dopo 23 anni al potere.
Questa è storia di oggi, ma è sorprendente leggere che il piccolo ditttatore mediterraneo Ben Alì era a capo di una nazione che secondo gli esperti (?) di Transparency International (provare per credere!) stava al 59 posto nel mondo per la corruzione percepita, otto posizioni davanti alla corrotta Italia berlusconica (continua)
Gorillik (DPIF)
Passaparola: "L'Italia è una repubblica fondata sulla mafia"
Anni '80, la crisi tra mafia e Democrazia Cristiana - Ma in ogni caso Berlusconi mentre sul fatto che non vede l’ora di presentarsi al Tribunale dei Ministri perché lui non vuole presentarsi neanche al Tribunale dei Ministri, perché non è un Tribunale composto da Ministri, è un Tribunale composto da magistrati del Tribunale ordinario di Milano estratti a sorte in una sezione che si forma quando c’è da giudicare un reato ministeriale, perché allora vuole il Tribunale dei Ministri? (continua)
Marco Travaglio (Passaparola del 31 gennaio 2011)
Quelli che si "curano" via internet, una pratica in crescita in Italia
Il vaccino contro l'influenza, un farmaco per il mal di testa o l'ultima ricerca scientifica per combattere il tumore. Se per avere una risposta dal medico, bisogna prenotare la visita e a volte aspettare giorni, su internet bastano un clic e pochi minuti. Gli italiani divorano le informazioni sulla salute on line: otto utenti del web su dieci si affidano alla rete per cercare informazioni, mentre uno su due naviga per l'autodiagnosi. Ma tutto questo cercare nomi di malattie o farmaci sui motori di ricerca ha qualche controindicazione: tre persone su quattro non controllano l'attendibilità delle fonti, rischiando così di trovare in contenuti poco affidabili (continua)
Valeria Pini (La Repubblica - 24 gennaio 2011)
Pubblicità telefonica, attivo il Registro blocca chiamate
Stop una volta per tutte alle telefonate pubblicitarie indesiderate. Da lunedì 31 chi è sull'elenco telefonico e non vuole più ricevere chiamate, può iscriversi al Registro delle opposizioni per bloccare pubblicità, offerte commerciali e sondaggi. L'iscrizione si può fare semplicemente on line, e non occorre per chi ha già deciso di non apparire più sull'elenco telefonico. In questo caso, infatti, le chiamata commerciali sono già vietate da tempo (continua)
Antonella Donati (La Repubblica - 28 gennaio 2011)
Cambia la vita nei palazzi, il testo approvato con voto bipartisan
Riguarderà 43 milioni di italiani, proprietari e inquilini che vivono in un condominio, la riforma appena approvata dal Senato. Se anche la Camera dirà di sì, cambieranno le regole condominiali per oltre la metà delle famiglie italiane, e per quattro quinti della popolazione nelle grandi città (continua)
Mariolina Iossa (Corriere della Sera - 27 gennaio 2011)
Arnoldo Foà, confessione di una sconfitta
Il sorriso conserva l'innocenza disarmante di un bambino. E la voce è sempre quella, sembra uscire da una caverna preistorica. «La mia voce? - dice - Non me ne frega niente. Eppure ha avuto il suo successo. Non l'ho scoperta io, l'hanno scoperta gli altri. In casa, nessuno ha mai detto di ammirare la mia voce. Non mi ricordo. Mia moglie sì...». Anna ricambia il sorriso: «La voce? No, non è stata la prima cosa, direi di no...». Seduto alla sua scrivania, la pipa accesa tra le dita di una mano, il manico del bastone nell'altra (continua)
Paolo Di Stefano (Corriere della Sera - 31 gennaio 2011)
Ma libertà non è cambiare padrone.
"E intorno a noi il timore e la complicità di un popolo. Quel popolo che disprezzato da regi funzionari e infidi piemontesi sentiva forte sulla pelle che a noi era negato ogni diritto, anche la dignità di uomini. E chi poteva vendicarli se non noi, non più disposti a chinare il capo (continua)
Tratto da "Il sangue del sud" di Giordano Bruno Guerri (Mondadori 2010)
La morale della favola: "Accettare l’inaccettabile"
Uno degli aspetti peggiori del berlusconismo è di aver abbassato la soglia morale per la vita pubblica al punto che azioni che avrebbero distrutto la carriera di qualsiasi politico in un altro contesto passano come se nulla fosse nell’Italia di oggi. Pensiamo al caso di Nicole Minetti, l’iginesta dentale/ex soubrette/consigliere regionale, che è una figura chiave dello scandalo Rubygate. La Minetti è indagata per il suo ruolo nella gestione dell’harem personale del primo ministro (continua)
Alexander Stille (La Repubblica - 31 gennaio 2011)
La vita eterna dell'elettrodomestico adesso è boom anche per l'usato.
Si diceva "usato sicuro" e fino a ieri riguardava soprattutto l'automobile. Ora è molto di più: in America siamo in pieno boom della "ri-manifattura", tutte le grandi industrie si lanciano nel nuovo business, per dare una seconda vita ai loro prodotti. Telefonini e computer, lavastoviglie e aspirapolvere, fotocopiatrici e televisori: ogni apparecchio vecchio ripassa in fabbrica, lì viene ringiovanito (continua)
Federico Rampini (La Repubblica - 25 gennaio 2011)
Il matrimonio (legale e solido) fa bene, benefici mentali per lei e fisici per lui
"Tutto sommato, vale la pena di fare lo sforzo". Il British Medical Journal prende in esame il matrimonio e i suoi effetti sulla salute. Soppesati pro e contro, i medici promuovono la stabilità della vita di coppia, che favorisce l'equilibrio emotivo nelle donne e obbliga gli uomini a darsi da fare per frenare il declino fisico (continua)
Elena Dusi (La Repubblica - 28 gennaio 2011)
Parola di Gran Bugiardo - Quattro bugie per sottrarsi ai giudici
Al Gran Bugiardo, che ieri ha afflitto il Paese con un terzo videomessaggio, si deve ricordare che la verità è una condizione necessaria in una democrazia. Nutre la fiducia del cittadino nello Stato e ha un presupposto nella convinzione che lo Stato - e chi momentaneamente lo rappresenta - non ingannerà il cittadino. La verità è anche il presupposto indispensabile per il cittadino di esercitare la sua libertà perché se falsifichi la realtà, manipoli gli eventi, allevi imbrogli e confusione, alteri il bianco nel nero, pregiudichi il possibile esercizio della libertà (continua)
Giuseppe D'Avanzo (La Repubblica - 29 gennaio 2011)