Sono arrabbiato per le reazioni isteriche del mondo a un evento naturale quale il maremoto asiatico. Questo inconveniente non deve farci dimenticare le gerarchie di importanza. Il vero problema del mondo, la prima e unica cosa di cui avere paura è il terrorismo. Ci ho messo anni a inventare questa balla americocentrica, e adesso non venitemi a dire che c’è qualcosa di molto più pericoloso e urgente. La catastrofe ecologica non fa rieleggere i presidenti e ostacola l’economia mondiale. Ci hanno subito accusato di essere tirchi, di essere capaci solo di invadere e sfruttare, non di aiutare. Ci hanno subdolamente chiesto: perché i mille satelliti che monitorano il pianeta metro per metro non sono serviti in un caso come questo? Rispondo: perché i satelliti li usiamo per motivi militari, e spiano i talebani, non gli tsunami. Va bene, ci sono state centoventimila vittime, ma questo è ricattatorio e poco elegante, noi non diamo mai i numeri dei morti nelle nostre guerre. In quanto al sud-est asiatico, non mi è simpatico, ci abbiamo già perso una guerra. Ho chiesto ai miei sponsor petroliferi, e mi hanno confermato che lì c’è poco petrolio e comunque le industrie estrattive sono rimaste intatte. A chi ci accusa di spendere 1000 volte di più per gli armamenti che per le ricerche sui danni all’ecosistema io rispondo: sono eletto dai produttori di armi, non dai pescatori (continua)
Stefano Benni ( tratto da di venerdì 31 dicembre 2004)
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