domenica 4 luglio 2010

La storia del Banco di Napoli, dove i poveri dei Quartieri impegnavano la biancheria usata, si confonde con quella dell’antica capitale borbonica

Ha fatto crac pure ‘o babà Vesuvio. Il tracollo della celeberrima pasticceria Scaturchio, messa all’asta, ha segnato un anno che già era nato male. Niente da dire sui nuovi padroni: erano già proprietari dei ristoranti «Palazzo Petrucci» e «Mimì alla Ferrovia » e godono fama di professionisti coi fiocchi. Lo schianto della bottega dolciaria sotto una montagna di debiti, valutati dal Sole 24 Ore in 9 milioni, rappresenta però un piccolo trauma epocale. La «Scaturchio», dove assicurano che «tutto sarà come prima, stessa frutta candita, stessa pasta di mandorle, stessa pasta reale…», non era solo una pasticceria: era una leggenda (continua)

Sergio Rizzo e Gian Antonio Stella (Corriere della Sera - 3 luglio 2010)

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